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Attività principali dell'istituzione

Il Ravenna Festival, fondato nel 1990, Festival multidisciplinare di musica classica, sinfonica, d'opera, danza. E' da allora riuscito ad imporsi nel novero delle più affermate e prestigiose manifestazioni europee ospitando le più alte espressioni della vita artistica del nostro tempo. Una manifestazione con una forte connotazione multidisciplinare, che coinvolge tutte le forme dello spettacolo antico, classico e contemporaneo, quali opera lirica, danza, teatro e cinema, oltre naturalmente tutti i linguaggi musicali, classica in primis ma con grande spazio dedicato al jazz, etnica, canzone d'autore e rock. Una rassegna unica ed originale, particolarmente articolata e rivolta ad ogni tipo di pubblico. Il Ravenna Festival esprime anche un legame inscindibile con la città ed il suo straordinario patrimonio monumentale: non solo i teatri, ma anche le millenarie basiliche bizantine, i chiostri, le piazze si trasformano in altrettanti palcoscenici dove il connubio tra beni ed attività culturali viene esaltato al massimo delle proprie potenzialità.

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“Dove c’è musica non ci può essere alcun male”, le parole dal Don Chisciotte rispecchiano lo spirito del Festival, da sempre trova nella musica e nelle arti confronto e dialogo, dalla tradizione epica al cavaliere errante fino all’eroismo dei giorni nostri: il coraggio civile e spirituale, di ricominciare, creare e sperare. Riccardo Muti apre con l’Orchestra Cherubini, fra gli ospiti Zubin Mehta, Daniel Harding, Accademia Bizantina, The Tallis Scholars, Uri Caine, Cat Power, Heiner Goebbels, Max Richter, Marco Baliani, Enrico Rava, Stefano Bollani, Malika Ayane, Alessio Boni, Lakecia Benjamin. Se il Bhagavadgītā ruota attorno al guerriero Arjuna, il Don Chisciotte ad ardere di Ravenna Teatro ci chiama a partecipare al sogno del cavaliere errante, mentre Marco Baliani invita a contemplare il “coraggio silenzioso”. Sono 4 i concerti Voci e musiche dalla Palestina e 9 gli eventi della rassegna ecosostenibile Romagna in fiore, celebrazione dello spirito di comunità e resilienza dei territori funestati dalle alluvioni. Sono eroine delle idee le donne della Lisistrata di Aristofane in sciopero contro la guerra; il fil rouge del coraggio civile attraversa l’opera Anita sulla compagna di Garibaldi, The Passion of Octavius Catto di Uri Caine dedicato all’attivista afroamericano assassinato nel 1871 e lo spettacolo di danza Fragolesangue. Sull’orizzonte contemporaneo c'è Max Richter con In A Landscape e le Surrogate Cities di Heiner Goebbels; la Zawinul Legacy Band 3.0 ripercorre l’odissea musicale del pioniere del jazz fusion e The Wall & Pink Floyd Greatest Hits unisce la MM Dance Company, i Pink Sonic, l’Orchestra e il Coro del Teatro Comunale di Ferrara. A Cervia-Milano Marittima, Il Trebbo in musica include l’omaggio di Fabrizio Bosso e Julian Oliver Mazzariello a Pino Daniele, Aldo Cazzullo e Moni Ovadia con Il romanzo della Bibbia, Mario Tozzi e il jazzista Enzo Favata per una disamina geologico-musicale del Mediterraneo, Dardust con il suo Urban Impressionism, una nuova produzione con Carlo Lucarelli, La Traviata sono io con Alessio Boni e la cantante Arooj Aftab con il suo album Night Reign. Il tris di concerti a Lugo si apre con la prima italiana di The Passion of Octavius Catto di Uri Caine, poi Enrico Rava e Stefano Bollani, infine Malika Ayane con l’Orchestra La Corelli. Palazzo San Giacomo a Russi è la scenografia di La notte dello Spiritual Jazz con Lakecia Benjamin, Hamid Drake e James Brandon Lewis e La lunga notte irlandese con i Dervish, Derek Hickey, Mick O’Brien e Ciara Ní Bhriain e i Birkin Tree. Al centro della rassegna Cantare amantis est, curata da Anna Leonardi e Michele Marco Rossi, c’è il canto nella sua dimensione corale: 1 e 2 giugno cori di tutt’Italia prendono parte a lezioni su pagine verdiane con Riccardo Muti. Il ritorno del gala Les étoiles chiude il programma estivo in una versione pour homme, la danza rende tributo a Ennio Morricone con Notte Morricone del Centro Coreografico Nazionale/Aterballetto e un omaggio a Micha van Hoecke con il riallestimento La dernière danse? di Miki Matsuse con il Balletto di Roma.

