Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
La pala ornava originariamente uno degli altari laterali del santuario civico di Santa Maria dei Miracoli a Brescia, nei pressi del quale aveva la sua residenza il maestro di grammatica Galeazzo Rovellio, che come recita l’iscrizione sul cartiglio in basso a destra fu il committente dell’opera. Con il dono della tela al santuario egli intendeva porre se stesso e i propri discepoli sotto la protezione della Madonna e di san Nicola di Bari, raffigurato al centro della scena. San Nicola, invocato in quanto tradizionalmente considerato il santo protettore dei fanciulli, è riconoscibile per la presenza di alcuni caratteristici attributi, a cominciare dalle tre sfere d’oro che il fanciullo al centro, uno degli allievi di Rovellio, reca con sé, stringendole al petto “con buffa avarizia”, in un gesto naturale spiegabile anche con la difficoltà di reggere, contemporaneamente, anche il libricino di scuola. Le tre sfere sono la trasposizione pittorica dei tre sacchi d’oro con i quali il santo generosamente provvide a garantire la dote matrimoniale a tre fanciulle di una famiglia caduta in disgrazia, alle quali senza il suo prodigo intervento sarebbe toccato un tragico destino. Anche il fanciullo biondo più a destra, che guarda verso l’osservatore e porge il suo dono fiero del compito affidatogli, reca uno di simboli di san Nicola: la mitria, che lo identifica come vescovo di Myra.
All’iconografia del santo è da riferire anche il bastone sormontato da un pomo e ornato di monete d’oro che si vede sullo sfondo a sinistra: secondo quanto narrato nella Legenda aurea, infatti, un uomo di fede cristiana caduto in povertà era andato a chiedere una somma di denaro in prestito a un ebreo; non avendo nulla da dare in pegno, convinse l'ebreo della sua buona fede giurando su un'immagine di san Nicola che a tempo dovuto avrebbe pagato il debito. A suo tempo però non volle pagare, dicendo che aveva già saldato il debito. Andato dinanzi al giudice, quando gli fu chiesto di prestare giuramento chiese all’ebreo di reggergli un bastone, dentro il quale aveva segretamente nascosto il denaro dovuto. Approfittò quindi del fatto che mentre giurava il denaro (nel bastone) era effettivamente nelle mani dell'ebreo. Assolto, il cristiano riprese il suo bastone. Sulla via del ritorno si stese sul ciglio della strada e si addormentò. Un uomo che stava guidando un carro non riuscì a tenere bene la strada e il carro sbandò, investendo il cristiano addormentato e uccidendolo. Sparsasi la voce, molti accorsero a vedere la disgrazia e tra questi anche l'ebreo, che vedendo il bastone spezzato e le monete sparse a terra riconobbe il suo debitore. Preso da compassione per quell'infelice che aveva pagato a caro prezzo la sua disonesta furbizia, invece di prendere le monete, pregò san Nicola di resuscitarlo: appena vide che il corpo riprendeva vita, dimentico del denaro si convertì al cristianesimo e prese il battesimo.
Informazioni sullo stato della conservazione
Il dipinto, il cui ultimo restauro risale al 1988, presenta dal punto di vista strutturale un discreto stato di conservazione, mentre per quanto riguarda l’aspetto estetico evidenzia un’alterazione superficiale della pellicola pittorica dovuta alla presenza di un film protettivo ossidato che ha assunto una colorazione ambrata; la patina di polvere e sporco che inevitabilmente, negli anni, si è depositata sulla pittura contribuisce ulteriormente a ottundere i colori.
Il supporto, foderato, non presenta allentamenti o deformazioni evidenti.
Si evidenziano diffusi ma non estesi interventi di ritocco, in parte alterati, e leggere abrasioni localizzate in particolare in corrispondenza dei margini inferiore e laterale sinistro. A una visione radente si percepisce la presenza di piccoli intacchi in forma di depressioni e di alcuni dissesti in corrispondenza dei vecchi ritocchi. Alcuni sollevamenti localizzati sono stati consolidati in occasione di passate manutenzioni, e necessitano di una revisione. Si rileva una zona di cretto particolarmente marcato in corrispondenza degli abiti dei due fanciulli al centro. Tutta la superficie è interessata da diffuse gocciolature che hanno in parte opacizzato la vernice.
La cornice è in buone condizioni, essendo stata restaurata nel 2018 in occasione della riapertura della Pinacoteca.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
L'opera è esposta entro il percorso permanente della Pinacoteca Tosio Martinengo, nel salone centrale (sala VIII).
Orari di apertura del Museo: martedì - domenica | 10.00 - 18.00