Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
Dall’atrio del Comune è visibile la scultura Dafne di Elisabetta Mayo (Napoli, 1896-Roma, 1972). La statua, detta anche Giovanetta balzante, come si desume dal catalogo delle opere esposte alla II Biennale romana del 1923, rappresenta una delle Naiadi, il personaggio mitologico greco il cui nome significa lauro che viene qui ricordato con l’opera dell’artista che rappresenta la Ninfa prima della sua trasformazione in alloro. L’alloro è un’essenza tipica dell’Agro pontino e una particolare specie venne individuata come precipua del luogo dalla botanica e accademica dei Lincei Elisabetta Fiorini Mazzanti (Terracina, 1799-Roma, 1879). Tale essenza è ancora molto presente sia all’interno del Parco Nazionale del Circeo, sia, accostata alla mimosa, nelle fasce frangivento residue. La Dafne, realizzata dalla Mayo nel 1922-1923, come l’altra opera di Pasquale Rizzoli, il Genio della Bonifica che imbriglia le acque, proprio per essere associata prevalentemente ai corsi d’acqua dolce nella loro generalità, quindi a fontane, pozzi, sorgenti e ruscelli, ricorda il potere salutifero dell’acqua che da malarica si trasformerà positivamente per irrigare la pianura bonificata. La scultura ben rappresenta la fase simbolista della scultrice legata a movenze dello stile floreale, evidenti nel tremito che percorre il volto in preannuncio dell’imminente trasformazione in alloro della Ninfa, nel peso della figura riversato completamente sulla gamba sinistra flessa e avanzata rispetto all’asse verticale, nelle braccia aperte verso l’alto e nei capelli mossi dal vento che rendono il senso di precarietà che l’artista voleva infondere alla Ninfa in fuga. L’opera è datata firmata alla base bronzea “E. Mayo Roma 1923” e sulla base in tufo si può leggere ancora la dedica del donativo “A Littoria le Confederazioni fasciste dei datori di lavoro e dei lavoratori auspici i professionisti e gli artisti d’Italia”. La statua venne donata a Littoria nel 1933.
Informazioni sullo stato della conservazione
La statua necessita di una pulizia totale del bronzo, in particolare è necessario intervenire nelle aree colpite da armi da fuoco, accesso privilegiato delle acque meteoriche e sede di nidi di insetti e volatili (tali fori devono essere assolutamente chiusi); va inoltre restaurato il basamento data la sua notevole pendenza verso sinistra che, favorendo la non assialità del sostegno, potrebbe permettere la caduta della statua.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
Visitabile dal lunedi al venerdi dalle ore 8,00 alle ore 19,00.