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“E FU SERA E FU MATTINA” 11 maggio-9 luglio, oltre 100 alzate di sipario, 1000 artisti

La XXXV edizione di Ravenna Festival riflette sugli effetti del cambiamento climatico sul nostro pianeta, adottando nuove pratiche ecosostenibili per lo spettacolo dal vivo e sul valore della creatività come risorsa per comunità inclusive e multiculturali. Riccardo Muti apre il Festival con i Wiener Philharmoniker, a un anno dall’alluvione in Romagna la rassegna Romagna in fiore porta concerti green nei territori colpiti. La Trilogia Qatsi di G. Reggio e P. Glass, con musiche originali eseguite dal vivo dal Philip Glass Ensemble, è uno sguardo sul rapporto fra uomo e mondo. Il Museo Classis ospita la Chiamata alle arti, con cui Cristina Mazzavillani Muti invita i giovani a confrontarsi in una varietà di linguaggi, con la direzione artistica di Michele Marco Rossi e Anna Leonardi. Partecipazione è la parola d’ordine per Pluto di Aristofane che Marco Martinelli rimette in vita con gli adolescenti del territorio partenopeo, per il Grande Teatro di Lido Adriano con le favole indiane di Panchatantra e per la seconda anta del Don Chisciotte ad ardere del Teatro delle Albe/Ravenna Teatro. L’amore per la musica ha accompagnato Ezio Bosso anche nelle fasi più difficili della sua malattia e Virgilio Sieni gli dedica Un amico. La programmazione multiculturale include She, Elle, Lei con Almar’a, l’orchestra delle donne del Mediterraneo, Ginevra Di Marco e l’Orchestra di Piazza Vittorio; a Russi, l’alternative country dei Calexico e La grande notte del ballo popolare per viaggiare dal nord al sud dell’Europa; a Villa Masini, A piedi nudi sulla terra, installazione – ideata da Elio Germano – con le parole di Folco Terzani, musica classica indiana e riti dell’asram.

Muti torna alla guida dell’Orchestra Cherubini per un concerto in omaggio a Ferruccio Busoni e per Le vie dell’Amicizia con lo Stabat Mater di Giovanni Sollima e la Sinfonia “Tragica” di Schubert, in memoria di quanti hanno perso la vita nel tentativo di attraversare il Mediterraneo e si conclude con Non dirmi che hai paura, nuovo spettacolo sull’atleta somala Samia Yusuf Omar, anche lei vittima della tragedia dei migranti. Al Pavaglione di Lugo si esibirà il duo di cantautori siciliani Colapesce Dimartino in versione “sinfonica” con l’Orchestra La Corelli, e una serata con John De Leo Jazzabilly Lovers e Rita Marcotulli. Il Trebbo in musica 2.4 a Cervia include l’omaggio di Laura Morante a Puccini, l’incontro con Pupi Avati, il concerto di Margherita Vicario spalleggiata da La Corelli, la musica etiope con Maqeda, Food con Paolo Fresu e Omar Sosa, l’incontro con Riccarda Casadei per celebrare Romagna mia e l’omaggio dell’Orchestra 014 al compositore di musiche per il cinema Piero Piccioni. Il Ballet de l’Opéra de Lyon rende omaggio a Merce Cunningham mentre il gala Les étoiles curato da Daniele Cipriani è impreziosito da Eleonora Abbagnato e il divo della danza spagnola Serge Bernal propone SeR in prima italiana. È in prima anche redrum del gruppo nanou, un omaggio a The Shining di S. King e al film di Kubrick.


