Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
La tela, in origine destinata alla collezione del mecenate bresciano Paolo Tosio, rappresenta una veduta della località greca di Capo Sunio, riconoscibile per la presenza del tempio alla sommità della rupe. L’edificio, davanti al quale sono riunite delle macchiette, è l’unico elemento a godere di uno spiraglio rischiarante di luce solare, mentre il resto del cielo è adombrato da una tempesta in corso. Ne danno conto il mare mosso e impetuoso, che rifrange i suoi flutti sulla costa, e la saetta che si staglia in diagonale sullo sfondo. Il poeta Cesare Arici, che vide il dipinto nel 1829, lo identificò con Platone che fra i suoi discepoli siede filosofando dinnanzi al tempio di Minerva al Capo Sunio. L’opera è dunque ascrivibile al genere dei cosiddetti paesaggi “istoriati”, in gran voga nella temperie neoclassica del tempo, e risente della conoscenza da parte di Basiletti dei paesaggisti tedeschi e francesi attivi a Roma a inizio Ottocento. L’opera sorprende, tuttavia, per la resa minacciosa e “sublime” del paesaggio, che assume un sapore pienamente romantico.
Informazioni sullo stato della conservazione
La tela non gode di buone condizioni conservative: innanzitutto, la lettura della scena è compromessa da depositi di pulviscolo e dalla presenza di vernice ossidata e ingiallita. L’intera superficie, inoltre, è segnata da una diffusa crettatura, che si aggrava lungo il perimetro del dipinto a causa dell’eccessiva trazione meccanica esercitata dal telaio. Il supporto tessile non è adeguatamente tensionato, e il suo allentamento ha fatto sì che la sagoma del telaio si sia impressa sugli strati pittorici, fino all’emersione della sua forma sul recto del dipinto. Sono presenti, infine, delle reintegrazioni antiche di colore (effettuate senza stuccature) nel margine inferiore.
A compromettere lo stato conservativo della cornice, oltre ai depositi di polvere e sporcizia, sono invece alcuni interventi precedenti: degli approssimativi ritocchi di porporina e il maldestro rifacimento di una porzione del fregio a perline che percorre il perimetro della cornice.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
L'opera sarà esposta nel contesto della mostra "Luigi Basiletti e l'Antico" (Brescia, Ateneo di Brescia. Accademia di Scienze, Lettere ed Arti, 4 aprile - 3 dicembre 2023) e rimarrà successivamente a disposizione per ulteriori occasioni espositive o di studio.