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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

Le ricerche condotte dal 2000 in località Campo della Fiera di Orvieto hanno portato in luce una straordinaria area sacra frequentata dal VI sec. a.C. al XV secolo. Nel sito è stata  riconosciuta la sede del Fanum Voltumnae, il santuario federale degli Etruschi.

Le strutture emerse si sviluppano attorno ad un’imponente Via Sacra percorsa da processioni di carattere religioso e celebrativo. A nord della strada si apre un recinto in cui si trova un sacello della prima metà del VI sec. a.C., desacralizzato agli inizi del IV sec. a.C. e sostituito dal tempio A, l’unico edificio di culto che continuò ad essere attivo in epoca romana. 

Percorrendo la Via Sacra verso sud si arriva ad un altro edificio, il tempio C, costruito alla fine del VI sec. a.C. e distrutto in occasione degli scontri tra Romani e Volsiniesi avvenuti tra 308 e 280 a.C. Accanto alle sue rovine furono deposte alcune tombe infantili, in memoria di una divinità matronale testimoniata dalla parola etrusca atial (“della madre”), incisa su una coppa in bucchero. In corrispondenza della fronte furono collocati i resti di lamine bronzee di un carro, mentre al di sopra dei piani pavimentali sono state trovate moltissime ceramiche greche, doni al santuario di facoltosi devoti. Un nuovo edificio arcaico è stato scoperto accanto al tempio C, probabilmente si tratta del thesaurós di una o più poleis etrusche.

La strada sale poi verso il grande tempio B, che domina l’intero santuario ed è circondato da portici, fontane e vasche. L’edificio fu distrutto nel 264 a.C., ma l’area non fu abbandonata. Poco dopo, infatti, sorse qui un impianto per la produzione di ceramiche.

Il carattere eccezionale del sito è sottolineato da un’intensa fase ricostruttiva della prima età imperiale, che include Campo della Fiera nella politica di restaurazione antiquaria promossa da Augusto. Tra la fine del I sec. a.C. e il I sec. d.C., venne edificata una ricchissima domus con una grande aula per riunioni, connessa a due impianti termali con pregevoli pavimentazioni, tra cui un eccezionale mosaico con raffigurazione di Scilla. La residenza fu ristrutturata nel II sec. d.C. e rimase in uso fino alla fine del IV sec. d.C.

Intorno al VI-VII secolo il grande vano della residenza venne trasformato in aula di culto cristiana, alla quale si sovrappose, tra XII e XIII secolo, la chiesa di San Pietro in vetere. Accanto alla struttura ecclesiastica è riemerso un grande edificio interpretabile come refettorio/magazzino, demolito nel XV secolo per ricavare uno spazio aperto destinato ad attività di mercato, all’origine dell’attuale toponimo Campo della Fiera.

Informazioni sullo stato della conservazione

Le strutture archeologiche necessitano di interventi di restauro per consentire l'apertura al pubblico dell'area

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

Il sito è attualmente visitabile soltanto nei mesi di luglio ed agosto durante lo svolgimento della campagna di scavo 

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 35.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Il progetto prevede il restauro del Tempio C di Campo della Fiera tramite il ricollocamento dei blocchi di tufo del podio e del muro perimetrale di temenos, nonché la realizzazione di una copertura stabile che protegga l'edificio e ne consenta la visita. Il tempio C fu costruito alla fine del VI sec. a.C., come dimostra il rinvenimento nella rampa d’accesso di un’anfora attica, databile al 510 a.C., ritualmente deposta in frammenti. Orientato a sud-ovest, presenta al centro i resti di un setto murario mediano che separava il pronao dalla cella. Le possenti fondazioni, insieme alle tracce della linea d’impostazione di un gradino perimetrale ben visibile su due lati contigui e alla sottofondazione di una colonna presso l’angolo sud, suggeriscono che fosse di tipo greco con colonne che circondavano pronao e cella. L'edificio venne distrutto, fra il 308 ed il 280 a.C., nel corso degli scontri che videro opporsi Roma ed Orvieto, in un momento di poco anteriore alla definitiva conquista del 264 a.C.


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 45.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Il progetto prevede il restauro, la ricollocazione in situ e la copertura del mosaico con raffigurazione di Scilla riferibile all'impianto termale di II sec. d.C.

Le attività prevedono il distacco del mosaico e il suo restauro in laboratorio. Dopo la pulitura e il consolidamento delle tessere la pavimentazione verrà ricollocata in situ tramite supporti che ne consentano l'isolamento dal terreno. 

Le operazioni di restauro riguarderanno anche le creste delle murature perimetrali del vano. Dovrà essere inoltre realizzata un'idonea copertura che permetta la protezione dagli agenti atmosferici e l'adeguata conservazione delle strutture nel tempo.