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“LE CITTÀ INVISIBILI”, 7 giugno-23 luglio 2023

Se Le città invisibili di Calvino si presentano come esperienze, memorie e desideri piuttosto che luoghi, il centenario della nascita dello scrittore offre alla XXXIV edizione di Ravenna Festival un felice pretesto per riflettere sulla duplice natura della “città”, emblema della comunità e della sua crisi. Si parte con la doppia inaugurazione del 7 e 8 giugno, con Laurie Anderson e Martha Argerich affiancata da Mischa Maisky. Riccardo Muti sarà sul podio della sua Cherubini per Le vie dell’Amicizia e un concerto con Támas Varga. Nella costellazione di solisti spiccano Anne-Sophie Mutter, Leōnidas Kavakos, Yefim Bronfman e Beatrice Rana che suona Rachmaninov per una serata con le stelle del balletto. Ai titoli che esplorano il volto terribile della civiltà si contrappone la celebrazione del dialogo fra culture e mondi sonori: dal pacifismo di Acarnesi di Aristofane riletto da Marco Martinelli a Yellow Shark di Frank Zappa e le Folk Songs di Berio. Tra gli artisti ospiti: Stefano Bollani, Aurora, The Tallis Scholars, Tenebrae Choir, King’s Singers, Sinfonia Varsovia, Eleonora Abbagnato, Sergio Bernal, Fatoumata Diawara, Niccolò Fabi, Fast Animals and Slow Kids, Sergio Rubini, Moni Ovadia, Federico Buffa, Mike Stern… Non mancano gli appuntamenti “fuori porta” a Cervia-Milano Marittima, al Pavaglione di Lugo e a Palazzo S. Giacomo di Russi. Nel solco degli scambi fra indie rock e sinfonica, la band di culto Fast Animals and Slow Kids è per la prima volta in veste orchestrale con La Corelli diretta da Carmelo Emanuele Patti. A Russi saliranno sul palco l’Orchestra Notturna Clandestina di Enrico Melozzi, con Niccolò Fabi e Giovanni Sollima, e Fatoumata Diawara, che sposa la tradizione dell’Africa occidentale a blues e jazz. La vocazione narrativa di Cervia-Milano Marittima si conferma con le letture di Sergio Rubini da Le città invisibili, la dedica a Grazia Deledda e La Milonga del futbol di Federico Buffa. A futura memoria con Valentina Lodovini è dedicato alla giornalista russa Anna Politkovskaja, assassinata nel 2006, e Ginevra Di Marco e Gaia Nanni raccontano di Donne guerriere. Il connubio fra musica e cinema si ripropone con la distopica Metropolis di Fritz Lang, con la colonna sonora live di Edison Studio e Il grande dittatore di Chaplin, con musiche dal vivo restaurate e dirette da Timothy Brock sul podio della Toscanini in prima assoluta. Il fil rouge del totalitarismo continua con la prima de Gli occhiali di Šostakovič di Valerio Cappelli, in scena Moni Ovadia. Se Marat/Sade di Nerval Teatro oppone utopia rivoluzionaria e dissacrante anarchia, Due Regine di Elena Bucci e Chiara Muti propone l’eterno duello fra Mary Stuart ed Elizabeth Tudor. Con ironia kafkiana, Odradek di Menoventi riflette sul consumismo e il dominio degli oggetti, mentre Gaia di ErosAntEros si concentra sulla catastrofe ambientale e la Classica Orchestra Afrobeat si circonda delle sculture di riciclo della Mutoid Waste Company.


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“TRA LA CARNE E IL CIELO”, OMAGGIO A PIER PAOLO PASOLINI, 1 giugno-21 luglio

