I contenuti pubblicati sono a cura dell’Ente beneficiario delle erogazioni liberali il quale dichiara che i dati trasmessi sono conformi all’ art. 1 – Art Bonus - Decreto Legge 31 maggio 2014, n. 83 e s.m.i.
L’Ente dichiara che il bene oggetto di erogazioni liberali è di interesse culturale ai sensi dell’art. 10 del D.Lgs. 22 gennaio 2004 N.42 e s.m.i. (Codice dei beni culturali e del paesaggio).

Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

www.museidigenova.it

info: artbonus@comune.genova.it

La storia.  Il Pallio, monumento-simbolo della storia di Genova, è anche è uno dei più importanti tessuti medievali del mondo, sia per le sue straordinarie dimensioni (cm 132,3 x 374), sia per le peculiari caratteristiche tecniche ed artistiche.

La sua vicenda si intreccia strettamente ad un momento cruciale della storia dei rapporti tra Oriente e Occidente: l’imperatore d’Oriente Michele VIII Paleologo, spodestato e costretto all’esilio da Bisanzio in seguito ai tragici eventi della Quarta Crociata, in cambio dell’aiuto prestato dai  Genovesi per riconquistare il potere, nel 1261 offre loro, oltre a denaro e privilegi, anche due grandi teli ricamati, definiti nei documenti antichi “pallii” o “pepli”, di cui uno soltanto è giunto sino a noi.

Il manufatto.  Il Pallio è realizzato in sciamito di seta, stoffa rara e preziosissima, che veniva utilizzata per gli abiti imperiali e papali. Le scene ricamate in filo dorato e sete policrome, corredate di iscrizioni in latino, anch’esse eseguite a ricamo,  costituiscono un vero e proprio ciclo narrativo, dedicato ad uno dei Santi patroni di Genova, San Lorenzo, e ai suoi compagni Sisto e Ippolito. Tra le raffigurazioni della vita e del martirio dei sacri personaggi compare anche una rappresentazione dell’Imperatore Michele VIII Paleologo condotto da San Lorenzo verso la Cattedrale di Genova.

 

Informazioni sullo stato della conservazione

Il restauro

Un intervento di restauro sul Pallio è reso necessario dalle condizioni di degrado in cui versa quest’opera unica al mondo, anche nella prospettiva di renderlo nuovamente fruibile da parte del pubblico all’interno del Museo di Sant’Agostino.

Il Pallio si trova dal 2009 presso l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze – una delle pochissime istituzioni al mondo in grado di affrontare questo restauro ed eccellenza italiana a livello internazionale in questo campo.

Dal 2009 è stata effettuata una campagna di analisi e accertamenti fondamentale per avviare il lavoro di restauro in maniera sicura e corretta. Dopo le analisi svolte è stato avviato il lavoro di pulitura della superficie mediante microaspirazione, eseguita utilizzando sofisticate apparecchiature. Il Pallio è stato suddiviso in aree di 5 centimetri quadrati ed ogni segmento è stato microaspirato, conservando le polveri raccolte per le successive analisi. Ogni area comporta un lavoro di circa un’ora, il che, moltiplicato per i quasi 5 metri quadrati di superficie, dà un risultato in termini di tempo-lavoro di moltissime ore di applicazione.

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

Il Pallio di san Lorenzo non è al momento a disposizione del pubblico perchè si trova presso l'Opificio delle Pietre Dure a Firenze, dove è in corso il restauro.

Appena restituito all'antico splendore e messo in condizioni di sicurezza conservativa, verrà esposto presso il Museo di Sant'Agostino di Genova.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA CHIUSA


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 150.000,00 €

DESCRIZIONE INTERVENTO

Obiettivo del progetto di restauro non è solo il consolidamento e il recupero della piena leggibilità del grande telo, ma anche l’individuazione di tutti i parametri indispensabili per assicurare una corretta conservazione del manufatto nel tempo. Per questo l’intervento, fondamentale anche in funzione del futuro allestimento, deve essere corredato da una serie di analisi particolareggiate, condotte con l’ausilio della più moderna strumentazione e coordinate da un gruppo di specialisti. Il restauro si articolerà in varie fasi: • la diagnostica preliminare, che prevede analisi dei filati e dei coloranti, riprese metriche digitali, riprese fotografiche speciali, analisi ottiche. I dati raccolti, inseriti in un’apposita banca dati informatizzata, consentiranno di determinare con precisione il successivo iter di lavoro • la pulitura del tessuto in seta e la disossidazione dei filati metallici del ricamo, il consolidamento e il risarcimento delle lacune • la realizzazione di un supporto che assicuri la protezione dell’opera e ne consenta la movimentazione