I contenuti pubblicati sono a cura dell’Ente beneficiario delle erogazioni liberali il quale dichiara che i dati trasmessi sono conformi all’ art. 1 – Art Bonus - Decreto Legge 31 maggio 2014, n. 83 e s.m.i.

Attività principali dell'istituzione


Ente non più attivo, incorporato in Fondazione Teatro della Toscana
(vai alla scheda)


Pupi e Fresedde-Teatro di Rifredi è una struttura teatrale professionale, stabilmente sovvenzionata dal Ministero per i Beni Culturali, la Regione Toscana e il Comune di Firenze.

Essa opera professionalmente a 360 gradi, integrando produzione, distribuzione, promozione ed ospitalità, secondo criteri di qualità e impegno culturale, realizzando attraverso l'attività della sala teatrale un forte radicamento sul territorio regionale e, attraverso la produzione di spettacoli di qualità, una diffusione a livello nazionale ed internazionale della propria poetica.

In quanto compagnia di produzione, Pupi e Fresedde nasce a Firenze nel 1976, per volontà di Angelo Savelli, in concomitanza con un’entusiasmante collaborazione con lo storico gruppo statunitense Bread and Puppet. All’inizio la musica, il canto, la danza, sono gli ingredienti privilegiati della poetica del gruppo che gli procurano grandi avventure internazionali, coproduzioni con importanti festival e lunghissime tournées in tutta Europa. In seguito, con l’arrivo di Giancarlo Mordini, Francesco De Biasi e Rita Polverini, la compagnia assume un suo importante ruolo nel panorama della prosa nazionale, attraverso un repertorio sempre originale ed innovativo ed attraverso prestigiose collaborazioni, come quelle con il premio Oscar Nicola Piovani, gli autori Vincenzo Cerami, Elif Shafak, Marco Malvaldi, Stefano Benni, Eric Emmanuel Schmitt, Remi De Vos e Josep Miró. In circa quarant'anni di attività ha realizzato più di 150 spettacoli che sono stati rappresentati nei maggiori teatri di 16 nazioni.

In quanto struttura teatrale, dal 1986 Pupi e Fresedde gestisce in maniera stabile e qualificata il Teatro di Rifredi (300 posti), considerato oggi una delle sale più frequentate e qualificate della città di Firenze, con una media di oltre 32.000 spettatori a stagione.

Oltre ad ospitare le numerose produzioni della compagnia, il Teatro di Rifredi si è sempre caratterizzato per l'ospitalità di spettacoli di qualità, sia popolari che innovativi, per l'apertura alle compagnie internazionali, e per il sostegno alle compagnie ed agli artisti toscani.

Il Teatro di Rifredi realizza inoltre un'imponente attività rivolta alle giovani generazioni, con spettacoli appositamente prodotti sia per i bambini che per gli studenti delle scuole superiori. Questa importante attività produttiva rappresenta anche una fucina di giovani attori che consente alla compagnia un ricorrente ricambio generazionale.

Pupi e Fresedde ha rapporti consolidati con istituti italiani di cultura europei ma in particolare intrattiene da oltre 10 anni rapporti continuativi con la Turchia, con i Teatri di Stato turchi e gli Istituti italiani di cultura di Ankara e Istanbul per quanto riguarda la diffusione della cultura italiana in Turchia e quella turca in Italia.

