Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
Selinunte è la più occidentale delle colonie greche di Sicilia, fondata nella metà del VII sec. a.C.. Distrutta dai Cartaginesi nel 409 a.C. è stata ricostruita sul promontorio meridionale e cinta di mura che racchiudevano una piccola parte dell'antica città meglio conosciuta oggi come acropoli. Intorno al 250 a.C. gli abitanti furono trasferiti a Lilibeo mentre sul sito rimarrà un piccolo insediamento che dall'età romana giunge sino al medioevo quando abbandonata cominciò a scomparire sotto la sabbia per essere nel 1551 riscoperta da un domenicano, T. Fazzello che iniziò a cercarla seguendo le indicazioni di Diodoro Siculo. Selinunte è uno dei parchi archeologici più grandi ed importanti del mediterraneo; il sito si può dividere in 4 grandi aree: 1- la collina Orientale, dove si trovano i templi E, F, G; 2- l'Acropoli, il cui sistema viario di tipo ippodameo è ancora evidente e si trovano i templi A, O, B, C, D; 3- la collina di Manuzza, dove si trovano i quartieri urbani e l'Agorà; 4- i santuari extraurbani, ad ovest del fiume Modione (antico Selinon che diede il nome alla Città).
Il tempio C costruito nel 560 a.C. è il più antico fra i templi dell'Acropoli. Dedicato al dio Apollo è in stile dorico con doppio colonnato sul fronte est e grande scalinata di accesso, la sua pianta risulta allungata, le colonne di entasis, presentano diametri diversi e poggiano direttamente sullo stilobate mentre i capitelli sono semplici ed essenziali. La trabeazione è molto alta e presenta un'architrave composta da due elementi sovrapposti. Le metope sono più larghe dei triglifi. Nelle metope sono raffigurate in rilievo scene mitologiche così sul frontone si trovava il rilievo di una gigantesca testa di Gorgone, in terracotta policroma. Il tetto era decorato da richhe e variopinte decorazioni a bassorilievo di terracotta raffiguranti elementi floreali.
Il tempio, oltre al valore religioso, ne aveva anche uno politico-amministrativo.
Informazioni sullo stato della conservazione
Nel 1926-27 fu realizzata a cura dell'ing. F. Valenti l'anastilosi di 14 colonne del lato nord del tempio, che oggi costituiscono il simbolo di Selinunte. Nel XXI secolo si è reso necessario un intervento di messa in sicurezza in quanto il degrado dei capitelli, dovuto all'esposizione agli agenti atmosferici e al deterioramento delle armature metalliche poste al loro interno, ha causato sconnessioni e distacchi che hanno determinato una frantumazione del materiale lapideo, con perdita di buona parte del volume originariamnete presente. L'intervento di restauro realizzato ha trascurato il resto del tempio abbattuto dai terremoti antichi e medievali. L'intervento intende promuovere la sistemazione delle rovine eliminando cause di degrado dovute alla vegetazione infestante e la creazione di percorsi alternativi per la fruizione del bene. Il tempio per particolari qualità estetiche-architettoniche ha grande impostanza storico-artistica e archeologica. La sua posizione "scenografica" e la sua forte identità trasforma l'ambiente circostante in "paesaggio" unico e irripetibile.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
Il sito è visitabile nel periodo di vigenza dell'orario solare dalle 9:00 alle 17:00 (chiusura biglietteria ore 16:00); nel periodo di vigenza dell'ora legale dalle 9:00 alle 19:00 (chiusura biglietteria ore 18:00).