Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
Le due tavole – passate all’asta a Londra nel 1954 provenienti da una collezione inglese – furono acquistate per la Pinacoteca Tosio Martinengo nel 1964 dal Comune di Brescia, per tramite del restauratore bergamasco Mauro Pelliccioli. Da subito collegate all’Adorazione del Bambino di Chiesanuova, esse sono probabilmente da considerarsi come due scomparti laterali di un vasto polittico che aveva al centro la tavola conservata nella chiesa del piccolo centro. La collocazione originaria dell’opera, tuttora sconosciuta, è oggetto di svariate ipotesi, tra le quali emerge l’idea che potesse trattarsi di un monastero o un convento soppresso tra fine XVIII e inizio XIX secolo.
Tradizionalmente collocate alla fine degli anni Settanta del Quattrocento, le due tavole sono state recentemente spostate agli anni Novanta del secolo, al momento del ritorno a Brescia del pittore. In particolare, i valori atmosferici del paesaggio di sfondo sono stati messi in relazione con gli affreschi milanesi di Santa Maria del Giardino e con l’Adorazione dei magi di Londra, e i panneggi dei due maestosi santi con le morbidezze riscontrabili nei polittici liguri. I due dipinti possono quindi essere unitariamente letti come un significativo episodio, entro il percorso artistico di Foppa, di cultura leonardesca e bramantinesca.
Nelle due figure il pittore raggiunge straordinari esiti di raffinatezza tecnica e stilistica, evidenti nei meravigliosi trapassi di luce del manto del Battista, che sfiorano effetti cangianti, o nei dettagli naturalistici delle varietà botaniche, degni della sontuosa raffinatezza delle vesti della santa, in particolare del broccato rosso, quasi smaltato. La qualità materica della pittura di Foppa dimostra anche in queste tavole numerose varianti, che indicano uno spettro di soluzioni tecniche veramente elevate.
Informazioni sullo stato della conservazione
Le due tavole sono state oggetto di diversi interventi di manutenzione e restauro nella seconda metà del Novecento. Oggi, ai fini di una loro valorizzazione ottimale, si rende necessaria una rimozione delle vernici di restauro ingiallite e dei vecchi ritocchi alterati, nonché di una pulitura e di un riassetto complessivo delle cornici, che sono interessate da diffusi depositi di particellato inquinante, di polveri e di grasso nonché da ritocchi a porporina ormai alterati. A livello strutturale, poi, si registrano problemi di adesione nei piccoli masselli che compongono le centine e locali sollevamenti nei decori a pastiglia.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
Alla riapertura della Pinacoteca in palazzo Martinengo da Barco (prevista per inizio 2018), le due tavole saranno esposte permanentemente nella sala 2, insieme a opere di Civerchio, Ferramola e Andrea Marone da Manerbio, nonché ad altri dipinti di Vincenzo Foppa, a testimoniare la pittura bresciana del primo rinascimento e i rapporti con la cultura artistica lombarda.
Il museo sarà aperto regolarmente dal martedì alla domenica, secondo gli orari stagionali previsti per il sistema museale gestito da Fondazione Brescia Musei.