 

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA CHIUSA


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 110.000,00 €

 slide
DESCRIZIONE INTERVENTO

Un anno di fiammeggianti appuntamenti teatrali per ricucire la frattura tra teatro e pubblico provocata dal dramma della pandemia. Una saldatura tra gli spettacoli prodotti precedentemente - e che non hanno potuto godere di un loro giusto sfruttamento - e alcune nuove produzioni aperte ottimisticamente al futuro, al ritrovato gusto per la socialità, per lo stare insieme fuori dalle quattro mura che ci hanno protetto fino ad oggi. Nuova drammaturgia internazionale (Emma Dante, il franco-uruguaiano Sergio Blanco, il francese Remi De Vos, il catalano Josep Maria Miró, il cubano-spagnolo Abel Melo e i belgi Nicolas Buysse, Fabio Zenoni, Fabrice Murgia), spettacoli per le nuove generazioni (“Uno, nessuno e centomila... Pirandello”, “Ad Oriente di Goldoni”, “Eneide. La rotta mediterranea”, “La matematica in cucina”) intrattenimento intelligente (“Le mille e una Bruna” di Alessandro Riccio), attenzione alle risorse artistiche del territorio, qualità, professionalità, cultura e originalità: questi gli ingredienti che hanno costituito da sempre il vaccino con cui il Teatro di Rifredi ha immunizzato in maniera trasversale i suoi spettatori dal rischio dell'isolamento, dell'omologazione, dell'impoverimento culturale, dell'abbandono alle sirene del virtuale. Questo il nostro rinnovato impegno per un'azione culturale che vede il pubblico al centro di una prioritaria ma, al tempo stesso, ragionata attenzione.

Un progetto che intende:

- creare momenti di socialità protetta per contrastare fenomeni di isolamento e a-socialità;

- garantire una continuità nell'azione culturale ed artistica dal vivo, rimediando al vuoto creato in questo settore dalla pandemia da Covid-19, prima con il confinamento totale e poi con le continue limitazioni;

- riaffermare e rilanciare le potenzialità artistiche e progettuali di una struttura come il Teatro di Rifredi, che da anni occupa un posto di rilievo nella geografia culturale della città e del suo comprensorio.

Quello che ci attendiamo da un programma composto in grande maggioranza da proposte di forte valenza culturale (per la loro apertura alle problematiche contemporanee) e di notevole valenza sociale (per lo spazio dato a specifici progetti di supporto alla didattica scolastica), è la stimolazione delle coscienza degli spettatori e un contributo alla loro crescita civica, anche in contesti di ragionato intrattenimento. Evidentemente tali risultati non sono immediatamente rilevabili. Ma sono percepibili nella continuità di attenzione che il pubblico continua a tributare alla coerenza delle nostre stagioni, non diminuendo negli anni ma anzi consolidandosi sempre più anche a fronte di prestigiosi riconoscimenti pubblici.

Il progetto si indirizza ad un pubblico eterogeneo ed indifferenziato per età ed estrazione, con particolare attenzione per quello giovanile e per tutti quegli spettatori desiderosi di confrontarsi con programmi innovativi, inediti e di comprovata qualità artistica


NOTE Intervento archiviato


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 62.750,00 €

 slide
DESCRIZIONE INTERVENTO

La società contemporanea si caratterizza per alcune forme di accelerata trasformazione culturale in cui si attuano processi di frammentazione e di ricomposizione delle convinzioni etiche.

Questa nuova situazione impone a tutti i soggetti con vocazione educativa, in particolare la scuola, gravi responsabilità nella formazione del cittadino, in un contesto democratico che appare sempre più bisognoso di nutrimenti di idee, di convinzioni, di esperienze positive e di consapevolezza critica delle potenzialità e dei limiti intrinseci al nostro modo di concepire e scegliere le forme del vivere personale e sociale.

BANCO DI PROVA: un innovativo progetto di approfondimento culturale, rivolto alle giovani generazioni, sul tema dei movimenti migratori. Banco di prova si colloca come tassello evolutivo del più ampio migrazioni project: una diffusa ricognizione artistica, ideata da Edoardo Zucchetti, che indaga e racconta la storia degli uomini nei loro spostamenti individuali e di gruppo, da un'area geografica a un’altra, costretti o volontari. In un laboratorio analogico e digitale in continuo divenire, Migrazioni Project continua a raccogliere contributi in diverse forme (teatro, cinema, fotografia, street-art, musica, opera, grafica, scrittura) per costruire un racconto sfaccettato e complesso del fenomeno migratorio dei popoli, in viaggio verso terre diverse da quella di origine a causa di sovrappopolazione, mutazioni climatiche, carestie, competizione territoriale con altre popolazioni, ricerca di migliori condizioni di vita vere o presunte.

