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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

Autore ignoto, Ritratto di Giovanni Battista Passeri, olio su tela. Sec.XVIII, Gubbio, Museo Civico Palazzo dei Consoli - Pinacoteca Comunale.

Nato a Farnese nel 1694, si trasferi a Roma nel 1707, dove intraprese studi di giurisprudenza. Accanto alla sua attività professionale, coltivò sempre una profonda passione per l'archeologia, la filologia e le antichità italiche. A partire dal 1726 inizia un'intensa attività di studio e pubblicazione, divenendo uno dei più noti esponenti della cosiddetta 'Etruscheria', fenomento culturale che nel '700 vide il moltiplicarsi di studi dedicati alla llingua, all'arte e alla storia degli Etruschi. Fu membro di numerose Accedimie, italiane e straniere, e ricevette varie onorificenze. Morì a Pesaro nel 1780. Tra i molti argomenti di natura atnctichistica di cui si occupò, si annoverano le Tavole Iguvine, da lui ampiamente trattate in un volume del 1767.

In virtù del suo ruolo di studioso delle Tavole, al Passeri venne dedicato a Gubbio il ritratto oggetto della presente scheda, in cui lo studioso è raffigurato mentre tiene in mano proprio una delle sette tavole. Esso potrebbe provenire dalla raccolta di Rinaldo Reposati che il Comune di Gubbio acquisì dalla famiglia dopo la sua morte nel 1794. Alla fine dell'800 il dipinto si trovava, insieme a quello dell'altro grande studioso di antichità italiche Luigi Lanzi, nella Sala della Giunta della Residenza Municipale, collato al di sopra degli armadi-espositori dove si trovavano le Tavole Iguvine. Il passaggio di queste a Palazzo dei Consoli in occasione dell'inaugurazione del Museo Civico nel 1909 con implicò anche quello dei due dipinti, che rimasero probabilmente nella Residenza Comunale, da cui vennero trasferiti, in una data non nota nel corso del 900, nei depositi comunali.

 

Informazioni sullo stato della conservazione

L’opera (dimensioni cm 111 x 88) è realizzata a olio su tela e raffigura il personaggio entro una cornice modanata e dorata.

La situazione conservativa risulta caratterizzata da uno spesso strato di vernici ossidate ed opache, tali da falsarne gravemente l’immagine. La pellicola pittorica è interessata da un diffuso craquelure e la tela di supporto, allentata e deformata, presenta evidenti strappi. Il telaio ligneo ha perso la funzione di mantenimento planare della tela, non avendo la possibilità di regolarne l’espansione agli incastri. La cornice presenta depositi di polveri parzialmente fissate; la lamina metallica opaca e macchiata ha subito abrasioni e probabili urti subiti hanno provocato piccole e diffuse lacune. 

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

Attualmete l'opera non è fruibile poiché, visto il suo stato di conservazione, si trova nei deposit del Museo Civico Palazzo dei Consoli. Dopo il restauro verrà collocata nel Museo, che è aperto tutti i giorni con il seguente orario

10-13 / 14.30-17.30 (da novembre a marzo)

10-13 / 15-18 (da aprile a ottobre)

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 3.000,00 €

DESCRIZIONE INTERVENTO

Il progetto intende restaurare e riportare alla fruibilità un importante ritratto, legato alla memoria del principale manufatto conservato nel Museo Civico: Le Tavole Iguvine. Il dipinto ncessita infatti di un restauro. L’intervento seguirà l’iter consolidato del moderno concetto di restauro scientifico, seguendo i criteri di reversibilità e riconoscibilità, muovendo da un preliminare studio della situazione conservativa. Già durante le prime fasi operative verranno attuati i necessari accorgimenti per sanare gli strappi della tela: durante la velinatura di protezione si provvederà a posizionare i margini degli strappi nella posizione corretta. Di seguito, dopo aver rimosso il telaio esistente, si procederà all’applicazione della tela di supporto ausiliario ed al montaggio sul nuovo telaio ligneo estensibile. Rimossa la velinatura di protezione, con la fase di pulitura si provvederà alla rimozione delle vernici posticce, con solventi individuati dall’esecuzione di preventivi saggi. Una volta stuccate le lacune con gesso di Bologna e colla di coniglio, sarà possibile reintegrare le lacune della pellicola pittorica con colori ad acquerello e successivamente con colori a vernice. La verniciatura protettiva si eseguirà a spruzzo, con vernice Dammar, conferendo anche il corretto indice di rifrazione della luce sulla superficie, utile alla migliore lettura dell’immagine.