Attività principali dell'istituzione
Per il Museo di Sant’Agostino si sta avviando una nuova fase, la terza, della sua vita. Inaugurato nel 1939 come Museo di Architettura e Scultura Ligure, pesantemente danneggiato dalla guerra, e riaperto nel 1984 negli spazi progettati da Franco Albini e Franca Helg, il museo necessita ora di importanti interventi. Questi interventi, il cui progetto è presentato nel percorso espositivo aperto al pubblico, prevedono la completa sostituzione delle grandi vetrate – uno degli elementi distintivi del museo – l’adeguamento strutturale ed impiantistico e la realizzazione di nuovi spazi per l’accoglienza ed un rinnovato ordinamento museale.
Questo museo, accessibile ed aggiornato, consentirà di esporre e valorizzare al meglio le oltre quattromila opere databili dall’Antichità al XIX secolo (sculture, frammenti architettonici, dipinti su tavola e su tela, avori), che costituiscono il patrimonio di Sant’Agostino e, in un certo senso, l’archivio monumentale della città. I lavori in programma proseguiranno nei prossimi mesi; tuttavia, a partire dall’anno di Genova Medievale una parte del complesso ha riaperto uno spazio di circa tremila metri quadrati offrendo, negli spazi del chiostro triangolare e della chiesa, una selezione delle più significative opere medievali del museo. Nella più grande chiesa gotica conservata della città, è quindi offerto un panorama della poliedrica realtà genovese in età medievale, quando un periferico centro del Nord Italia divenne una delle più grandi potenze del Mediterraneo.
Inoltre, con l’apertura al pubblico dei depositi del museo grazie ad un programma di visite guidate sono stati resi fruibili i resti di monumenti della città come i frammenti della Chiesa di San Silvestro, quelli della Chiesa di Santa Maria in Passione, il Giano di Gian Giacomo e Guglielmo della Porta, proveniente dal tempietto in piazza Sarzano. E ancora, una buona parte dell’altare maggiore dei Santi Giacomo e Filippo, la Madonnina che arriva dall’edicola sulla casa di Paganini in via Madre di Dio, nonché un cospicuo nucleo di mensoloni che presentano figure mostruose, testimonianza dell’alto livello qualitativo dell’edilizia privata a Genova tra il ‘500 e il ‘600.
Con una costante e varia proposta didattica, con attenzione alla disabilità, con attività di valorizzazione e studio delle collezioni attraverso pubblicazioni e conferenze il Museo di Sant’Agostino si propone di diventare un importante punto di riferimento per la conoscenza di Genova