Nato da un personale studio a 360 gradi sulla continua ricerca di un luogo a cui appartenere, e con l'ambiziosa prospettiva di svilupparsi ed evolvere nel corso dei prossimi 30 anni (scadenza ideale del progetto nell'anno 2050), Migrazioni Project nel 2021 si concretizza significativamente in BANCO DI PROVA grazie all'esperienza del Teatro di Rifredi sul terreno dell'offerta culturale alle giovani generazioni.

Il centro di produzione Pupi e Fresedde - Teatro di Rifredi ed il regista Edoardo Zucchetti hanno individuato nell'ITT Marco Polo di Firenze, guidato dal sociologo Ludovico Arte, l'ambiente scolastico ideale dove collocare e sviluppare il progetto, non tralasciando di rilanciare il teatro nelle aule scolastiche per un graduale ripristino dei fecondi rapporti tra teatro e scuola forzatamente interrotti a causa del Coronavirus.

Attraverso un percorso in quattro fasi si affronterà (con spettacoli, incontri e laboratori) il tema delle migrazioni, dei confini, stimolando una lucida ed articolata riflessione sul concetto stesso di mobilità delle idee che inevitabilmente accompagna la mobilità delle persone; argomento scottante ma attuale proprio ora che la pandemia ha spinto individui e nazioni ad una claustrofobica chiusura. L’evoluzione completa del progetto sarà raccontata attraverso un diario di bordo sotto forma di film documentario.


NOTE Intervento archiviato


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 105.950,00 €

 slide
DESCRIZIONE INTERVENTO

Il nostro progetto 2021 "Una stagione bizzarra" tiene conto delle "eccezionalità" e delle "imprevedibilità" collegate alle incertezze dell'attuale situazione epidemica, distinguendo i due livelli di azione della nostra progettualità: quello della gestione del Teatro di Rifredi e quello dell'attività produttiva di Pupi e Fresedde, recuperando appuntamenti annullati e proseguendo nelle linee di programmazione consolidate.

L'obiettivo principale consiste nel realizzare una stagione teatrale che ci consenta di continuare ad offrire quel qualificato ed originale servizio al pubblico che ci caratterizza da anni (tra impegno culturale e intrattenimento intelligente) e al tempo stesso di mantenere in vita spazi di lavoro professionale per il maggior numero possibile di artisti, tecnici e impiegati del settore teatrale.

Visti i tempi, avremmo potuto chiamarla "una stagione all'inferno". Ma volendo dare un po' di spazio all'ottimismo, l'abbiamo chiamata "una bizzarra stagione"; anche per ricordare che il teatro è fantasia, ironia, libertà. Dal punto di vista logistico questo progetto implica un notevole investimento per mettere in campo tutte le misure di prevenzione previste dai decreti governativi ai quali è necessario ottemperare con diligenza.

Dal punto di vista dell'ospitalità si alterneranno sul palcoscenico del Teatro di Rifredi una serie di rinomati artisti di fama internazionale come gli spagnoli Yllana ("Primitals") o l'italiana Emma Dante ("Misericordia); di rilevanza nazionale come Dario Ballantini ("Omaggio a Lucio Dalla") o Lorenzo Baglioni ("Chiacchiere e canzoni"); nonché eccellenze locali come Alessandro Riccio ("La meccanica dell'amore"), la compagnia di danza Opus Ballet ("Galà") e i giovani di inQuanto teatro ("Storto" e "Game over").

