Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
Il dipinto, proveniente dal legato con il quale Paolo Tosio istituì la Pinacoteca di Brescia (1844), raffigura una pastorella filatrice in piedi, girata di tre quarti verso destra, in atto di reggere il fuso e la rocca. Veste un corpetto rosa che lascia intravedere una camicia bianca e una gonna grigio-violacea; ha i fianchi cinti da un grembiule in vello di pecora, il capo avvolto da un fazzoletto da testa bianco. A sinistra in primo piano sono accovacciati due becchi, uno con il vello bianco pezzato di marrone e grigio al collo, l’altro con il vello bruno e una lista bianca sul muso; a destra in secondo piano vi sono due pecore.
La scelta del soggetto, l’espressione assorta e malinconica, e l’atteggiamento aggraziato della giovane pastorella, pur nella rusticità dell’abbigliamento e dell’ambientazione, si avvicinano alla produzione tarda di Giacomo Ceruti, rivalutato da Roberto Longhi come lucido e spietato indagatore della realtà quotidiana tanto cara alla pittura lombarda, la cui ricca tradizione fu in effetti il punto di partenza, in epoca tardo barocca, per la pittura di Francesco Londonio.
Il dipinto è la versione in formato grande di due studi di piccole dimensioni, conservati nella Pinacoteca Ambrosiana e nelle Raccolte Civiche del Castello Sforzesco di Milano; tali studi furono utilizzati dal pittore milanese anche in altri dipinti di soggetto pastorale, che costituiscono un motivo felice e ricorrente nel repertorio dell’artista.
Informazioni sullo stato della conservazione
Il dipinto, in origine ovale, fu riquadrato durante un precedente restauro: è possibile notare, soprattutto nell’angolo in alto a destra, gli inserti angolari ritoccati. Nella stessa occasione, la tela fu foderata e il telaio originale sostituito. I ritocchi sono per lo più concentrati nelle zone d’angolo, mentre per il resto il dipinto non presenta particolari problemi di conservazione. Si nota però uno spesso strato di vernice alterata, che ricopre in maniera omogenea la superficie, conferendole una tonalità giallastra non pertinente alla policromia originale, che doveva risultare estremamente luminosa, con tinte pastellate.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
Con la riapertura della nuova Pinacoteca Tosio Martinengo (primavera 2018), il dipinto sarà parte del percorso museale permanente. Il Museo rispetterà gli orari comuni a tutto il sistema dei Civici Musei Bresciani (www.bresciamusei.com)