Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
L’intervento riguarda il restauro e il risanamento conservativo di Palazzo Pennazzi, situato sul confine sud dell’antico tracciato fortificato di Mordano. L'edificio si affaccia sull'omonima piazza, racchiusa sul lato opposto dalla settecentesca Chiesa di Sant’ Eustachio, uno degli edifici sacri più importanti del comune, sul lato ovest dal Teatro comunale e sul lato est aperta sulla via Roma, che lambisce il perimetro del preesistente fossato posto a difesa del castello.
La sua collocazione nel nucleo storico del paese e le indagini stratigrafiche effettuate, ne fanno datare l’origine all'epoca settecentesca, su precedenti basi cinquecentesche, risalenti cioè al periodo immediatamente successivo alla distruzione del castello che, nonostante il rinforzo delle fortificazioni operato da Caterina Sforza, fu raso al suolo in seguito all'assedio delle truppe francesi di Carlo VIII nel 1494.
Fu costruito da una famiglia di possidenti agrari, i Pennazzi, già presente a Mordano, come attestano alcuni documenti di archivio, nel 1266. Successivamente è stato sottoposto a diversi interventi di ristrutturazione.
L’edificio presenta un corpo centrale con pianta rettangolare più alto rispetto ai due corpi laterali; sul retro è addossato un altro corpo di impianto quadrangolare. Ha uno sviluppo su tre piani fuori terra e uno interrato e ha una copertura con tetto a due falde in coppi di laterizio. Il fronte del corpo centrale affaccia sul giardino, cui si accede attraverso l'androne che dal portone ad arco taglia trasversalmente l'edificio conducendo alla corte interna e, di lato, al pregevole scalone coperto da volte a botte.
Palazzo Pennazzi, dimora ottocentesca di una delle famiglie di proprietari terrieri più importanti del luogo, è stato ritenuto meritevole di interesse culturale da parte del Mibact poiché rappresenta una delle testimonianze architettoniche più significative della storia di Mordano, quasi completamente distrutta dai bombardamenti della seconda guerra mondiale.
Informazioni sullo stato della conservazione
L’edificio è stato abitato fino agli anni '80 del secolo scorso; il successivo abbandono ne ha comportato il degrado generale con conseguenti pericoli di crolli, in particolare degli sporti di copertura e di parte dei solai del primo piano. Il coperto permetteva l’infiltrazione delle acque meteoriche con conseguente ammaloramento delle strutture lignee sottostanti.
L’area esterna di pertinenza risultava anch’essa in condizioni di abbandono con ristagni d’acqua e zone verdi non sfalciate.
Il Comune di Mordano, per tutelare questo edificio di pregio storico e architettonico, ha deciso di acquisirne la proprietà e di ristrutturarlo per destinarlo all’uso previsto dal progetto “Opera Anziani”, affiancando così alla finalità della conservazione della memoria architettonica del nucleo storico, quella del potenziamento delle proprie capacità di offerta di servizi di assistenza, aggregazione e socializzazione alle fasce più deboli della propria popolazione.
Nel 2016 è stato finanziato ed avviato il primo stralcio previsto dal progetto di ristrutturazione e riqualificazione dell’immobile; ad oggi sono stati affidati i lavori relativi al secondo e al terzo. Gli interventi realizzati fino ad ora hanno avuto ad oggetto tutto il corpo centrale (sotterraneo, piano terra, piano primo e piano secondo), che è anche il più antico. Si tratta di uno stralcio funzionale, vale a dire che prevede la ristrutturazione completa della porzione di fabbricato interessata, che quindi potrebbe già essere fruibile indipendentemente dalla realizzazione delle altre parti.
La conclusione dei lavori è prevista per la primavera del 2019.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
Il progetto Opera Anziani cui verrà destinato l’uso di Palazzo Pennazzi, prevede la realizzazione di:
- centro sociale di aggregazione e socializzazione diurna per anziani autosufficienti;
- centro diurno per l'accudimento di coloro che necessitano di assistenza a causa delle limitate condizioni di autonomia;
- condominio solidale: opportunità abitative per anziani soli o coppie in condizioni di discreta autonomia, in un contesto parzialmente assistito;
- servizi sanitari: ambulatori medici di medicina generale e servizi specialistici (consulenza geriatrica, fisioterapia, riabilitazione, ecc.)
animazione domiciliare e di comunità, con interventi territoriali finalizzati alla prevenzione della non autosufficienza e al contrasto della solitudine attraverso la ri-costruzione di reti di relazioni