Ci dedicheremo poi alle nostre produzioni portando avanti e approfondendo il progetto di promozione della drammaturgia contemporanea internazionale (premio UBU 2019), "I neolatini", una scelta di campo non solo linguistica ma anche poetica per la vicinanza artistica, culturale, potremmo dire antropologica, con i nostri cugini francesi, belgi, spagnoli, catalani, portoghesi, latino-americani.

Sono in cantiere tre nuove produzioni dai testi del francese Remi De Vos, del catalano Josep Maria Mirò e del franco-uruguaiano Sergio Blanco che scriverà appositamente per il Teatro di Rifredi curando anche una regia. Contemporaneamente sono previste le riprese degli spettacoli "Tre rotture" di De Vos, "Il principio di Archimede" di Mirò e "Walking thérapie" del trio belga Nicolas Buysse/Fabrice Murgia/Fabio Zenoni. E' previsto anche un settore italiano che vede in campo i nostri artisti di riferimento: Antonella Questa con "Affari di famiglia", Ciro Masella con "Tesla, il mago delle invenzioni" e lo stesso Angelo Savelli con una sua originale trascrizione dei "Promessi sposi" di manzoniana memoria.


NOTE Intervento archiviato


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 55.237,00 €

 slide
DESCRIZIONE INTERVENTO

Il progetto “Scrivere il presente” ha occupato gran parte della programmazione del Centro di Produzione Pupi e Fresedde Teatro di Rifredi nei primi mesi del 2019, ma, visto il buon risultato dell’iniziativa, si è arricchito e prolungato nel tempo investendo anche la programmazione autunnale del teatro. Il progetto si propone di sostenere la più recente drammaturgia italiana ed internazionale, programmando e adeguatamente promuovendo una serie di spettacoli - contemporanei per tematiche, stile e identità - all'interno della proposta della stagione ufficiale del teatro, senza, cioè, circoscriverli in sezioni parallele o sperimentali, e prendendosi dunque il rischio di presentare ad una platea la più vasta possibile, e non solo composta di addetti ai lavori, opere o inedite o innovative o fortemente caratterizzate dalla libertà creativa degli artisti.

La punta di diamante di questa sezione autunnale del progetto “Scrivere il presente” è stata senz’altro la traduzione e messa in scena ad opera di Angelo Savelli del testo di uno dei più originali nuovi autori internazionali, il franco-uruguayano Sergio Blanco. “Tebas land” dopo il debutto al festival di Todi e la sua presenza al Nuovo Teatro Sanità di Napoli ha raccolto un grande successo nelle repliche fiorentine. Mentre attende il battesimo fiorentino l’altro spettacolo internazionale di Savelli che ha debuttato al Napoli Teatro Festival: “Tre rotture” del francese Remi De Vos. Uno dei più prestigiosi autori italiani del momento, Stefano Massini, era presente nel programma con il suo toccante “Evoluzioni raziali”. Ciro Masella ha portato in scena il testo di un giovane ma quotato drammaturgo italiano, “Il generale” di Aldrovandi, mentre Antonella Questa si è cimentata con una delle sue migliori scritture sceniche: “Vecchia sarai tu”. Coerentemente con lo stile del nostro teatro, non sono mancate proposte più leggere ma sempre legate ad una forte vena di creatività contemporanea, come nel caso di “Bruna è la notte” di Alessandro Riccio o di “Manicomics” della Rimbamband. Un selezionato ventaglio delle proposte della nuova coreografia europea è stato proposto dalla compagnia “Opus Ballet”, mentre Il paracadute di Icaro ho presentato una nuova opera originale scritta apposta per i bambini “La fabbrica dei sogni”. Non è mancata una sezione didattica ad opera di Angelo Savelli con i sui “La matematica in cucina” e “Operette morali ed altri strali”, spettacoli freschi ed originali che hanno riscontrato il vasto apprezzamento di studenti ed insegnanti.

Tanti sguardi e voci diverse con un comune obiettivo: proporre un teatro contemporaneo nei contenuti e nelle forme.


