Attività principali dell'istituzione
Il Castello di Agliè, fondato dai conti San Martino nel XII secolo, venne completamente ristrutturato alla metà del Seicento dal conte Filippo San Martino, Gran Maestro delle fabbriche durante la reggenza di Madama Cristina di Francia. Acquistato nel 1763 da re Carlo Emanuele III di Savoia, divenne appannaggio del figlio ultimogenito di questi, Benedetto Maria Maurizio duca del Chiablese: in questo periodo vennero costruite le anticamere e gli appartamenti ducali e la galleria di collegamento alla chiesa. Dopo il degrado del periodo napoleonico, il Castello visse un nuovo periodo di splendore tra il 1824 e il 1849 con i riallestimenti voluti da re Carlo Felice e dalla sua sposa Maria Cristina di Borbone, che crearono ambienti suggestivi come il Teatrino, la Sala Tuscolana e la Galleria Verde. Alla loro scomparsa, il Castello passò a Ferdinando di Savoia-Genova, fratello minore di Vittorio Emanuele II, quindi al figlio di questi, Tomaso di Savoia-Genova; nel 1939 venne venduto allo Stato italiano e dal 1964 è aperto al pubblico come museo.
La collezione si compone di circa 4500 manufatti e oggetti conservati all’interno dell’edificio, come quella ornitologica composta di 700 esemplari, archeologica da Tuscolo e Veio, di dipinti e statuaria neoclassica. Si stima pertanto che gli oggetti possano essere circa 4500.
Il disegno del giardino fu all’inizio un impianto geometrico rigoroso, con muri di sostegno e scalinate di collegamento tra i diversi piani, parterres con spazi delimitati da basse siepi e piante di agrumi. Una seconda trasformazione del giardino e del parco si delinea nel Settecento. L'intervento dà all'edificio la facies attuale e trasforma il parco e le cascine ad esso collegate. Il nuovo progetto è imponente ed ha una valenza anche a scala territoriale. Si ridefinisce l'affaccio verso il borgo, si risolve il collegamento tra il giardino ed il parco con la creazione delle due rampe, si costruisce la nuova fontana detta dei Fiumi nel sito che era destinato precedentemente al teatro. Sovraintende il giardino Michel Bénard che disegna (1771) una grande allea centrale nell'area del parco che si collega a quella perimetrale già esistente. L'asse centrale si conclude in una vasca ottagonale a cui fanno da controcanto altri bacini posti negli incroci con alcuni degli assi trasversali a questo. Il terzo momento di cambiamento si concretizza con la costruzione del giardino paesaggistico basato sull'impianto precedente. La prima idea della trasformazione del parco in giardino “all'inglese” è da collocarsi intorno al 1825, ma ancora nel 1839 tutto era invariato, a parte un'area un po' remota in cui compare un piccolo giardino paesaggistico. Il giardino paesaggistico nella sua totalità si delinea nell'ambito della cultura “carloalbertina”. Sembra che l'ideatore di questo giardino sia Xavier Kurten che poi fu realizzato nel 1840 dal giardiniere Capello.