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Attività principali dell'istituzione

 

L'Istituto Centrale per il Restauro (ICR) è un organo tecnico del MiC specializzato nel campo del restauro e della conservazione del patrimonio culturale. Vi si svolgono contemporaneamente la ricerca, il restauro e la formazione in un clima di interdisciplinarietà. La Scuola di Alta Formazione dell’ICR, basata su attività tecnico-didattiche condotte direttamente su manufatti individuati come beni culturali e soggetti alle disposizioni di tutela, rappresenta un percorso d’eccellenza per chi vuole svolgere la professione di restauratore, acquisendo una preparazione riconosciuta nel mondo. 

Parallelamente alle attività sopra descritte, l'Istituto svolge costantemente consulenza tecnica per le attività di conservazione programmata in molti settori e in particolare in quello museale supportando e partecipando a progetti innovativi in collaborazione con istituzioni statali e private, italiane e internazionali. Partecipa ad attività di monitoraggio e mette a punto normative tecniche, verifica protocolli di controllo per l'innalzamento dei livelli di gestione ambientale e di conservazione nei musei, e in genere negli spazi espositivi.

 

 

 

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 3.500,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Il Museo Nazionale di Ravenna annovera tra le sue collezioni un raro manufatto di arte sacra ortodossa. Si tratta di un piccolo e prezioso reliquiario a dittico con apertura a cerniera, risalente al XVI secolo. La sua forma esterna, a cuore, si compone di due valve in lega di rame dorato, decorate con eleganti motivi di fiori e racemi, che si stagliano su un fondo di smalti blu. L’interno del reliquiario rivela due sorprendenti scene miniaturistiche in madreperla racchiuse in una cornice ottagonale in lamina di lega di rame dorata finemente punzonata. Sulla valva sinistra è raffigurata l’Ultima Cena, mentre sulla valva opposta è rappresentata la Crocifissione.

L’opera versa in uno stato di conservazione piuttosto preoccupante che comporta il rischio di registrare ulteriori perdite della pellicola pittorica e degli smalti.

La proposta di restauro conservativo

Per poter intervenire adeguatamente con operazioni di consolidamento e pulitura su un manufatto di piccole dimensioni e di natura polimaterica, è essenziale un approccio che preveda la collaborazione sinergica di esperti in diverse discipline. Accogliendo la proposta di studio tecnico e restauro del reliquiario, si intende inoltre contribuire all'approfondimento del contesto produttivo di questa rara tipologia di oggetto devozionale, nonché sviluppare un articolato progetto che coinvolga diverse professionalità operanti nei Laboratori specializzati nel restauro di metalli e leghe, di vetri e smalti, di glittica e materiali organici, e di dipinti, nonché nei Laboratori Scientifici dell'ICR.

Solo un approccio multidisciplinare potrà garantire un’attenta analisi e il recupero dell’opera, rappresentando un’opportunità per ampliare la conoscenza di un manufatto rientrante nella cosiddetta categoria delle arti minori. Il reliquiario potrà essere restituito al Museo e alla comunità, garantendone la salvaguardia, ma anche offrendo l’opportunità di organizzare momenti di restituzione e divulgazione degli esiti delle ricerche per ampliare la conoscenza del manufatto e delle fasi di intervento svolte.


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 40.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Il pregevole dipinto su tavola, concordemente attribuito dalla critica a Niccolò Liberatore detto l’Alunno, ha come soggetto principale la Madonna delle Grazie con angeli coronanti, accompagnata da un’altra Madonna in trono con bambino e da San Giovanni Battista. La datazione generica comunemente accettata è nel terzo quarto del XV sec.; la scheda di catalogo ICCD individua un arco temporale che va dal 1450 al 1474 c.ca. La critica attribuisce la figura del Battista e degli angeli coronanti ad un’altra mano, ipotizzata inizialmente di Giovanni di Corraduccio, detto Mazzaforte, suocerò di Niccolò, ma non concordante con la data di esecuzione del dipinto. Il cartiglio del Battista riporta l’iscrizione EGO V/ OX CLA/ MANTIS/ IN DESERTO/ PARATE/ VIAM/ DOMINI/ ECCE/ AGNUS/ DEI ECCE/ QUI TO/LLIT PE[...]. Il trittico, attualmente esposto presso il Museo Nazionale del Ducato di Spoleto, presenta degli evidenti sollevamenti di colore e necessita di un intervento urgente.

La proposta di restauro conservativo

La proposta prevede come prioritaria la revisione del sistema di traversatura delle assi, preceduta da una serie di indagini preliminari quali il monitoraggio dei valori termoigrometrici dell’ambiente e dei movimenti del legno di supporto. Lo scopo è creare un sistema che consenta di accompagnare i naturali movimenti del legno, evitando la comparsa di ulteriori fenomeni di degrado della pellicola pittorica e a tal fine si ipotizza anche una revisione del sistema espositivo attuale. A seguito dell’intervento sul supporto, è prevista la realizzazione di interventi localizzati sulla superficie.


