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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

Anche se segnato profondamente dai suoi venti secoli di storia, l'Anfiteatro Romano di Terni rappresenta uno dei monumenti di maggior spicco della città e, certamente, la principale emergenza archeologica di età romana.

Nonostante la sovrapposizione di strutture antiche e moderne, quali il palazzo vescovile, che occupa gran parte del settore settentrionale, e la ex chiesa del Carmine sul lato sud-orientale, la sua caratteristica forma ellittica è chiaramente leggibile in tutto il suo sviluppo, avendone le costruzioni posteriori ricalcato la forma sfruttando i muri antichi in fondazione ed in elevazione.

Risulta essere più antico del Colosseo di Roma, in quanto venne edificato in epoca Giulio-Claudia sotto l'imperatore Tiberio, approssimativamente nel 30 o 32 d.C.

L'anfiteatro sorgeva all'interno delle mura ma ai margini dell'abitato e circondato da una zona di rispetto inedificata, tale condizione di isolamento dell'edificio permane pressoché inalterata poiché ancora circondato da zone inedificate come i giardini "la Passeggiata" e piazza Duomo.

Informazioni sullo stato della conservazione

Della struttura originaria sono ancora visibili due ampi tratti dell'ambulacro perimetrale esterno, coperto a botte; e buona parte degli ambienti radiali che sostenevano le gradinate e un breve tratto di un secondo passaggio anulare interno.

La facciata di cui rimangono due ampi tratti ai lati della chiesa del Carmine, era scandita da lesene delimitanti campate alternativamente chiuse e aperte da archi, lungo via del Vescovado un tratto di muro anulare si erge al disopra della volta dell'ambulacro, ciò attesta che un secondo ordine si elevava al disopra del primo, cosa documentata peraltro da un disegno della fine del XV sec. di F. di Giorgio Martini,che riproduce una parte del prospetto dell'anfiteatro ternano composto di due ordini sovrapposti e con finestre aperte nel muro del secondo ordine in corrispondenza degli archi dell'ordine inferiore.

I paramenti murari utilizzati variano a seconda della visibilità, dall'opus reticulatum delle parti esterne e nei percorsi, ai blocchetti di pietra sponga negli ambienti di servizio, all'opera incerta degli ambienti di sostruzione delle gradinate.

I resti dell'edificio sono stati oggetto di vari restauri, nel 1934, nel1951 nel 1980 nel 1991 e nel 2001, le ultime campagne di scavo hanno liberato definitivamente dai rinterri i due tratti di ambulacro perimetrale a Ovest e a Sud, scavati fino al livello pavimentale di cui però non rimane traccia, nei rinterri originari sono stati rinvenuti abbondanti frammenti di vasellame ceramico medievale.

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

Il Comune di Terni, dopo aver acquistato alla fine degli anni 70 la proprietà del complesso monumentale dell'anfiteatro e dell'ex chiesa del Carmine, ha dato inizio ad un sistematico programma di recupero e rifunzionalizzazione del sito, la chiesa del Carmine è stata restaurata ed adibita ad auditorium, l'arena dell'anfiteatro è stata adibita a spazio teatrale all'aperto dotato di palcoscenico e platea con poltroncine ribaltabili per circa mille posti a sedere, percorsi soprelevati in grigliato metallico raccordano la platea all'esterno non interferendo fisicamente con i resti archeologici.

Oggi l'Anfiteatro romano è utilizzato durante la stagione estiva come sede di spettacoli dal vivo e come cinema all'aperto, oltre ad essere oggetto di visite per la propria rilevanza storica.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 1.000.000,00 €

L'intervento è a totale carico di una Fondazione bancaria ai sensi della Risoluzione n. 87/E del 15/10/2015 dell'Agenzia dell'Entrate.

DESCRIZIONE INTERVENTO

Pulizia e Restauro conservativo completo dei paramenti murari esistenti costituite da varie tecniche costruttive; opera incerta, cortina laterizia e opus reticolarum.

Con il presente progetto si vuole quindi prendere spunto dall'intevrento campione recentemente effettuato su uno stralcio di circa ml. 16 lungo Via del Vescovado, e restaurare tutte le superfici scoperte dei paramenti murari del bene monumentale.

Tutti gli interventi saranno comunque concordati e verificati in accordo con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell'Umbria