Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
L’opera è giunta alle collezioni Civiche nel 1920, dono di Antonio Battista, marito di Adele Martinengo Cesaresco.
In una radura la Vergine Maria, seduta a terra, attinge l’acqua da un ruscello con una scodella, mentre Giuseppe raccoglie delle ciliegie da un albero porgendole al Bambino. In secondo piano l’asinello guida lo sguardo dello spettatore verso il paesaggio, nel quale si intravede una città in lontananza.
L’iconografia è desunta direttamente dalla famosa tela di Federico Barocci, conservata ai Musei Vaticani, che circolò con grande diffusione grazie ad una serie di incisioni. La versione bresciana è in controparte rispetto all’originale, ed è dipinta su rame. Questo dato materico, insieme alla precisione lenticolare nella resa dei dettagli, in particolare della vegetazione, e insieme al modo di modulare la luce, ha fatto pensare a un esecutore di origine fiamminga.
Informazioni sullo stato della conservazione
Attualmente lo stato di conservazione è piuttosto compromesso da ingiallimento evidente delle vernici e soprattutto da diversi distacchi della pellicola pittorica, che devono essere al più presto consolidati per evitare perdite irrimediabili.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
L'oggetto è custodito nei depositi dei Musei Civici di Brescia a disposizione degli studiosi e potrà essere oggetto di mostre temporanee, prestiti e pubblicazioni.