NOTE Intervento archiviato


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 87.950,00 €

 slide
DESCRIZIONE INTERVENTO

In Italia da diversi anni le programmazioni dei teatri privati, semiprivati e, purtroppo, anche di diversi teatri pubblici viene realizzata utilizzando una semplice formula: accoppiare un titolo conosciuto (un classico antico o moderno) con un nome di acclarato prestigio o di largo richiamo commerciale, sia cinematografico che televisivo; il resto è un maquillage per imbellettare l'esibizione ciclica del già conosciuto. Questo è un teatro che nasce al tavolino e muore spesso senza lasciare tracce. Ma per fortuna esiste anche un altro teatro, un teatro che nasce sulle tavole del palcoscenico perché frutto della creatività di artisti contemporanei che si mettono in gioco a 360 gradi utilizzando in libertà, tutte le potenzialità della scrittura scenica e condividendo con gli spettatori i rischi della scoperta e dell'innovazione. Ed è questo il teatro che il nostro progetto intende privilegiare con queste finalità:

1 - sostenere la nuova drammaturgia italiana ed internazionale, privilegiando la messa in scena di testi di autori viventi impegnati in una pratica di scrittura scenica a diretto contatto con il palcoscenico e di tutte le sue componenti non solo letterarie;

2 - dare a queste opere un risalto importante, anche in termini proporzionali, all'interno della proposta ufficiale delle stagioni teatrali senza circoscriverle in sezioni parallele o sperimentali;

3 - promuoverle con mezzi adeguati presso il pubblico e gli addetti ai lavori con il fine di farle dialogare con una platea la più vasta possibile rispetto alle caratteristiche e le potenzialità delle opere stesse.

Così, in questo programma, è presente una delle più rappresentative compagini della nuova creatività italiana: la compagnia Atto Unico di Emma Dante (“La scortecata”) ma anche la giovane compagnia fiorentina inQuanto teatro (“Storto). Angelo Savelli si cimenta da una parte, come autore, in una nuova riscrittura scenica (“Odore di chiuso” da Marco Malvadi) e dall'altra, come traduttore e regista, nella messa in scena di un testo in esclusiva italiana di un importante drammaturgo contemporaneo (“Tre rotture” del francese Remì De Vos). Tindaro Granata e Andrea Chiodi riscrivono nella contemporaneità Carlo Goldoni (“La locandiera”) e i giovani della Macchina del suono creano un teatralissimo pastique dalle opere del Bardo (“Le opere complete di William Shakespeare in 90 minuti”). Attori/autori di se stessi sono Alessandro Riccio (“Camerini”), Luca Avagliano (“Niente panico”) e Dario Ballantini (“Ballantini e Petrolini”). Senza dimenticare gli spettacoli, espressamente creati per i bambini, della compagnia Il paracadute di Icaro (“Io sono Samia” e “Chi ha paura dei mostri”).


NOTE Intervento archiviato


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 69.471,00 €

 slide
DESCRIZIONE INTERVENTO


L'iniziativa si propone di sostenere la più recente drammaturgia italiana, programmando e adeguatamente promuovendo una serie di spettacoli - contemporanei per tematiche, stile e identità - all'interno della proposta della stagione ufficiale del teatro, senza, cioè, circoscriverli in sezioni parallele o sperimentali, e prendendosi dunque il rischio di presentare ad una platea la più vasta possibile, e non solo composta di addetti ai lavori, opere o inedite o innovative o fortemente caratterizzate dalla libertà creativa degli artisti.