A cent’anni dalla nascita di Pier Paolo Pasolini, la XXXIII edizione viaggia “Tra la carne e il cielo” a partire dall’omonimo brano di Azio Corghi per il concerto inaugurale con Daniel Harding e la Mahler Chamber Orchestra. Riccardo Muti guida la Cherubini lungo Le vie dell’Amicizia e nel concerto finale, tra gli ospiti anche Gidon Kremer, Christoph Eschenbach, Jordi Savall, i 100Cellos di Sollima e Melozzi, PFM, Diana Krall, La Rappresentante di Lista, il Béjart Ballet Lausanne, la Hofesh Shechter II e una serata omaggio a Micha van Hoecke. Non mancano gli appuntamenti a Cervia-Milano Marittima, al Pavaglione di Lugo e a Palazzo S. Giacomo di Russi. Dopo l’anteprima del 25 maggio con Ludovico Einaudi e il suo nuovo album Underwater, il tributo a Pasolini si compie anche nei linguaggi del cinema con una rassegna alla Rocca Brancaleone. Con TeatroNove Eugenio Sideri è alla regia di Calēre, i sentieri di campagna metafora dello smarrimento delle nuove generazioni in un mondo dove “sviluppo non significa sempre progresso”, per Bimba ‘22 Elena Bucci (Le belle bandiere) è l’attrice Laura Betti, figura centrale nella vicenda umana e artistica di Pasolini. All’interno della rassegna Il Trebbo in musica, Cervia ospita due appuntamenti dedicati a Pasolini l’uno affidato a Elio Germano e Teho Teardo, l’altro al cantautore Vasco Brondi. Sono pervase di intensa spiritualità The Canticles di Benjamin Britten: a eseguirle a S. Apollinare in Classe è Ian Bostridge, tenore inglese vincitore di tre Grammy. Sul confine fra sacro e profano ha danzato anche un derviscio della canzone d’autore quale Battiato, che il Festival ricorda con l’esecuzione della sua Messa Arcaica e delle canzoni mistiche; Simone Cristicchi, Juri Camisasca, Alice, Cristina Baggio affiancano l’Orchestra Maderna e il Coro della Cattedrale di Siena “Guido Chigi Saracini”. In programma anche il Paradiso, ultima anta del trittico Chiamata pubblica per la Divina Commedia con cui Marco Martinelli ed Ermanna Montanari hanno affrontato la sfida di trasformare il capolavoro dantesco in teatro. Sempre Martinelli firma Gli uccelli di Aristofane, riscritta per 70 adolescenti del territorio campano. La sezione sinfonica include Christoph Eschenbach e l’Orchestra Cherubini col il violinista Gidon Kremer; gli archi della Budapest Festival Orchestra e della Cherubini si cimentano in un programma cameristico di Bach, Čajkovskij e Haydn, mentre la BFO è in scena diretta da Ivan Fischer nella Sinfonia n. 3 di Brahms e la “Sheherazade” di Rimskij-Korsakov. Il concerto che conclude quest’edizione vede Riccardo Muti e i Cherubini per la Sinfonia “Roma” di Bizet, Il lago incantato di A. Ljadov e Les préludes di Liszt. I 100Cellos guidati da Sollima e Melozzi promettono 4 eventi e la festa del progressive rock con la PFM. Dalla Sicilia arrivano anche Carmen Consoli con il tour di Volevo fare la rockstar e La Rappresentante di Lista per la prima volta con un’orchestra sinfonica – la Corelli diretta da Carmelo Emanuele Patti.


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“DEDICATO A DANTE”, 2 giugno-31 luglio