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 45.362,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Le due tele, Trinità con i Santi Sebastiano e Rocco e Creazione di Eva, costituivano le facce di un gonfalone dipinto da un giovanissimo Raffaello tra il 1499 e il 1502 come ex voto per la peste, su commissione della Confraternita della SS. Trinità a Città di Castello.

Lo stendardo è noto sia perché rappresenta un’opera d’esordio di Raffaello, nella quale già emergono il suo straordinario talento nel disegno e nella stesura pittorica con colori vividi e contrastanti, sia per il suo stato gravemente lacunoso. Tale compromissione, dovuta all’usura subita nel corso delle processioni liturgiche e all'intervento del 1628, quando le due tele furono separate, ne pregiudica in modo significativo la fruizione.

Nel 2019 l’ICR ha avviato un progetto di revisione della presentazione estetica volto a migliorare la percezione dei due dipinti e ristabilire il corretto bilanciamento tra il piano visivo delle immagini e quello delle lacune. Solo la prima fase è stata realizzata, attraverso la reintegrazione pittorica a tratteggio di alcune lacune, selezionate tenendo conto dell’equilibrio d’insieme dei dipinti.

L'attuale fase del progetto prevede un accurato studio diagnostico dell'opera e la pulitura delle porzioni di tela a vista nelle lacune non reintegrabili, rimuovendo le sostanze stratificatesi nel tempo che hanno conferito alla tela un tono bruno-rossastro, rendendole visivamente prevaricanti rispetto al tessuto figurativo.

Un ulteriore sviluppo riguarda l'applicazione di un trattamento ottico-cromatico virtuale delle lacune, in collaborazione con CNR-INO, CNR-ISASI e CNR-ISTI. Questo progetto digitale prevede la creazione di un modello capace di applicare illusioni ottiche di assimilazione cromatica ai campi vuoti delle lacune, al fine di ridurne l’interferenza visiva. L’esperienza digitale sarà fruibile tramite realtà aumentata, offrendo al pubblico una percezione più coerente e organica della composizione originale.


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 35.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Nel settembre del 2024 l’Istituto Centrale per il Restauro ha avviato un progetto di studio tecnico-conservativo e pronto intervento sui dipinti eseguiti da Giulio Aristide Sartorio come bozzetti per la decorazione musiva della controfacciata della Cattedrale di Messina. Il progetto, attuato in collaborazione con la Soprintendenza ai BB.CC.AA. della Regione Sicilia, l’Arcidiocesi di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela e il Seminario Arcivescovile San Pio X ha permesso di avviare il recupero di alcuni dipinti del ciclo, straordinaria testimonianza della tarda produzione dell’artista.

Nel 1930 Sartorio si vede commissionato un progetto decorativo per la cattedrale di Messina, da poco ricostruita a seguito del terremoto del 1908. Per l'anziano artista è l'occasione per affrontare nuovamente un progetto di ampio respiro su vasta scala, una formula più volte sperimentata negli anni della maturità, cimentandosi su tematiche religiose estranee al suo repertorio più noto. Il sopraggiungere della morte nel 1932 impedisce all’artista il completamento del lavoro, che sarà poi definitivamente abbandonato con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Restano a testimonianza di questa importante vicenda alcuni bozzetti a tempera su carta e un ciclo di 36 dipinti a olio e pastello su tela, che l’artista eseguì in scala reale per essere tradotti in mosaico sulla controfacciata della cattedrale. Lavorando con foga e entusiasmo, l’artista studia il programma iconografico (la protezione della Vergine alla città di Messina) e concepisce una monumentale scenografia popolata da una folla di figure di grande forza espressiva trasposte in un vibrante e acceso cromatismo e in quel suo stile personale di raffinata eleganza formale. I 36 dipinti documentano il grande impegno messo da Sartorio nel suo ultimo lavoro: più che bozzetti, essi si configurano come eccellenti opere d’arte di valore autonomo, indipendentemente dalla decorazione musiva a cui erano destinati.

