Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
L’Oratorio della Trinità, edificato sul lotto a sud di Via Gramsci,all’angolo con Via Cavanna, si collocava ancora alla fine dell’800 in un più complesso tessuto urbanistico dedicato al culto. La documentazione storica riguardo le prime vicende costruttive dell’Oratorio è poco sicura: secondo un manoscritto conservato presso l’ Archivio Capitolare della Chiesa Collegiata di Novi, potrebbe risalire alla fine del XV secolo, presentandosi planimetricamente in maniera alquanto differente, in particolare in seguito all’analisi delle strutture murarie conservate nel prospetto nord e attraverso lo studio dell’ubicazione dell’attuale spazio riservato al culto in confronto al lotto occupato dal complesso. Dal prospetto nord sono evidenti cinque arcate a tutto sesto leggibili ad una quota superiore rispetto alle tracce di imposta delle volte che coprivano il porticato in epoca più recente, lasciando supporre che l’impianto originale potesse essere a tre navate oppure avere una grande navata centrale sui lati della quale si sarebbero aperte delle cappelle laterali. A sostegno dell’ipotesi delle tre navate la distanza assai ravvicinata che intercorre tra il setto murario perimetrale est dell’edificio e l’imposta dell’arcata ad esso più prossima. A questo si aggiunge l’analisi dei materiali di riempimento delle arcate, differenti per qualità e tessitura rispetto a quelli usati nella struttura portante e visibili in prospetto, che porterebbero ad ipotizzare che in origine queste arcate delimitassero le bucature di collegamento tra la navata centrale ed il volume attiguo usato come navata secondaria oggi non conservata. Altro elemento che avvalora l’ipotesi di un primitivo impianto a tre navate è rappresentato dal rapporto tra la superficie occupata dall’odierna chiesa il cui spazio centrale è l’unico dedicato al culto e la sala capitolare che rappresenterebbe una delle due navate ancora esistenti. L’assetto attuale risulterebbe quello risalente alle trasformazioni del XVII e XVIII secolo del quale sono testimonianza gli arredi, gli stucchi e gli altari conservati che si ricollegano a scuola berniniana. Dello stesso periodo anche l’altare maggiore realizzato interamente in marmo, sul cui fondale era conservata Il mistero della SS. Trinità di Giovan Battista Chiappe, pittore novese della seconda metà del XVIII secolo.Adiacente la chiesa la sala capitolare ricca di arredi lignei e interamente affrescata.Gli affreschi,recentemente studiati e attribuiti al quadraturista Pietro Cavatorta, hanno subito molti danni a causa delle infiltrazioni recenti di umidità dal tetto: alla fine degli anni ’90, in seguito alla situazione di grave rischio, alcuni affreschi della sala furono staccati per preservarne la conservazione.
Informazioni sullo stato della conservazione
L’oratorio della SS. Trinità rappresenta una grande risorsa che da tempo le Amministrazioni Comunali si sono impegnante a rivalutare con opere di risanamento, ancora incomplete, del corpo principale della Chiesa e dei corpi di fabbrica ad essa correlati.Nel progetto sono previste categorie di lavoro volte al recupero e al consolidamento della struttura portante dell'edificio principale,caratterizzata da crepe,anche estremamente vistose e profonde nelle pareti laterali e al risanamento delle coperture,al fine di risolvere definitivamente le problematiche inerenti le infiltrazioni d’acqua,che dilavando lungo le superfici murarie,hanno causato estesi distacchi di intonaco nel corpo principale della chiesa e gravi danni alle superfici dipinte della sala Capitolare. L’intervento sulle pareti interne della sala Capitolare è finalizzato oltre che a ripristinare i valori cromatici e la stabilità degli intonaci altresì ad approfondire la conoscenza dell’opera anche da un punto di vista tecnico–esecutivo.Da un’analisi visiva e storica del bene è infatti ipotizzabile che una porzione dei dipinti sia stata eseguita a secco,tecnica estremamente delicata per sua natura già poco resistente in condizioni ottimali e pesantemente esposta al degrado in un ambiente che ha subito infiltrazioni dal tetto.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
L’iniziativa ha la doppia valenza di tutela e conservazione di un bene di eccezionale rilevanza storica che ha suscitato interesse da parte del mondo culturale,della Soprintendenza del Piemonte e dell’Univ. di Gecome caso di studio e di valorizzazione di un patrimonio seicentesco.Si avvierà un restauro eccezionale che consentirà la ricollocazione della collezione di beni mobili seicenteschi e settecenteschi,con la conseguente fruibilità del bene nella sua complessa comunicazione barocca.Il recupero consentirebbe la ricollocazione e la funzionalità dell’organo originale,datato 1777 dell’autore T.Roccatagliata,restaurato e attualmente conservato presso il magazzino della ditta incaricata del recupero,perché i problemi strutturali della chiesa non ne consentono la ricomposizione nella cassa lignea. Gli affreschi della sala capitolare necessitano con urgenza di un intervento conservativo:sono in effetti la parte che ha risentito maggiormente dei problemi dovuti alle forti piogge di ottobre,perché sottostanti la copertura frontale.Il recupero strutturale e il recupero artistico sono così strettamente connessi e consentiranno, uno in conseguenza dell’altro, di rendere accessibile e fruibile il bene al termine dei lavori,previsti nella durata di un anno.La contestualizzazione della collezione artistica e dell’organo consentirà di raggiungere l’obiettivo di apertura al pubblico con l’organizzazione di visite guidate e eventi musicali.L’Ente si affida da anni alla collaborazione della Coop.Innovando per la gestione dell’Uff.Iat,per l’apertura del Museo dei Campionissimi e per l’organizzazione di visite guidate e eventi:i partecipanti vengono quantificati annualmente in vista della creazione di schemi di target per la programmazione.Infine l’Uff. Iat si occuperà di organizzare il servizio di prenotazione per eventi musicali e per spettacoli che verranno programmati all’interno della chiesa,in quanto lo spazio limitato consente l’accoglimento di un numero massimo di 100persone