È una dedica d’amore quella della XXXII edizione di Ravenna Festival, che trae ispirazione dal VII centenario della morte di Dante. Dopo l’anteprima del 9 maggio con i Wiener, Riccardo Muti percorrerà con la Cherubini Le vie dell’Amicizia fino a Erevan per Purgatorio di Tigran Mansurian, parte del trittico di nuove commissioni con l’Inferno di Giovanni Sollima e il Paradiso di Valentin Silvestrov. Tra gli artisti ospiti anche Alessandra Ferri, Beatrice Rana, Accademia Bizantina, Kavakos, Dutoit, Daniil Trifonov, Capossela, Elio, Neri Marcorè. Anche quest’anno Ravenna e il suo Festival sono in prima linea per il ritorno alla musica dal vivo in Italia. È la Rocca a trasfigurarsi in cittadella infernale per Sei studi sull’Inferno di Dante di Sollima. O luce etterna, con cui Valentin Silvestrov dà forma sonora alla luminosa evanescenza del Paradiso, sarà eseguita dal Coro da camera di Kiev a Sant’Apollinare in Classe. L'opera Teodora di Mauro Montalbetti è un percorso nel labirinto dell’esistenza dell’imperatrice ritratta in mosaico. Alessandra Ferri celebra 40 anni di carriera nei panni di Winnie, la ballerina “âgée” immaginata da Béjart nel 1998 per Carla Fracci. S. Francesco accoglie appuntamenti dedicati alla musica dei tempi di Dante o ispirata alla sua poesia, preceduti da una conversazione con Piero Mioli. La vastità del poema e la sua capacità di misurarsi con i linguaggi artistici è testimoniata dalla proiezione del capolavoro del muto Inferno, sonorizzato live da Edison Studio; Flavio Caroli si concentrerà su I dipinti che hanno sconvolto il mondo dopo l’età di Dante e di Giotto. Altra prima è quella con Arto Lindsay, un omaggio alla Lectura Dantis di Carmelo Bene che nel 1981 commemorò la strage di Bologna dall’alto della Torre degli Asinelli. La sezione sinfonica include Accademia Bizantina e Ottavio Dantone, sul podio della Cherubini sale Leōnidas Kavakos, il 50° anniversario della morte di Stravinskij ispira il programma di Charles Dutoit e la Slovenian Philharmonic Orchestra. Ad Astor Piazzolla è dedicata una serata a Lugo con Maria de Buenos Aires e Romance del Diablo, rilettura con il saxofono di Marco Albonetti con l’Orchestra Filarmonica Italiana. Vinicio Capossela si accompagna all’Orchestra Maderna per un Bestiario d’Amore ispirato all’opera di Richard de Fournival. Poiché la pandemia ha reso necessario posticipare al 2022 la formula della “chiamata pubblica”, Verso Paradiso è la tappa di avvicinamento alla conclusione del trittico teatrale sulla Commedia di Marco Martinelli ed Ermanna Montanari. Chiara Guidi della Societas Raffaello Sanzio propone Esercizi per voce e violoncello sulla Divina Commedia di Dante, mentre Lumina in tenebris nasce dalla collaborazione tra Chiara Muti ed Elena Bucci. A Cervia-Milano Marittima si rinnova Il Trebbo in musica con Aldo Cazzullo in scena con Piero Pelù, Neri Marcorè affiancato dall’Orchestra Corelli per dare voce alle figure femminili dell’universo dantesco e il Convivio con Ambrogio Sparagna, Peppe Servillo, Mario Incudine e il coro “Libere note”.


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XXXI edizione di Ravenna Festival, 21 giugno-30 luglio

L’Italia della musica non solo riparte ma continua con Ravenna Festival: una XXXI edizione che era sembrato impossibile immaginare, mentre le misure anti-Covid chiudevano teatri e auditorium in tutta Italia, e per questo splende ancora più luminosa, pur nel rispetto delle norme per la sicurezza di artisti, personale e spettatori. Dalla Rocca Brancaleone, dove il 1° luglio 1990 Riccardo Muti inaugurò la prima edizione della manifestazione, si ricomincia con il concerto di apertura con il Maestro,l’Orchestra Cherubini e il soprano Rosa Feola. Debuttano 2 nuove produzioni immaginate durante il lockdown: Duets and Solos sposa danza e musica, unendo i solisti Mario Brunello e Beatrice Rana alle étoiles e Ci sono giorni che non accadono maicon Sergio Castellitto e Isabella Ferrari, portano invece in scena il testo di Valerio Cappelli sul desiderio e le inquietudini al tempo del Covid-19, su note inedite di Ennio Morricone. Accademia Bizantina presenta Il Trionfo del tempo e del disinganno di Händel, il controtenore Carlo Vistoli si unisce a Sezione Aurea per un programma dedicato agli amori nella Venezia del ‘600. L’itinerario attraverso il repertorio pre-bachiano continua con La peste di Amburgo de Il suonar parlante diretto da Vittorio Ghielmi. Due le serate dedicate al violoncello, con Giovanni Sollima, l’Orchestra Notturna Clandestina ed Enrico Melozzi; i Ludus Gravis rivelano invece le risorse sonore del contrabbasso e il pianoforte è protagonista dei recital di Nikolay Khozyainov e Filippo Gorini. Ancora Beethoven per il primo violino della Scala Francesco Manara e Cesare Pezzi al pianoforte; il Quartetto Noûs abbina invece il compositore di Bonn a Šostakovič. Doppio incontro fra musica e cinema con City Lights di Chaplin con l’Orchestra Corelli diretta da Timothy Brock e Requiem for a Dying Planet con le composizioni di Ernst Reijseger per i documentari di Herzog. Neri Marcorè esplora il repertorio cantautoriale italiano, a Mina invece la dedica jazz di Danilo Rea e a John Lennon e i Beatles quella di Sarah Jane Morris. Vinicio Capossela è in scena con Pandemonium. La sezione teatro comprende anche le compagnie del territorio: Teatro delle Albe con Rumore di acque in occasione del decennale, Fanny & Alexander con Andrea Argentieri nel ruolo di Primo Levi per I sommersi e i salvatiMenoventi con Buona permanenza al mondo tratto dal libro di Serena Vitale su Majakovskij. A Cervia la rassegna Il Trebbo in musica 2.0 alterna gli omaggi a “eroi” di Romagna – Tonino Guerra, Artusi e Fellini – a voci contemporanee, temi attuali e musica con Massimo Gramellini, Melania Mazzucco, Paolo Rumiz, Gad Lerner, Ivano Marescotti, Ilaria Capua, Stefano Boeri. Il Festival torna anche al Pavaglione di Lugo con il cantautore e cantastorie Brunori Sas, il vulcanico Stefano Bollani alle prese con le sue Piano Variations on Jesus Christ Superstar, lo spettacolo multimediale DNA dei Deproducers con Telmo Pievani e l’omaggio a Luis Bacalov con Maria Grazia Cucinotta e Vittorio De Scalzi dei New Trolls.


