I contenuti pubblicati sono a cura dell’Ente beneficiario delle erogazioni liberali il quale dichiara che i dati trasmessi sono conformi all’ art. 1 – Art Bonus - Decreto Legge 31 maggio 2014, n. 83 e s.m.i.

Attività principali dell'istituzione

Il Castello di Agliè, fondato dai conti San Martino nel XII secolo, venne completamente ristrutturato alla metà del Seicento dal conte Filippo San Martino, Gran Maestro delle fabbriche durante la reggenza di Madama Cristina di Francia. Acquistato nel 1763 da re Carlo Emanuele III di Savoia, divenne appannaggio del figlio ultimogenito di questi, Benedetto Maria Maurizio duca del Chiablese: in questo periodo vennero costruite le anticamere e gli appartamenti ducali e la galleria di collegamento alla chiesa. Dopo il degrado del periodo napoleonico, il Castello visse un nuovo periodo di splendore tra il 1824 e il 1849 con i riallestimenti voluti da re Carlo Felice e dalla sua sposa Maria Cristina di Borbone, che crearono ambienti suggestivi come il Teatrino, la Sala Tuscolana e la Galleria Verde. Alla loro scomparsa, il Castello passò a Ferdinando di Savoia-Genova, fratello minore di Vittorio Emanuele II, quindi al figlio di questi, Tomaso di Savoia-Genova; nel 1939 venne venduto allo Stato italiano e dal 1964 è aperto al pubblico come museo.

La collezione si compone di circa 4500 manufatti e oggetti conservati all’interno dell’edificio, come quella ornitologica composta di 700 esemplari, archeologica da Tuscolo e Veio, di dipinti e statuaria neoclassica. Si stima pertanto che gli oggetti possano essere circa 4500. 

Il disegno del giardino fu all’inizio un impianto geometrico rigoroso, con muri di sostegno e scalinate di collegamento tra i diversi piani, parterres con spazi delimitati da basse siepi e piante di agrumi. Una seconda trasformazione del giardino e del parco si delinea nel Settecento. L'intervento dà all'edificio la facies attuale e trasforma il parco e le cascine ad esso collegate. Il nuovo progetto è imponente ed ha una valenza anche a scala territoriale. Si ridefinisce l'affaccio verso il borgo, si risolve il collegamento tra il giardino ed il parco con la creazione delle due rampe, si costruisce la nuova fontana detta dei Fiumi nel sito che era destinato precedentemente al teatro. Sovraintende il giardino Michel Bénard che disegna (1771) una grande allea centrale nell'area del parco che si collega a quella perimetrale già esistente. L'asse centrale si conclude in una vasca ottagonale a cui fanno da controcanto altri bacini posti negli incroci con alcuni degli assi trasversali a questo. Il terzo momento di cambiamento si concretizza con la costruzione del giardino paesaggistico basato sull'impianto precedente. La prima idea della trasformazione del parco in giardino “all'inglese” è da collocarsi intorno al 1825, ma ancora nel 1839 tutto era invariato, a parte un'area un po' remota in cui compare un piccolo giardino paesaggistico. Il giardino paesaggistico nella sua totalità si delinea nell'ambito della cultura “carloalbertina”. Sembra che l'ideatore di questo giardino sia Xavier Kurten che poi fu realizzato nel 1840 dal giardiniere Capello.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA CHIUSA


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 19.660,00 €

 slide
 slide
 slide
 slide
 slide
 slide
DESCRIZIONE INTERVENTO

Il castello di Agliè, residenza reale sabauda, si caratterizza per essere un’importante dimora di villeggiatura (casa-museo), immersa nella quieta campagna, capace di raccontare la storia dei protagonisti che l’hanno abitata dal Seicento fino al Novecento. La varietà e originalità del patrimonio di arredi e collezioni presenti spazia: dalla quadreria settecentesca e ottocentesca alla ricca raccolta scultorea; dagli arredi ottocenteschi alla archeologia; dalla collezione mineralogica e ornitologica. Alla fine del XIX secolo, con i duchi di Genova, e in primo luogo con Tomaso di Savoia, si registra l’ingresso in castello di raccolte extraeuropee, composte da manufatti “esotici” provenienti dalle terre visitate durante le campagne navali di circumnavigazione del globo. Anche i figli di Tommaso, e in special modo il primogenito, Ferdinando, principe di Udine, contribuì ad ingrandire ulteriormente questa raccolta di “ricordi” e doni di viaggio. La raccolta, che comprende circa 200 manufatti proveniente da Africa, Siam, Cina, Giappone, Corea, America del Nord e del Sud e dalle terre dell’Oceano Pacifico, costituisce un’impareggiabile testimonianza delle culture dei territori dalle quali provengono e dei rapporti diplomatici che questi instaurarono con la casa Savoia. L’intervento qui proposto, finalizzato al restauro e alla fruizione di questa raccolta eccezionale, offrirà l’opportunità di preservare delle testimonianze storico-artistiche rilevanti utili a delineare la personalità degli ultimi due proprietari del castello. In sinergia con l’attività di recupero e riallestimento degli ambienti aulici, al secondo piano nobile, già oggetto di un finanziamento del Ministero della Cultura, sarà possibile esporre, con un allestimento permanente (2025), le bellezze e la storia di oggetti tanto curiosi, offrendo un’esperienza culturale improntata sui temi dell’inclusione e dalla piena accessibilità del patrimonio, interagendo con le comunità di origine presenti sul territorio.

Il progetto intende perseguire la studio, la conservazione e la valorizzazione delle raccolte extra-europee presenti all’interno del castello di Agliè con la volontà di aprire al pubblico segmenti di patrimonio attualmente non fruibili. Il progetto contribuirà grazie al coinvolgimento di restauratori specializzati nei settori di competenza (fotografia, carta, legno, tessuti, metalli, lacche), al recupero e al ristabilimento di condizioni conservative ottimali idonee per la futura esposizione di questi manufatti. L’intervento offrirà anche l’opportunità di approfondire la conoscenza storica della raccolta e delle modalità di acquisizione.


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 19.134,59 €

 slide
 slide
 slide
DESCRIZIONE INTERVENTO

A cento anni dalla scomparsa del pittore, Cipriano Cei (1864-1922) - di cui in castello è conservato il bel ritratto dei figli del Duca Tommaso di Savoia Genova - il Castello di Agliè si prepara a ricevere di alcuni dipinti dell'artista e oggetti appartenuti allo stesso e presenti nel suo studio grazie alla donazione degli eredi del pittore. 

L’occasione offre l’opportunità di aprire al pubblico un piccolo spazio in castello dedicato alla raccolta di dipinti del pittore biellese, conosciuto negli inventari del 1943 come “appartamento della Dama d’onore”, e adiacente alla già nota Galleria alle tribune.

Il piccolo appartamento che necessita di alcuni interventi di manutenzione e adeguamento per le nuove finalità di allestimento, potrà così essere inserito all’interno del percorso di visita del castello, ampliandone l’offerta e valorizzando nuovi spazi oggi non visibili al pubblico.

Il recupero di questi ambienti costituirà la prima tappa di un programma di attività per valorizzare la figura del pittore con una mostra monografica nella primavera del 2023.


NOTE Intervento archiviato