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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

Il dipinto, esposto per la prima volta all’Ateneo di Brescia nel 1843, raffigura un soggetto caro a Inganni e rientra nella serie delle opere inviate nella città natale durante il suo periodo milanese. Il quadro fu commissionato da Camillo Brozzoni, che ne fece poi dono alla Pinacoteca Tosio Martinengo con il legato del 1863.

Recensito positivamente nell’esposizione del 1843 da Giuseppe Nicolini, fu giudicato un “trastullo” che ben illustrava l’abilità pittorica dell’artista, benché il soggetto non si prestasse a una tavolozza ricca di colori. Di fatto, la tela rappresenta un esplicito e diretto con l’opera di Giuseppe Molteni. Questi nei suoi spazzacamini aveva conferito dignità pittorica alla povera vita quotidiana dei bambini costretti a emigrare in città e a svolgere un lavoro così rischioso e umile, manifestando la volontà degli artisti di ampliare il dibattito romantico rappresentando figure emarginate dalla società, in un procedimento che la critica dell’epoca paragonò a quello di pittori barocchi come Murillo.

La dichiarazione che si tratti di un ritratto “dal vero” e le citazioni da Molteni (come i graffiti sul muro) contrastano però con l’assenza degli intenti moraleggianti del pittore milanese, a favore di uno sguardo umile e dolce, che coglie il fanciullo, seduto e quasi sorridente dopo il lavoro, nel momento del suo pasto frugale costituito da una fetta di polenta e da un’aringa. Anche la tecnica è più sintetica e immediata, e mantiene la freschezza degli schizzi che l’Inganni disegnava per strada (tra i quali si ritrova anchelo spazzacamino), espressione genuina delle sue capacità di cronista disinteressato della vita di provincia, dimensione alla quale rimase sempre legato.

Informazioni sullo stato della conservazione

Se il dipinto si trova in buono stato di conservazione, lo stesso non si può dire della bella e importante cornice, a causa della mancanza di diversi elementi decorativi floreali in pastiglia che dovrebbero impreziosire sia gli angoli esterni dell’ordine superiore sia quelli dell’ordine inferiore ; non sono fortunatamente presenti attacchi di insetti xilofagi, mentre la superficie dorata evidenzia una leggera patina grassa incoerente.

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

Per il dipinto si prevede la conservazione in deposito; l'esecuzione dell'intervento di restauro, però, consentirà di poterlo esporre in occasione di iniziative promosse dai Musei Civici o attraverso il prestito ad altri enti.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA CHIUSA


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 1.342,00 €

DESCRIZIONE INTERVENTO

L’intervento di restauro consisterà dapprima nel fissaggio localizzato delle sole lacune in cui si evidenziano fenomeni di sfaldamento della preparazione, seguito dalla pulitura della doratura dalla patina atmosferica superficiale. Dopo un trattamento antitarlo preventivo, saranno ricostruiti a stampo gli elementi decorativi mancanti e stuccate le lacune; le stuccature in corrispondenza degli elementi floreali mancanti e di maggior dimensione verranno poi ricoperte da una pellicola di bolo rosso, che preparerà alla successiva doratura, brunitura ed eventuale patinatura, al fine di ottenere un accompagnamento cromatico con la doratura originale. Dopo il ritocco ad abbassamento di tono delle lacune piccole e delle modanature delle cornici, l’intera superficie subirà un trattamento finale di protezione.


NOTE Intervento archiviato