Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
Durante la signoria dei Malatesta, la Piazza Malatesta costituiva un”continuum” con l'attuale P.zza Cavour.
Dal IV-V sec. sul lato a nord del Castel Sismondo, sorgeva la Chiesa Santa Colomba, che era una delle sedi più antiche del culto cristiano in Rimini. La chiesa venne consacrata Cattedrale nel VII secolo. Quando Cesare Borgia giunse a Rimini propose la demolizione della Cattedrale, considerandola pregiudizievole dal punto di vista militare per la Rocca e proponendone il rifacimento in veste più nobile in una piazza cittadina. Nel 1526 anche Antonio da Sangallo nella “ Relazione sulle Fortezze di Romagna” redatta in collaborazione con il San Micheli su commissione di Clemente VII dice: “Qui è el Duomo molto vicino bisognia ruinarlo e fare duomo S.to Fran.co”.
Successivamente nell'attuale P.zza Cavour nel 1614 venne collocata la statua di Paolo V e segna l'asse e il punto di gravitazione focale di tutta la piazza, che a ovest si smargina verso l'antico Castello perdendo gradualmente ogni concentrazione spaziale e ambientale. E ' certo per ovviare a questa carenza che all'altezza del lato terminale del palazzo Consoli si avvia la costruzione intorno a questi anni del granaio pubblico il cosiddetto “ edificio dell'Abbondanza “, ma chiamato dalla popolazione “ i Forni” eretto tra il 1615 e il 1620, che sarà per oltre un secolo l'ultima architettura civile di nuovo concepimento. Questa quinta costruita, mentre definisce la P.zza Cavour, che si adegua ai canoni della spazialità rinascimentale, toglie di mezzo la vista del diroccante Castello,ormai relegato a funzioni di semplice fortezza difensiva e già da tempo in posizione marginale, e rischia di tagliare fuori dalla vita pubblica la Cattedrale di Santa Colomba.
Nel 1629, date le frequenti carestie, si procede alla costruzione dei magazzini del grano sul lato minore della P.zza Cavour, venendo così di colpo a mutare il volto della piazza: la rocca malatestiana e la cattedrale venivano avulse completamente dal palazzo del comune. Così tramontato il sogno di una nuova cattedrale si procede nel 1659 ad un ennesimo ed infelice rimaneggiamento della cattedrale esistente, progettato dall'Arch. Bartolo Belli, che trasforma la pianta basilicale a tre navate in una sorta di croce, sul centro della quale avrebbe dovuto erigersi una cupola, mai eseguita. Nel 1672 ci fu un disastroso terremoto durante i lavori a Santa Colomba, venne poi eseguite nei due anni successivi secondo il progetto del Belli, un'inversione dell'ingresso della chiesa, che porta la facciata sull'ormai informe spiazzo dei Malatesta, ma che riavvicina la cattedrale al quartiere che da quella prendeva il nome. Da questo momento in poi, i destini delle due piazze si dividono, mentre la Piazza Cavour, chiusa si arricchisce nel tempo di nuovi elementi architettonici, che ne vivacizzano l'attività culturale e commerciale ed inserendola sempre più nel tessuto cittadino, l'attuale P.zza Malatesta conosce una progressiva decadenza (in particolare con le demolizioni del terremoto del 1672, demolizione delle cinte murarie, interna del castello e riempimento del fossato,trasferimento della cattedrale nella chiesa di Sant'Agostino nel 1798 e definitivo abbattimento di S. Colomba nel 1815) fino ad emarginarla progressivamente dalla vita della città.
Verso il 1827 i magazzini del grano vennero demoliti e il 1842 e il 1856 , venne costruito il nuovo teatro cittadino, con progetto dell'Arch. Luigi Poletti, a sostituzione della vecchia sala posta nell'Arengo, considerata pericolosa per le sue strutture lignee. Il teatro fu inaugurato nel 1857, planimetricamente si trattava di un corpo a sviluppo longitudinale con la cavea leggermente esorbitante sui due fianchi La costruzione del teatro, con la sua mole impedì la vista del castello dalla Piazza della fontana e costituì il colpo di grazia per la sua definitiva declassazione ad edificio abbandonato. La presenza del teatro, infatti, accentuava la differenza fra la piazza della Fontana, attuale P.zza Cavour, e le parti sul retro, rendendone forse spaesante la transizione: la piazza della Fontana calibratissima, focalizzata, piena di rispettabilità e di decoro, vivibile almeno nel desiderio come l'autentico salotto di rappresentanza della città borghese; la zona retrostante, una volta animata dalla decrescente presenza della cattedrale e del Castello, ora ridotta dalla prominenza del teatro a una sequenza casuale e disorientata di spazi quasi di risulta, larghissimi e privi di punti di appoggio, animati soltanto dal pittoresco disordine nelle giornate di mercato.
Il teatro A. Galli fu abbandonato all'incuria fino ai primi anni '70 del novecento, quando si provvide a restaurare la sala del ridotto. Attualmente è in corso d'opera la ricostruzione del teatro.
Mentre per quanto riguarda il castello malatestiano, solo negli anni '80 del novecento è stato demolito l'edificio costruito a ridosso della torre ed adibito a corpo di guardia del carcere di Rimini.
Del 1971 è una proposta progettuale del Progf. Giancarlo De Carlo, nell'ambito del piano particolareggiato del centro storico di Rimini. In questo progetto denominato condensatore Malatesta si cercava di attribuire alla P.zza Malatesta una sua precisa connotazione
Informazioni sullo stato della conservazione
La fine della seconda guerra mondiale lascia una grande devastazione nel territorio riminese, con circa l'80% degli edifici crollati. Anche il nuovo teatro subisce gravi danni e rende ancor più scollegata la P.zza Malatesta.
La Piazza con le precedenti demolizione delle cinte murarie, interne del castello e riempimento del fossato, e a seguito della devastazione della guerra non ha una sua immagine ben definita e viene adibita a funzioni frammentarie ed incoerenti come parcheggio e mercato cittadino che confliggono con il bene tutelato e con le preesistenze.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
La Piazza è luogo pubblico accessibile a tutti.