 

L'iniziativa occupa una parte consistente della programmazione della stagione 2018/19 del Teatro di Rifredi – e più specificatamente quella da gennaio ad aprile 2019 - con una serie di spettacoli che rappresentano al meglio alcune delle più recenti tendenze del nuovo teatro a livello nazionale: compagnie ormai “cult” (come Carrozzeria Orfeo con “Cous cous klan” di Gabriele De Luca o Vucciria Teatro con “Immacolata concezione” di Joele Anastasi, che raccontano storie di emarginazione e disagio); giovani autori emergenti ma già molto apprezzati (come i pugliesi Oscar De Summa con “L'ospite” e Michele Santeramo con “Storia d'amore e di calcio”, che raccontano la paura dello straniero e la nuova realtà multietnica del nostro paese); autori ormai affermati ma che rimettono in gioco le loro opere, come nel caso di Carlo Erba che riscrive al femminile il suo piccolo capolavoro “Maratona di New York” o come nel caso di Alessandro Benvenuti che affianca al suo classico “Benvenuti in casa Gori” l'ardita sfida drammaturgica di “Chi è di scena”; e poi un prestigioso autore di “gialli”, Marco Malvaldi che arriva sulle scene grazie ad una trascrizione teatrale del suo “La briscola in cinque” realizzata da Angelo Savelli, ed una profonda e originale riflessione sui temi della moderna educazione scolastica e familiare, “Infanzia felice”, scritta e portata in scena da Antonella Questa dopo una minuziosa e documentata ricerca sul campo.

 

Tanti sguardi e voci diverse con un comune obiettivo: scrivere il presente.


NOTE Intervento archiviato


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 83.878,00 €

 slide
DESCRIZIONE INTERVENTO

IL PRINCIPIO DI ARCHIMEDE Un progetto di drammaturgia critica contemporanea.

 Il progetto consiste nella traduzione in italiano e nell'allestimento del testo teatrale contemporaneo "Il principio di Archimede" scritto dall'acclamato drammaturgo catalano Josep Maria Miró, uno dei più importanti nuovi drammaturghi della scena spagnola ed europea. Questo testo - tradotto in 15 lingue e rappresentato in una ventina di nazioni - per il suo spessore e la sua complessità è stato accolto ovunque da grandi consensi.

"Il principio di Archimede" mette in scena un presunto caso di pedofilia in una piscina pubblica e la conseguente spirale di paure, sospetti e psicosi che ne consegue. Ma il testo di Miró ci parla anche d'altro: della paura, dell'educazione e delle relazioni sociali. Ci interroga sul tipo di società in cui vogliamo vivere. In questo senso parla agli educatori, ai genitori e ai figli e mette in risalto due aspetti della nostra società particolarmente urticanti: la paura ed il sospetto nella relazione con gli altri e la relativizzazione della verità oggettiva in un epoca di incontrollato dominio dei social media che non esitano a sbattere il mostro in prima pagina prima ancora di aver analizzato i fatti, con esiti spesso devastanti. Il testo riesce abilmente a mantenere una corretta equidistanza dall'episodio. Sta allo spettatore farsi un'idea della vicenda. La rappresentazione si concentra invece sulle dinamiche interpersonali e sociali che si scatenano implacabilmente a partire da un evento la cui realtà o falsità diventa del tutto ininfluente rispetto agli effetti che produce. Insomma: una riflessione quanto mai necessaria nel nostro attuale contesto socioculturale.
Con questo progetto Pupi e Fresedde Teatro di Rifredi si propone di dare un contributo alla diffusione della nuova drammaturgia europea, mettendo tutta la propria consolidata competenza al servizio di un'opera mondialmente apprezzata che merita di entrare anche nei nostri repertori nazionali. D'altra parte il progetto intende anche sollecitare il pubblico ad una presa di coscienza dei temi che il testo mette coraggiosamente in scena; l'ambiguo confine tra lo scandalo degli abusi sui minori e la necessità dell'affettività educativa in un mondo assediato dalla "virtualità", ma anche la riflessione sull'accettazione passiva della "verità" così come ci viene sbandierata dalla vox populi, dai mezzi di comunicazione, dai social network.

 

 


NOTE Intervento archiviato