Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
Palazzo Sormani Andreani, oggi sede della Biblioteca Comunale Centrale di Milano, ospita la rinomata Sala del Grechetto, famosa per i suoi dipinti e per l’intensa attività culturale. La sala deve il suo nome al pittore genovese Giovan Battista Castiglione, detto il Grechetto, a cui sono state attribuite per lungo tempo le tele barocche del ciclo pittorico del ciclo pittorico il ciclo di Orfeo.
L’opera risalente agli anni compresi tra il 1670 e il 1680 in seguito agli ultimi studi è considerata di scuola fiamminga, con probabili interventi di autori olandesi, ed ora attribuita a Carl Borromaus Ruthart, Pandolfo Reschi, Livio Mehus, tra cui Jan Brueghel il Giovane.
Il ciclo pittorico, composto da 25 dipinti ad olio su tela, arriva a Palazzo Sormani intorno al 1880, da Palazzo Lonati Verri in seguito a una dote e dall’inizio del Novecento ne ricopre le pareti della Sala.
Lo splendido ciclo - unico in Europa per il suo genere testimonia il gusto barocco dove l’interesse per l’osservazione scientifica si accompagna al gusto del raro e del meraviglioso. E’ un paesaggio fantastico di alberi e rocce che sorprende per i suoi animali di ogni specie, comuni ed esotici, le figurazioni mitologiche di fauni e unicorni, accompagnati da un affascinante Orfeo che suona la viola e incanta l’intero ambiente circostante.
La tua erogazione andrà a contribuire al restauro di una tela raffigurante un animale o il dipinto del mito di Orfeo
Puoi visualizzare la galleria fotografica delle tele della Sala del Grechetto al seguente link https://goo.gl/zbu84F
Informazioni sullo stato della conservazione
Le tele che tappezzano le pareti della Sala del Grechetto si presentano in modo diverso per dimensioni e stato di conservazione. Le tele più piccole sono meglio conservate rispetto a quelle più grandi, che mostrano segni di maggiore deterioramento.
Le tele sono tensionate su telai lignei ancorati alle pareti per ricomporre l’insieme pittorico e sono separate da listelli lignei dipinti.
Le principali criticità sono così riassumibili: deformazione delle tele causate dal cedimento dei supporti, numerosi strappi, sfondamenti e lacerazioni della tela originale e da rifodero, fori e tagli suturati di dimensioni diverse, e pieghe orizzontali soprattutto nei dipinti di grandi dimensioni.
Anche il film pittorico risulta compromesso da consistenti depositi di polveri che ne altera l’originaria lettura cromatica.
I dipinti hanno perso la brillantezza dei colori, specialmente in prossimità degli sfondati, dove i colori a base di terra scura, sono diventati più fragili con il tempo e non permettono di cogliere i particolari delle opere.
L'intervento di restauro ha l'obiettivo di recuperare la corretta conservazione delle tele e dei dipinti, offrendo al pubblico una fruizione estetica di rinnovata bellezza. Potra' di nuovo essere ammirata la freschezza dei colori: la precisione dei dettagli e l'unicità del suo insieme pittorico, le cui raffigurazioni della flora e degli animali costituiscono un compendio di zoologia della fine del Seicento.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
Attualmente le tele sono in attesa di restauro e non sono visitabili.