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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
La tela entra a far parte della Pinacoteca Tosio Martinengo nel 1842, con il legato di Paolo Tosio ed è collocata cronologicamente intorno al 1790.
Si tratta di un piccolo dipinto rappresentante la Vergine Maria come una giovane madre, priva di attributi celesti e calata in una dimensione decisamente terrena e domestica, colta nell'atto di adagiare il figlio su un giaciglio. L'intimo legame che la lega al Bambino e la tenerezza dei sentimenti espressi vanno al di là del significato devozionale dell'immagine e si riallacciano agli studi rinascimentali sviluppatisi sulla scorta delle ricerche dedicate da Leonardo al tema degli affetti. La Madonna rifugge lo sguardo dell'osservatore, per immergersi totalmente nella contemplazione del piccolo, profondamente addormentato. Grazie al delicato chiaroscuro, le figure sembrano emergere lentamente dal fondale buio e paiono quasi sfumare nello spazio circostante. La composizione è semplice ed equilibrata; l'artista rinuncia a qualsiasi artificiosità o tentativo di astrazione, preferendo un naturalismo più umano ed emotivamente coinvolgente. Per le caratteristiche di impaginazione e di tono, la tela si presenta come una variazione sul modello della Madonna del silenzio di Annibale Carracci, riprodotta in incisione da Francesco Bartolozzi nel 1768.
Informazioni sullo stato della conservazione
Il dipinto si presenta inchiodato ad un telaio in legno di abete con traversa centrale verticale e sistema di espansione a biette, funzionale e completo anche se la zeppa dell’angolo in basso a destra appare fortemente degradata a seguito di un attacco di tarli: anche sul retro del telaio sono visibili fori da sfarfallamento che denotano un attacco xilofago. Si rileva un leggero allentamento del supporto che non presenta lacerazioni. Lo strato preparatorio, visibile attraverso piccole cadute del colore, non manifesta problemi di adesione o coesione. La pellicola pittorica è segnata in modo diffuso da un craquelure da invecchiamento che non ha provocato alterazioni a livello conservativo ed è ingiallita a causa di un protettivo ormai alterato.
A carico della pellicola pittorica è possibile osservare delle piccole lacune con visione della preparazione, localizzate lungo il bordo perimetrale superiore e nell’angolo in alto a destra; in corrispondenza del panneggio bianco del letto è visibile un sollevamento della pellicola pittorica. In corrispondenza del bordo di chiodatura del dipinto al telaio sono inchiodati dei listelli lignei che comprimono il dipinto all’interno della cornice e non lasciano possibilità di movimento al telaio.
Il dipinto è corredato da una cornice dorata a bolo in legno; la finitura in oro zecchino appare in buone condizioni, solo offuscata da un notevole strato di polvere e sostanze grasse. Si nota qualche sbeccatura di piccola entità lungo il perimetro e sono visibili due piccole lacune nell’angolo in basso a destra, dovute all’inserimento di chiodi poi rimossi. Inoltre sull’asta e nell’angolo di destra vi sono foglie d’acanto della decorazione a rilievo pressoché mancanti. Sono visibili fori di sfarfallamento imputabili ad un attacco xilofago.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
Il dipinto entrerà a far parte del percorso espositivo permanente della Pinacoteca Tosio Martinengo. Gli orari d'apertura saranno gli stessi del circuito dei musei civici di Brescia.
DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA CHIUSA
RACCOLTA FONDI
Raccolta chiusa
FASE ATTUATIVA
Fine Lavori
IMPORTO 1.403,00 €
DESCRIZIONE INTERVENTO
In seguito all'analisi eseguita, si ritiene opportuno intervenire sul dipinto come segue:
- Rimozione dei listelli perimetrali inchiodati al telaio affinché il dipinto sia libero di muoversi.
- Asportazione dei depositi incoerenti presenti sul supporto e sul telaio con pennellesse morbide e detersione delle strutture lignee.
- Analisi del dipinto tramite luce ultravioletta.
- Rimozione della vernice alterata.
- Pulitura degli interstizi delle fibre della tela di supporto con pennello morbido ed aspiratore a bassa potenza e rimozione dei depositi di sporco dall'intercapedine tra tela e telaio.
- Rimozione delle zeppe dal telaio, rifacimento e sostituzione di quelle che hanno subito un attacco xilofago.
- Trattamento contro l'attacco di insetti xilofagi con antitarlo e fungicida o mediante metodo anossico statico.
- Fissaggio superficiale dell'intera superficie tramite stesura a pennello di Plexisol in White spirit. Dopo la completa asciugatura del consolidante si interverrà con un apporto di calore localizzato mediante termocauterio, in modo da fissare al supporto in modo definitivo i lembi e riadagiare i sollevamenti di policromia.
- Stuccatura delle lacune di policromia con un impasto a base di gesso di Bologna e colletta di coniglio, e successiva imitazione della superficie.
- Verniciatura intermedia con stesura a spruzzo di vernice Mastice diluita in White spirit e Acetone.
- Integrazione pittorica delle lacune di colore, delle stuccature e delle abrasioni, con pigmenti stemperati in vernice Mastice, stabile all'invecchiamento.
- Verniciatura finale a spruzzo con vernice Mastice e Matt diluita in Acetone e White-spirit.
Per quanto riguarda la cornice:
- Spolveratura della superficie e rimozione dei residui di polvere e sostanze grasse.
- Trattamento antitarlo contro gli insetti xilofagi.
- Controllo della superficie ed eventuale fissaggio dei sollevamenti e delle cadute di preparazione e doratura tramite iniezioni localizzate eseguite con colletta animale diluita in acqua.
- Pulitura della doratura tramite emulsione grassa.
- Rifacimento delle foglioline mancanti in corrispondenza della decorazione a pastiglia mediante stampi in resina poliuretanica.
- Stuccatura delle lacune tramite un impasto di gesso di Bologna e colla di coniglio.
- Ritocco pittorico delle stuccature eseguito con pigmenti in polvere stemperati in gomma arabica.
- Protezione superficiale eseguita mediante la stesura a pennello di Paraloid B 72 diluito in solvente Nitro al 3%.
NOTE Intervento archiviato