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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

Ignoto, Insegna con San Jacopo che tiene in mano una città (Pistoia)

XVII secolo, olio o tempera mista su tavola

(inv. Museo Civico 1975, n. 629)

 

Ignoto, Insegna con un santo vescovo (Atto?) che tiene in mano un reliquiario

XVII secolo, olio o tempera mista su tavola

(inv. Museo Civico 1975, n. 630)

 

 

Le due tavole sagomate, di proprietà dell'Amministrazione Comunale, raffigurano due santi legati al culto jacopeo: San Jacopo, patrono di Pistoia, che regge in mano il modellino della città; e un santo vescovo identificabile con Sant'Atto, il vescovo vallombrosano che alla metà del XII secolo promosse l'arrivo della reliquia di San Giacomo Maggiore da Santiago di Compostella in Spagna e favorì per questo l'inserimento di Pistoia nel percorso dei pellegrinaggi jacopei che da Roma (e oltre, dalla Terrasanta) portavano in Galizia. Il reliquiario che il santo reca in mano rappresenterebbe, in base a tale ipotesi interpretativa, la cassetta giunta da Compostella con la reliquia di San Jacopo. 

I due dipinti provengono da una sede di proprietà comunale, forse lo stesso Palazzo di Giano. Nel XVIII è ricordata la loro presenza nel palazzo dell'Opera di San Jacopo in piazza dello Spirito Santo. Dopo la soppressione dell'Opera nel 1777 il palazzo con tutti i suoi arredi divenne proprietà della Comunità Civica, e quindi del Comune di Pistoia. L'edificio venne successivamente venduto e ora è di proprietà privata. Non è da escludere, pertanto, che le tavole in origine siano state commissionate dall'Opera di San Jacopo e solo successivamente,  dalla fine del Settecento, entrate a far parte del patrimonio comunale. 

I due emblemi dal punto di vista liturgico e storico sono rilevanti per la loro rarità (in quanto insegne processionali di grandi dimensioni e di tema jacopeo), oltre che per documentare il culto del santo patrono di Pistoia. E' interessante anche la rappresentazione della città di Pistoia riconoscibile nel modellino che regge in mano San Jacopo dalla presenza delle sue principali emergenze: il campanile del duomo e la cupola della chiesa della Madonna dell'Umiltà.

Le due tavole costituiscono due beni d'interesse storico-artistico di proprietà pubblica, facenti parte di un museo di proprietà pubblica, e pertanto tutelati ex lege ai sensi del Codice dei Beni Culturali (Decreto Lgs. 42/2004, art. 10, commi 1 e 2).

Informazioni sullo stato della conservazione

Si tratta di tavole dipinte a olio o tempera mista e realizzate da autore ignoto nel XVII secolo, sicuramente in seguito alla canonizzazione del vescovo Atto avvenuta nel gennaio del 1605. Le due immagini dei santi sono dipinte in un grande medaglione ligneo a volute. La sagomatura suggerisce l'ipotesi che si trattasse di tavole processionali, come “trionfi” da portare in città per festeggiare la canonizzazione, e in seguito, probabilmente, da condurre in processione in occasione della festa di San Jacopo del 25 luglio.Lo stato di conservazione precario, dovuto probabilmente al frequente trasporto delle tavole e alla loro esposizione agli agenti atmosferici, pare confermare questa ipotesi.

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

Il Museo Civico d'Arte Antica di Pistoia, presso cui sono conservate le due tavole, osserva il seguente orario di apertura al pubblico.

In applicazione delle misure previste dal DPCM 14 gennaio 2021, dal 18 gennaio il museo sarà aperto con il seguente orario:

lunedì, mercoledì e venerdì 10.00/18.00

martedì e giovedì 14.00/18.00

sabato, domenica e festivichiuso

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA CHIUSA


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 12.000,00 €

 slide
DESCRIZIONE INTERVENTO

Il progetto prevede il restauro di due beni culturali di proprietà pubblica: due insegne dipinte su tavola raffiguranti San Jacopo e un Santo vescovo identificabile con Sant'Atto (XVII secolo), di proprietà del Comune di Pistoia e facenti parte delle raccolte dei Musei Civici, ora custodite nei depositi del Museo Civico d'arte antica. Il restauro, che sarà sostenuto con le donazioni Art Bonus, consentirà di recuperare nella loro integrità due beni d'interesse storico e artistico legati al culto jacopeo a Pistoia, attualmente in precario stato di conservazione e pertanto a rischio di degrado, e, al tempo stesso, restituire alla piena visibilità e alla fruizione pubblica due beni culturali che da molto tempo si trovano nei depositi del museo e che pertanto non sono facilmente visibili. L'intervento consiste nel risanamento e recupero dell'integrità strutturale delle due tavole di tema jacopeo, con successiva integrazione della superficie pittorica, e consiste nelle seguenti operazioni: il trasporto delle due tavole dai depositi del Museo Civico al laboratorio di restauro; la fermatura delle porzioni di superficie pittorica sollevate; la pulitura della superficie; il risanamento del supporto ligneo (con rimozione loro sostituzione delle traverse lignee ormai degradate); il trattamento contro gli insetti xilofagi; la stuccatura e l'integrazione pittorica delle lacune; la verniciatura finale; la documentazione fotografica; il trasporto e la ricollocazione delle due tavole nel Palazzo Comunale. L'intervento sarà eseguito da ditta specializzata secondo le indicazioni della competente Soprintendenza.

Lavori eseguiti

La prima fase dell’intervento di restauro è stata la messa in sicurezza delle zone di pittura precarie, quindi è stata eseguita la fermatura dei sollevamenti con colla di storione. Per far riacquisire alle pitture una corretta leggibilità, è stata compiuta una pulitura delle superfici. Per quanto riguarda i supporti, sono stati tolti tutti gli elementi di vincolo e, una volta liberati i tavolati, sono stati risanati i singoli spacchi e le tracce risarcite con l’inserimento di cunei lignei in pioppo invecchiato e trattato. Ricostruita l’unità di insieme, è stato realizzato un nuovo sistema di traversatura capace di assecondare i movimenti di ritiro del legno.

L’operazione successiva è stata la stuccatura delle mancanze, ricostruendo sulla superficie delle stesse un andamento morfologico simile a quello delle parti originarie limitrofe. È stato poi deciso di rimuovere la tempera dei rifacimenti del precedente intervento perché era completamente alterata, sollevata e macchiata dall’acqua in maniera irreversibile. Il pittore ha eseguito gli sfondi floreali e architettonici a mano libera, mantenendo un disegno simile ma non uguale. Per questo motivo sono state evidenziate le sagome non originarie lasciando spazio fra le commettiture, ma riducendone l’impatto estetico mediante una ricostruzione pittorica a selezione cromatica. Le pitture sono state trattate con vernici ad alta stabilità ed il ritocco completato con velature di colore a vernice.


NOTE Intervento archiviato