Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
L'insediamento murario di Castelfranco fu fondato tra il 1195 ed il 1199 quando il Comune di Treviso, da poco formatosi, sentì la necessità di presidiare il confine con le rivali Padova e Vicenza, in un'area dove il fiume Muson rappresentava l'unica effimera demarcazione naturale. Il luogo prescelto era posto in una posizione strategica: un terrapieno preesistente sulla sponda orientale del corso d'acqua, prossimo alla confluenza tra le vie Postumia e Aurelia e in posizione centrale tra i fortilizi signorili di Castello di Godego e Treville e vescovili di Salvatronda, Riese e Resana.
I lavori furono diretti dal conte Schenella di Collalto, che v'impiegò circa cinquecento maestri muratori e mille «guastatori» (manovali). In un decennio la costruzione poteva dirsi completa: attorno alle mura del castello fu scavato un fossato nel quale vennero deviate le acque di due immissari (acque di risorgiva) del Muson: l'Avenale ed il Musonello. Eretto il castello, il Comune di Treviso vi mandò una colonia di cento famiglie di uomini liberi, alle quali furono concessi poderi e case esenti da imposte e gravami, da cui il toponimo Castelfrancho: castello, per l'appunto, "libero" dalle imposte. Ne derivò la peculiare composizione della popolazione castellana, la cui gran maggioranza non era formata da soldati, ma da liberi cittadini.
Il castello è a pianta quadrilaterale di circa 230 metri di lato, le cui mura sono alte circa 17 metri e spesse circa 1,7 metri, sono prive di fondazione e poggiano su un basamento; il camminamento lungo le mura sporge di circa 1,75 metri ed è sorretto da archetti appoggiati su mensole in pietra.
Delle originali otto torri rimangono oggi le quattro d’angolo, la torre dei morti a sud, e soprattutto l’imponente torre civica che è alta 43 metri e che esibisce sulla facciata principale l’orologio e il leone di S. Marco, installati nel 1499. Nell’Ottocento il castello è sfuggito miracolosamente alla demolizione ed assurge ancora oggi a simbolo della città con mura e torri che si trasformano in apparato scenografico urbano per la città e i suoi abitanti.
Informazioni sullo stato della conservazione
Al di là di un recente intervento di ristrutturazione della Torre Civica (2013), negli ultimi anni i lavori di restauro o messa in sicurezza della cinta muraria e delle altre torri si sono ridotti al minimo ed oggi le mura e le torri del sistema fortificato di Castelfranco Veneto versano in condizioni di estrema criticità.
Gli interventi sui quali si intende lavorare nei prossimi mesi riguardano tutte quelle parti di strutture che versano oggi in condizioni fatiscenti, attraverso puntuali lavori di restauro e consolidamento, in particolare:
a) il rifacimento dell’intero percorso di guardia tra la Torre Giorgione e la Torre Civica, in gran parte coperto di getti di malta e cemento oltre a una vegetazione invasiva e lesiva del manufatto;
b) il restauro della Torre Nord Ovest, fatiscente sia dal punto di vista strutturale che del paramento murario, con l’inserimento di una nuova scala lignea e la costruzione di due impalcati sulle tracce delle precedenti strutture difensive;
c) il restauro della Torre di Sud Ovest, che necessita di un rinforzo strutturale e di lavori di ristrutturazione del paramento murario;
d) il restauro delle mura settore Nord Ovest con la sistemazione dei merli sommatali e il ripristino del cammino di ronda;
e) il restauro delle mura settore Sud Ovest, in particolare i paramenti murari e le merlature, nonché della Torre Campanaria le cui condizioni di degrado sono particolarmente evidenti nelle merlature sommatali e nelle facciate sotto la celle campanaria;
f) il restauro delle mura settore Sud-Est nonché della Torre Sud-Est con interventi strutturali e di ripristino del percorso di ronda a fini manutentivi.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
Le mura del castello, essendo parte della città, non sono chiuse al pubblico eccetto nelle aree di proprietà privata.