Il finanziamento permetterà di completare l’intervento di restauro per un primo nucleo di dieci dipinti già oggetto di messa in sicurezza da parte dell’ICR. Le operazioni previste prevedranno il risanamento delle lacerazioni e delle lacune del supporto, il ristabilimento della planarità e del corretto montaggio su telaio (attuando ove necessario la foderatura dei bordi), il risarcimento della coesione del colore, la pulitura della pellicola pittorica e infine le operazioni legate alla presentazione estetica. Il progetto complessivo mira al recupero dell’intero ciclo che dovrà prevedere, al termine del restauro, un’adeguata valorizzazione in accordo con la Soprintendenza di Messina e l’Arcidiocesi.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA CHIUSA


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 18.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Acuni studenti/studentesse dei corsi della Scuola di Alta Formazione e Studio dell'Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro - in particolare quelli fuori sede - sperimentano sovente condizioni di disagio tali da rendere loro difficoltoso frequentare regolarmente le lezioni presso le sedi di Roma e/o Matera; per questo si desidera attivare anche per quest'anno accademico l'erogazione di borse di studio per quattro allievi/allieve particolarmente meritevoli che si trovino nelle suddette condizioni. Le borse di studio copriranno un periodo temporale pari a un anno accademico. L'importo, di complessivi 18.000 euro, sarà diviso in parti uguali a favore dei quattro beneficiari.


NOTE Intervento archiviato


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 18.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Alcuni studenti/studentesse dei corsi della Scuola di Alta Formazione e Studio dell'Istituto Centrale per il Restauro - in particolare quelli fuori sede - sperimentano sovente condizioni di disagio tali da rendere loro difficoltoso frequentare regolarmente le lezioni presso le sedi di Roma e Matera. Inoltre, le condizioni economiche di alcuni nuclei familiari sono state messe particolarmente in difficoltà dall'attuale emergenza epidemiologica e dal rallentamento di molte attività dovuto al lockdown. In ragione di questa contingenza, si desidera attivare l'erogazione di borse di studio per quattro allievi/allieve particolarmente meritevoli che si trovino in tali condizioni. Le borse di studio dovrebbero coprire un periodo temporale pari a un anno accademico. L'importo, di complessivi 18.000 euro, dovrebbe essere diviso a favore dei quattro beneficiari.


NOTE Intervento archiviato


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 18.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Poiché alcuni studenti/studentesse dei corsi della Scuola di Alta Formazione e Studio dell'Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro - in particolare quelli fuori sede - sperimentano sovente condizioni di disagio tali da rendere loro difficoltoso frequentare regolarmente le lezioni presso le sedi di Roma e/o Matera, si desidera attivare l'erogazione di borse di studio per quattro allievi/allieve particolarmente meritevoli che si trovino nelle suddette condizioni. Le borse di studio dovrebbero coprire un periodo temporale pari a un anno accademico. L'importo, di complessivi 18.000 euro, dovrebbe essere diviso a favore dei quattro beneficiari.


NOTE Intervento archiviato


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 18.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Poichè alcuni studenti/studentesse dei corsi della Scuola di Alta Formazione e Studio dell'Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro - in particolare quelli fuori sede - sperimentano sovente condizioni di disagio tali da rendere loro difficoltoso frequentare regolarmente le lezioni presso le sedi di Roma e/o Matera, si desidera attivare l'erogazione di borse di studio per quattro allievi/allieve particolarmente meritevoli che si trovino nelle suddette condizioni. Le borse di studio dovrebbero coprire un periodo temporale pari a un anno accademico. L'importo, di complessivi 18.000 euro, dovrebbe essere diviso a favore dei quattro beneficiari.


NOTE Intervento archiviato


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Lavori in corso

IMPORTO 200.000,00 €

DESCRIZIONE INTERVENTO

La ricerca scientifica sistematica, finalizzata alla comprensione dei fenomeni di degrado dei manufatti, allo studio dei materiali antichi e delle tecniche artistiche, alla valutazione di adeguati materiali e metodi di intervento ha costituito il fondamento dell’attività dell’Istituto sin dalla sua fondazione. Gli insegnamenti di carattere scientifico e tecnologico costituiscono una realtà molto importante nella formazione degli allievi della Scuola dell’ICR; le materie scientifiche (chimica, fisica e biologia) costituiscono, insieme alle esercitazioni di laboratorio, più del 40% del totale degli insegnamenti impartiti nei cinque anni di corso. L’Istituto, al fine di migliorare la didattica in questo settore, ha progettato l’allestimento di un’area dedicata nella quale gli allievi potranno esercitarsi e valutare l’efficacia di alcune tecniche diagnostiche e di strumentazioni state of the art dedicate agli interventi conservativi. Le sezioni in cui si è inteso dotare l’area scientifica per gli allievi della SAF comprendono: un’area tecnologica dedicata all’apprendimento della tecnica di pulitura con luce laser, un’area analitica dedicata all’apprendimento dei test microchimici e preparazioni analitiche, un’area dedicata alla conservazione preventiva con sperimentazione di metodologie a condizioni ambientali controllate e un’area di microscopia dedicata allo studio di micro-campioni e preparati per la comprensione dei materiali costitutivi delle opere e delle loro forme di degrado