Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
Il Complesso di San Firenze, situato nell'omonima piazza ha ospitato per lungo tempo la sede del Tribunale e degli Uffici Giudiziari, tranne la chiesa di San Filippo Neri, sempre officiata. La chiesa di San Fiorenzo è documentata fra le parrocchie della città sin dalla seconda metà del XII secolo, ma sono sporadiche le notizie riguardo la struttura architettonica originaria. L'antica chiesa sopravvisse fino alla metà del Seicento, quando fu sostituita da quella detta del San Firenze nuovo. Nel 1640 gli oratori ani ottennero la proprietà di tutta l'area in seguito ad una donazione del papa Urbano VIII. Da questo momento in avanti comincia il processo di saturazione e di densificazione dell'isolato, attuato attraverso la sostituzione degli immobili esistenti con le nuove strutture conventuali. Nel 1645 la congregazione affidò a Pietro da Cortona la progettazione di una nuova chiesa e dell'abitazione per la comunità. Avviato il cantiere secondo il grandioso progetto del cortonese, che prevedeva una facciata concava prospettante sulla piazza, i religiosi chiesero all'architetto di rivedere il progetto per ridurre l'ingente impegno economico; di fronte al rifiuto di questi i filippini abbandonarono definitivamente il suo progetto e incaricarono Pier Francesco Silvani della riprogettazione dell'edificio. La chiesa progettata da Silvani fu poi portata a termine da Antonio Maria Ferri nel 1668, con la costruzione della tribuna semicircolare. Le decorazioni plastiche e pittoriche interne si devono invece ad altri maestri stuccatori e pittori attivi a Firenze tra la fine del Seicento e i primi decenni del Settecento, quali Gioacchino Fortini, Ciro Ferri, Camillo Sagrestani, Matteo Bonechi, Alessandro Gherardini, Tommaso Redi. Posta al di sopra di un ampio e alto basamento, la monumentale facciata della chiesa (parte sinistra del prospetto dell'intero complesso) è una delle opere più rappresentative del tardo barocco fiorentino; essa fu costruita nel 1730 su progetto di Ferdinando Ruggieri. Il convento cominciò ad assumere l'attuale aspetto a partire dal 1745, con l'intervento di Giovanni Filippo Ciocchi, cui si deve la costruzione del chiostro basato su prototipi borrominiani. Dal 1772 Zanobi Filippo Del Rosso costruì l'Oratorio della Congregazione di San Filippo Neri, simmetrico alla chiesa e ad essa simile nella partizione esterna, con il fine di unificare la facciata del complesso verso la piazza Chiesa e Oratorio sono raccordati dal prospetto della Casa dei Filippini, anch'essa opera di Del Rosso. Gli interventi effettuati da Del Rosso chiusero definitivamente l'isolato, colmando anche lo spazio occupato sino ad allora da una stretta strada chiamata "chiassuolo dei bucelli". L'unificazione formale dei corpi in facciata comportò un sensibile arretramento del filo della stessa, il che definì la forma attuale della Piazza di San Firenze, fino a quel tempo suddivisa in due slarghi irregolari.
Informazioni sullo stato della conservazione
Il complesso di San Firenze occupa l'intero isolato delimitato dalla Piazza di San Firenze, Via dell'Anguillara, Via Filippina e Borgo de' Greci. Allo stato attuale esso si presenta come un blocco organizzato attorno ad un chiostro settecentesco e orientato verso Piazza San Firenze, punto in cui si concentra il grado più alto di espressione architettonica. Sono presenti due differenti tipologie edilizie: quella chiesastica - corrispondente alla chiesa di San Firenze nuovo e all'oratorio dei filippini - e quella conventuale, che nella facciata principale esibisce un prospetto dal carattere quasi palaziale. Il complesso si eleva per tre piani fuori terra, oltre il seminterrato; lungo il lato prospettante la piazza il fronte è posto al di sopra di un podio. Tale fronte è composto dai due organismi chiesastici (di cui uno soltanto ancora officiante) disposti simmetricamente ai lati della facciata della ex Casa dei filippini, che arretra leggermente. I tre livelli della Casa sono scanditi da cinque assi di aperture privi di ordini architettonici. Essi sono ordinati gerarchicamente dal basso in alto: al livello inferiore le finestre inginocchiate, tardo richiamo alla tradizione michelangiolesca, sono timpanate e fiancheggiano il portale centrale con semicolonne doriche cui si sovrappone un balcone; il livello intermedio presenta finestre con timpani curvilinei; nell'ultimo le aperture sono architravate. La facciata termina con una balaustra interrotta al centro dal grande stemma in marmi policromi della famiglia Serragli, mentre la chiesa e l'oratorio si concludono leggermente più in alto con un grande timpano semicircolare sovrastato da un attico. Oltre alle parti citate si segnala anche il grande scalone interno, edificato intorno alla metà del Settecento, e le numerose opere di dettaglio e decorative, tra cui le pitture e i gruppi scultorei. Il materiale predominante è la Pietraforte, mentre le decorazioni plastico-scultoree sono in marmo.