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PER L’ALTO MARE APERTO. TRENT’ANNI DI FESTIVAL

Alle radici della civiltà occidentale: la Grecia È Atene, la Grecia, meta del XXIII Viaggio dell’Amicizia. Riccardo Muti, nell’Odeon di Erode Attico, dirigerà una grande compagine di orchestrali e coristi italiani e greci nell’esecuzione della Nona Sinfonia di Ludwig Van Beethoven. Troviamo la grande lezione del pensiero greco, in Quando la vita ti viene a trovare, un dialogo immaginario tra Lucrezio e Seneca di Vetrano e Randisi. Suadente eco dal mondo greco-bizantino, giunge la voce di Nektaria Karantzi, accompagnata da Vassilis Tsabropoulos. Inoltre il violinista e direttore d’orchestra Leonidas Kavakos, Nella lingua e nella spada di Elena Bucci, dedicato a A. Panagoulis e l’omaggio a Mikis Theodorakis con  Zorba il greco.

Orizzonti marini“Attraverso l’acqua è un concerto dedicato a tutti quelli che arrivano attraverso l’acqua…” così Enzo Avitabile per il suo concerto che avrà ospiti F. De Gregori, T. Esposito e i Bottari di Portico. Due omaggi a De Andrè nei vent’anni dalla scomparsa: Nicola Piovani e Neri Marcorè. Con Le parole e il mare, Alessandro Vanoli e Lino Guanciale raccontano all’antico Porto di Classe un viaggio dentro un Mediterraneo.

Altri viaggi. Il pellegrinaggio del giovane Aroldo interpretato da E. Krivine con l’Orchestre National de France, con il violista Tamestit. La liturgia delle ore messa in atto dai Tallis Scholars: sette concerti scandiranno un’intera giornata in altrettante chiese, basiliche e battisteri.

Il Giardino Armonico diretto da Giovanni Antonini con Katia e Marielle Labèque. Il Purgatorio di Marco Martinelli ed Ermanna Montanari, musica di Luigi Ceccarelli, un’opera contemporanea con attori e musicisti, nonché cittadini-coristi. Messiah di Händel sotto la volta absidale dorata di Sant’Apollinare in Classe, il Kanon Pokajanen di Arvo Pärt sarà cantato dall’Estonian Philharmonic Chamber Choir. Per arrivare ai Pink Floyd a cui il Festival dedica un duplice omaggio: Shine!, coreografia M. van Hoecke su musiche live eseguite dai Pink Floyd Legend e il concerto di Nick Mason.

