Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
Il complesso conventuale di Santa Caterina risale alla metà del ‘300 nel sito allora occupato dal Palazzo dei Caminesi, cacciati dalla città in seguito al loro coinvolgimento nella congiura che voleva consegnare Treviso agli Scaligeri. Alla fine del secolo la chiesa risultava ancora incompiuta, mentre già alla fine del ‘500 e nel corso del ‘600 si interveniva con radicali restauri. Nel 1772 la Repubblica Veneta sopprimeva il Convento che, in seguito all’occupazione napoleonica, veniva convertito in caserma, subendo un oltraggioso intervento di ristrutturazione con notevoli alterazioni della tipologia originale. La tipologia d’uso a caserma permane fino alle soglie del secondo conflitto mondiale, che arreca gravi danni con il bombardamento del 7 aprile 1944.Dopo quasi trent’anni di abbandono dopo il bombardamento del 1944, interrotti solo nel 1967 in occasione della mostra antologica sull’opera di Arturo Martini, allestita da Carlo Scarpa, nel 1973 il Demanio affida il complesso al Comune di Treviso per destinarlo a Museo Civico. Infatti con atto n° 4015 di rep. stipulato in data 18.2.1975 presso l’Intendenza di Finanza di Treviso, il complesso venne dato in concessione al Comune di Treviso per il periodo 1.1.1975/31.12.1993, verso la corresponsione di un canone annuo.Attualmente è in fase di ultimazione l’iter per l’acquisizione del bene da parte del Comune di Treviso ai sensi dell’art. 5, comma 5, del D. Lgs 85/2010 e s.m.i. essendo già stato sottoscritto in data 28 luglio 2015 il relativo accordo di valorizzazione con il ministero per i Beni e le Attività culturali e l’agenzia del Demanio.
Informazioni sullo stato della conservazione
Interventi da programmare e finanziare Considerato che il recupero del museo attraversa un arco temporale di oltre trent’anni, appare chiaro che lo stato di conservazione è tutt’altro che omogeneo. In particolare dovranno essere valutati e programmati interventi manutentivi relativi ai manti di copertura e alle relative impermeabilizzazioni e coibentazioni; alla carpenteria lignea delle coperture con trattamenti ignifughi e protettivi contro l’attacco di insetti silofagi ed eventuali rinforzi strutturali; agli impianti.Tra gli interventi possibili e programmabili, si aggiungono, pertanto, anche quelli relativi all’adeguamento dei restanti spazi museali per le medesime finalità sopra ricordate per la zona “Ex scuderie”Alcuni degli interventi sopra richiamati sono stati oggetto di una valutazione di massima che ha portato al seguente risultato:- intervento di rifacimento delle coperture (sulle quali non si è intervenuti di recente) con realizzazione di tetto ventilato e idonee coibentazione in corrispondenza di locali espositivi e di servizio; rifacimento impermeabilizzazioni, lattonerie e manto di copertura nelle restanti zone (loggiati); compresi ripristini e consolidamenti strutturali della carpenteria lignea, inserimento di presidi sismici, trattamenti protettivi, ecc.Sulla base dei parametri di costo determinati nel corso dei recenti lavori e delle superfici da trattare il costo stimato è di euro 1.200.000,00 comprensivo delle somme necessarie per spese tecniche, IVA, ecc.
-lavori di impermeabilizzazione e ristrutturazione della sala ipogea e dei relativi vani di accesso.Trattasi di un intervento complesso che richiede una valutazione approfondita. La stima riferita ad una prima analisi preceduta da una modesta campagna di sondaggi comporta un costo di circa 30.000 euro. Al momento non sono disponibili elementi sufficienti per una valutazione dei costi relativi al completamento dell’adeguamento degli allestimenti e degli impianti.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
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