Si segnala, inoltre, la presenza di due passaggi aerei su via Filippina, che da un punto di vista stilistico e formale si configurano come parte integrante del complesso architettonico. L'immobile nel suo insieme costituisce uno dei maggiori esempi di architettura sei e settecentesca della città di Firenze. Dal punto di vista formale esso presenta metodi compositivi e stilemi caratteristici del barocco e del tardobarocco, accompagnati da elementi che alludono alla maniera michelangiolesca. Lo stato di conservazione del compendio è nel complesso buono.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
Il Complesso monumentale di San Firenze ospita attualmente al piano primo il Centro Internazionale delle Arti e dello Spettacolo Franco Zeffirelli che raccoglie l'intero patrimonio artistico e culturale del maestro e al piano secondo La Andrea Bocelli Foundation. Al piano terzo sarà collocata la nuova sede del Conservatorio di Musica "Luigi Cherubini" di Firenze.
Trasformato con il Regio Decreto del 31 dicembre 1923, durante la direzione di Arnaldo Bonaventura, in "Regio Conservatorio di Musica", il Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze, è oggi il Conservatorio di musica tra i più importanti e prestigiosi in Italia, nonché motivo di attrazione da parte di una popolazione studentesca anche internazionale da Europa, Nord e Sud America, Asia e Africa.
Le sue missioni di didattica, produzione e ricerca, così come stabilite dallo statuto, caratterizzano fortemente la vita del Conservatorio. Ne conseguono attività intense, che contemplano quanto più possibile le molteplici attitudini degli insegnati e degli studenti. Un'offerta formativa che negli anni si è ampliata per abbracciare differenti territori disciplinari, una produzione di concerti che restituiscono all'esterno il lavoro di apprendimento e di ricerca e che impegnano senza sosta gli spazi delle attuali due sedi, situate nello storico edificio della sede centrale in Piazza delle Belle Arti e all' interno di Villa Favard in Via Rocca Tedalda.
L'intensificarsi e il numero crescente di studenti, corsi di studio, eventi didattici e di ospitalità di realtà musicali nazionali ed internazionali, con le quali si operano scambi e sinergie, hanno reso evidente la saturazione e conseguente insufficienza degli spazi disponibili. Da qui, l'individuazione dei locali del Complesso di San Firenze, storico e prestigioso edificio del territorio fiorentino, sede ideale per avvalorare l'imprescindibilità della Città di Firenze dall'arte. All'interno esistono già due realtà di alto valore artistico: la Fondazione Zeffirelli e la Fondazione Bocelli e la coesistenza con queste assegnerebbe all'edificio un elemento di completamento con cui manifestarsi alla cittadinanza nella veste di Palazzo delle Arti. Ne fluisce una visione di collegamento con le due Fondazioni, un assemblaggio di intenzioni verso un unico progetto multiculturale ed internazionale, nell'ottica di soddisfare ulteriormente la richiesta di fruizione dell'Arte che a Firenze giunge da tutto il mondo.
Il Conservatorio sarà aperto dal lunedì al sabato dalle ore 8:30 alle 19:00 con possibilità di aperture straordinarie in occasione degli eventi programmati.