Il ritmo della vita: le 100 percussioni. Dopo i 100 Cellos e le 100 chitarre elettriche, Ravenna risuonerà di tamburi, metallofoni e xilofoni, djembe, mbire e kalimbe per un’intera settimana fino al concerto finale Tamburi nella notte, composizione per un’orchestra di sole percussioni commissionata a M. Tadini. L’impetuoso drive della rivoluzione rock sarà rappresentato Stewart Copeland, con un progetto con l’Orchestra Cherubini e Nick Mason, co-fondatore dei Pink Floyd. Goran Bregovic´: From Sarajevo è un progetto scritto per orchestra con tre violini solisti. A Ravenna debutta il nuovo tour di Ben Harper.

Corpi in viaggio: la danza Martha Graham Dance Company ci accompagna nel labirinto del Minotauro con Errand into the Maze. L’HamburgBallett ha scelto Ravenna come sola tappa italiana con tre coreografie mai viste prima in Italia.  A Miles Davis è dedicato il nuovo spettacolo del Gruppo Nanou. Il galà Les étoiles, progetto di Daniele Cipriani, chiuderà il festival il 16 luglio.


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I have a dream Io ho un sogno è il titolo del discorso tenuto da Martin Luther King il 28 agosto 1963 simbolo della lotta contro il razzismo in tutto il mondo.

We Have a Dream - A j ò fat un sogn prosegue il percorso iniziato dal Festival nel 2014, dedicata alla scoppio della Grande Guerra, con il quale si esplorano eventi cruciali e icone del secolo scorso nell’intento di comprendere meglio chi siamo e perché siamo diventati così. Grandi uomini come M.L. King possono rappresentare guide e punti di riferimento, per non dimenticare errori e orrori passati, né lo spirito dell’Utopia, la forza del Sogno condiviso capace di sottrarci a visioni apocalittiche e distopiche.

Le vie dell’amicizia raggiunge quest’anno Kiev: Riccardo Muti sarà sul podio dell’Orchestra del Teatro dell’Opera Nazionale d’Ucraina e dell’Orchestra Cherubini per il doppio concerto che unirà Ravenna a una delle più antiche città dell’Est Europa. Un viaggio già illuminato dall’oro dei mosaici: simbolo di Kiev è infatti ancora oggi la Cattedrale di Santa Sofia, modellata sull’Hagia Sophia di Costantinopoli le cui suggestioni si ritrovano anche nella ravennate San Vitale.

Inoltrre Riccardo Muti dirigerà nella “sua” Ravenna, a 50 anni dal proprio debutto fiorentino, l’Orchestra del Maggio Musicale e un prestigioso cast vocale (L. Salsi, V. Yeo, F. Meli, R. Zanellato) nel Macbeth di Verdi in forma di concerto. Il programma sinfonico si completerà con grandi orchestre e direttori: alla guida dell’Orchestra Cherubini si alterneranno W. Marshall, D.R. Davies e D. Fray; V. Gergiev e J. Conlon guideranno rispettivamente l’Orchestra del Teatro Marinskij e l’Orchestra Sinfonica Nazionale Rai; a L’arte della fuga di J. S. Bach sarà invece dedicato il concerto di Accademia Bizantina diretta da O. Dantone. Per la danza, tornano al Festival Bill T. Jones ed Emio Greco con il nuovo lavoro Apparizione, incentrato sui Kindertotenlieder di Gustav Mahler. A chiudere la XXIX edizione una vera e propria festa della danza, guidata dall’étoile Roberto Bolle: l’acclamatissimo “Bolle & Friends”. Eventi quotidiani saranno Giovani artisti per Dante, che celebrano il Poeta nei Chiostri accanto alla sua Tomba, e Vespri a San Vitale.

Nelle vene dell’America Kiss Me, Kate, composta da Cole Porter e portata sulle scene a Broadway 70 anni, sarà splendidamente celebrato dalla produzione dell’inglese Opera North. Il centenario della nascita di Leonard Bernstein, sarà ricordato con l’esecuzione, tra le altre cose, della Seconda Sinfonia, The Age of Anxiety. Tra echi del minimalismo - altra invenzione totalmente americana - nelle musiche seminali dei tre padri fondatori (T. Riley, P.Glass, S. Reich), figure di enorme influenza quali Keith Jarrett, di cui sarà eseguita per la prima volta in Italia la composizione Ritual del 1977, e il raffinato e poliedrico rocker d’avanguardia David Byrne, fondatore dei Talking Heads, non manca un omaggio alla chitarra elettrica, strumento principe e icona della popular music.