I contenuti pubblicati sono a cura dell’Ente beneficiario delle erogazioni liberali il quale dichiara che i dati trasmessi sono conformi all’ art. 1 – Art Bonus - Decreto Legge 31 maggio 2014, n. 83 e s.m.i.
L’Ente dichiara che il bene oggetto di erogazioni liberali è di interesse culturale ai sensi dell’art. 10 del D.Lgs. 22 gennaio 2004 N.42 e s.m.i. (Codice dei beni culturali e del paesaggio).

Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

Le sale del Museo raccolgono, secondo un ordine topografico e sommariamente cronologico, i materiali recuperati durante le ricerche nelle necropoli e nei santuari a ridosso della città di Orvieto, nonché tutti i reperti rinvenuti a seguito di lavori svolti in ambito urbano, ponendosi pertanto come formidabile strumento di conoscenza della realtà sociale e culturale di uno dei centri più ricchi e importanti dell’Etruria.

Informazioni sullo stato della conservazione

Nella sala principale sono presentati materiali di antico e nuovo rinvenimento dalla necropoli settentrionale di Crocifisso del Tufo. Notevoli alcuni corredi funerari, ricchi di oggetti, sia di importazione, sia di produzione locale, come i buccheri.

La sala attigua contiene alcuni corredi recuperati nel corso dello scavo nella necropoli di Porano, uno dei centri minori che sorgevano a corona della città sulla rupe. Le sepolture sono di livello elevato e in alcuni casi sono state impreziosite da pitture parietali, fra i pochi esempi di tale espressione artistica, almeno nell’Etruria settentrionale interna. In un ambiente attiguo viene proposta la ricostruzione delle due tombe Golini, rinvenute alla fine dell’Ottocento, le cui pitture, staccate dalle pareti delle tombe, per evidenti motivi di sicurezza e corretta conservazione, sono state ricollocate secondo le posizioni originarie. Gli affreschi illustrano scene del banchetto funebre, ambientato nell’oltretomba, alla presenza degli dei dell’Averno. I servi, le cui funzioni sono definite da specifiche iscrizioni poste sopra i personaggi rappresentati, si affaccendano alla preparazione dei cibi. Eccellente la cura per i particolari; il suonatore di flauto doppio, che accompagna con la sua musica il lavoro degli altri, e l’altro servo, ritratto nell’atto di tritare qualcosa con due pestelli, sopra un bacile. L’itinerario prosegue con la sala dedicata alla necropoli di Cannicella, sulla pendice meridionale della rupe orvietana, solo in parte visibile: nella zona, occupata da una necropoli di epoca arcaica, con sepolture ed organizzazione urbanistica simili a quelle di Crocifisso del Tufo, fu realizzata una importante area sacra a partire dalla seconda metà del VI sec. a.C., con un tempio decorato da importanti terrecotte e con una serie di edifici collaterali probabilmente destinati a funzioni marginali. Anche in questo caso vengono esposte ceramiche e bronzi appartenenti al corredo delle tombe, molte delle quali furono rinvenute nel corso dell’Ottocento, a seguito di ampie campagne di ricerca.
Di più recente sistemazione è l’allestimento di una sala con i reperti rinvenuti durante le fasi di scavo a Campo della Fiera, probabile sito del Fanum Voltumnae, grande santuario confederale del popolo etrusco.

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

Orario: dal martedì al sabato 8:30 – 19:20 (ultimo ingresso ore 18:45);
1° domenica del mese 8:30 – 19:20 (ultimo ingresso ore 18:45)
2°, 3°. 4° domenica del mese 8:30 – 13:50 (ultimo ingresso ore 13:20);
festivi infrasettimanali 8:30 – 13:50 (ultimo ingresso ore 13:20);
chiuso il lunedì.

Si comunica che questo Istituto s’impegna per offrire al pubblico un orario di visita quanto più esteso possibile, nel rispetto dei criteri per l’apertura al pubblico, la vigilanza e la sicurezza dei musei e dei luoghi della cultura statali previsti dal D.M. del 30 giugno 2016, in attesa che vengano espletate le previste procedure concorsuali finalizzate al superamento delle attuali carenze organiche e al conseguente incremento del personale in servizio.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 6.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

I due reperti oggetto della scheda sono conservati presso il deposito del

MANOR. Si tratta di due frammenti di terracotta pertinenti ad antefisse

disposte a decorazione sommitale di due edifici distinti.

Si tratta di due oggetti diversi, con storie conservative differenti, presenti nel

deposito del MANOR per limiti di spazio dell’attuale allestimento museale, ma

entrambe di grande interesse scientifico e estetico. Una delle antefisse è già

stata restaurata in epoca imprecisata, con ampie integrazioni in gesso colorato

e presenta un aspetto formalmente intero, mostrando nella ricomposizione dei

frammenti tutta la superficie a vista di questo grande oggetto. Della seconda

antefissa invece si conserva solo la porzione della testa femminile che un tempo

la ornava. Questo secondo reperto, pur essendo ridotto a un solo frammento,

risulta di notevole interesse per la presenza di probabili resti della finitura

colorata che un tempo ornava questo tipo di oggetti.

Prima delle operazioni di restauro, sarà necessario realizzare una campagna di indagini scientifiche al fine di

conoscere l’eventuale presenza di strati di finitura originali, come colori e/o ingobbi che un tempo

rivestivano probabilmente questo tipo di decorazioni architettoniche. Sono quindi necessari quattro esami

stratigrafici su sezione lucida, indagini con fluorescenza indotta da radiazione ultravioletta e indagini con

spettrofotometria IR. Queste indagini serviranno per connotare eventuali strati di finitura originali o

successivi, cercando di identificare pigmenti e tecnica esecutiva dei reperti.

La rimozione dei depositi superficiali incoerenti sarà eseguita su entrambi i reperti. Si dovranno poi fermare

scaglie e frammenti e consolidare eventuali zone decoese e fragili. Dal Reperto 1 saranno rimosse le

integrazioni in gesso che saranno poi riproposte con tecniche moderne, realizzandole con criteri conservativi.

Al termine del restauro si potrà realizzare il rilievo 3D dei due reperti, che consentirà di generare materiale

illustrativo utile ai fini espositivi e divulgativi, aumentando il valore complessivo dell’intervento.