Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
Le prime notizie sull’Isola di San Giorgio Maggiore risalgono al 790, anno di edificazione di una chiesa dedicata a San Giorgio; nel 982, l’abate Giovanni Morosini ottenne l’Isola dal Doge di Venezia, Tribuno Memmo, allo scopo di fondarvi un monastero benedettino. La prima ala del complesso monumentale risale all’inizio del 1500, con la Manica Lunga, l’antico dormitorio dei padri benedettini, e il Chiostro dei Cipressi, mirabile esempio di architettura del primo Rinascimento, entrambi progettati da Giovanni e Andrea Buora. Il secondo intervento architettonico sull’isola fu opera di Andrea Palladio che, a partire dal 1560, costruì la chiesa di San Giorgio, il Cenacolo in cui Paolo Veronese dipinse Le Nozze di Cana, e il Chiostro Palladiano, ultimato dopo la morte dell’architetto nei primi decenni del Seicento. Baldassarre Longhena completò gli spazi del complesso monumentale con lo Scalone, monumentale accesso all’appartamento dell’abate, del 1645, e la Biblioteca, ultimata nel 1671, collocata tra i due chiostri e arredata con magnifiche librerie in legno di noce. Con la caduta della Serenissima l’Isola venne occupata militarmente e cominciarono le manomissioni e le spoliazion. Il governo austriaco decise la trasformazione del complesso in caserma, determinando la totale occupazione e la devastazione delle aree verdi con la costruzione di nuovi edifici, officine e depositi di armi. Lasciata al degrado, con gli edifici monumentali frazionati senza criterio e spesso destinati a scopi irrispettosi del valore storico e artistico, l’Isola conobbe il periodo del suo maggior decadimento cui venne sottratta con l’istituzione della Fondazione Giorgio Cini. Con l’impulso del conte Cini, in cinque anni di lavori ininterrotti, dal 1951 al 1956 il complesso abbaziale fu restituito all’antico splendore.
Informazioni sullo stato della conservazione
La Fondazione Giorgio Cini fu istituita da Vittorio Cini, in ricordo del figlio Giorgio, con lo scopo di restaurare l’Isola di San Giorgio Maggiore, gravemente degradata da quasi centocinquant’anni di occupazione militare, di reinserirla nella vita di Venezia e di farne un centro internazionale di attività culturali.
“La Fondazione ha per scopo di promuovere il ripristino del complesso monumentale dell’isola di San Giorgio Maggiore e di favorire la costituzione e lo sviluppo nel territorio di essa di istituzioni educative,
sociali, culturali ed artistiche, occorrendo in collaborazione con quelle cittadine già esistenti”.
La rilevanza dell’impresa, una delle maggiori – come iniziativa privata – del XX secolo, è testimoniata, oltre che dall’investimento iniziale per il restauro, dalle manifestazioni promosse e ospitate e dal patrimonio, soprattutto artistico, che è conservato alla Fondazione sull’Isola e dal 1984 anche presso la Galleria di Palazzo Cini a San Vio.
La Fondazione oltre alle proprie attività di ricerca, mostre e convegni,spettacoli e concerti, accoglie congressi e convegni di qualificate organizzazioni scientifiche e culturali e ospita iniziative di assoluta importanza nel campo dei rapporti internazionali (in primis i due incontri dei G7 svoltisi nel 1980 e nel 1987).
La presenza dei maggiori intellettuali ed artisti, nonché di personalità della politica e dell’economia e il ricordo che ne serbano gli studiosi e gli ospiti che l’hanno frequentata sono un’ulteriore testimonianza del ruolo della Fondazione Giorgio Cini.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
La visita all'Isola di San Giorgio Maggiore è possibile prenotando un tour guidato al sito visitcini.com o in occasione degli eventi culturali organizzati dalla Fondazione