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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

La pala, che rappresenta l'episodio dell'incontro tra il vescovo S. Ubaldo e l'imperatore Barbarossa, fu allogata al Ferri nel 1683 dall’Università dell’Arte della Lana. 
Il dipinto rappresenta, in primo piano, i due celebri personaggi a confronto, con alle loro spalle, rispettivamente: a destra, dietro Federico Barbarossa, i suoi soldati, mentre a sinistra S. Ubaldo è accompagnato dal clero e dal popolo; sulla sfondo la città di Gubbio con il Monte Ingino; in alto in un nimbo la Madonna con il Bambino e due Santi in atteggiamento di venerazione: S. Giuseppe e S. Giovanni Battista. L’opera, attualmente in restauro, è di notevole qualità.
La tela è inserita, come nell’altare di fronte, in una fastosa cornice dorata, un capolavoro d’intaglio che termina in alto con una cartella posta come cimasa dove è riportata la dedica della Corporazione dell’Arte della Lana:

ANTISTITI DIVO UBALDO
EXASPECTU DETRRENTI LEONEM
PATRIA CIVIBUSQUE SERVATIS
D

Oggetto di questo intevento è proprio il restuaro di questa splendida e maestosa cornice

Informazioni sullo stato della conservazione

La cornice oggetto dell’intervento è composta da una cimasa, dalla cornice e da due elementi decorativi posti verticalmente lateralmente alla cornice.
Gli elementi che compongono la cornice del dipinto su tela raffigurante “L’incontro tra Sant’Ubaldo e l’imperatore Federico Barbarossa” si presentano in uno stato conservativo mediocre.
Lo smontaggio degli elementi decorativi, si è reso necessario durante la movimentazione ed il successivo trasporto per restauro del dipinto che incorniciavano.
La cimasa, l’elemento che versa in peggior condizione, presenta fessurazioni che la attraversano orizzontalmente ed interessano sia la porzione centrale che gli elementi floreali intagliati perimetrali, oltre a mancanze plastiche, diffuse sulla superficie.
I restanti elementi risultano strutturalmente meno danneggiati, pur presentando sottili fessurazioni.
Tutti gli elementi presentano sollevamenti della lamina dorata, cadute della stessa ed in alcune porzioni, anche difetti di coesione e adesione della preparazione di supporto.
La doratura, a foglia, risulta opacizzata dai depositi polverulenti parzialmente fissati che la ricoprono specie sulle superfici tendenti ad essere orizzontali.

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

Tutti i giorni dalle 9,00 alle 12,30 e dalle 15 alle 19,30 (orari soggetti a variazioni)

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA CHIUSA


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Lavori in corso

IMPORTO 14.640,00 €

L'intervento è a totale carico di una Fondazione bancaria ai sensi della Risoluzione n. 87/E del 15/10/2015 dell'Agenzia dell'Entrate.

DESCRIZIONE INTERVENTO

Si procederà alla rimozione con pennelli e aspiratore delle polveri e del particellato atmosferico, dal fronte e dal retro, intervenendo, contemporaneamente, sui sollevamenti di lamina dorata in pericolo di caduta, utilizzando colletta e facendo riaderire le scaglie effettuando una leggera pressione con piccoli utensili, tramite interposizione di carta giapponese.

Dopo aver messo in sicurezza la doratura della parte frontale si interverrà sul supporto ligneo, proseguendo con il consolidamento delle fessurazioni presenti, facendo riaderire le parti, con “colla forte Zurigo”, ove possibile, risanando le rimanenti fessure utilizzando legno della stessa essenza sotto forma di “sverzature” sempre utilizzando “colla forte Zurigo”. Le mancanze plastiche verranno integrate con inserti di legno della stessa essenza. Si interverrà, applicando per imbibizione su tutta la superficie un trattamento biocida per l’eliminazione e la prevenzione di attacchi xilofagi, utilizzando soluzione contenente “permetrina” tipo “xirein”, applicato a pennello.

Successivamente si applicherà come consolidante “paraloid B 72” in acetone, in percentuale del 2%, ripetendo l’operazione in porzioni particolarmente ammalorate.

Sul fronte, si procederà con la rimozione di eventuali sostanze sovrammesse, dopo l’esecuzione di saggi atti ad individuare il solvente idoneo e l’adeguata metodologia di applicazione. I prodotti testati saranno solventi di tipo organico, soluzioni acquose e le emulsioni.

Si procederà con la stuccatura delle lacune della preparazione in gesso, applicando stucco a base di “colletta” e “gesso di Bologna” a spatola e procedendo con la rasatura con bisturi e carte abrasive, con lavorazione ad imitazione delle aree circostanti.

Il ritocco pittorico, eseguito con acquerelli “Windsor & Newton”, completerà la fase di ripresentazione estetica, utilizzando diverse tecniche quali reintegrazione mimetica, reintegrazione con tecnica riconoscibile e velatura.

Per ricondurre l’opera ad una più corretta lettura e per proteggere la superficie dorata, verrà applicata una cera microcristallina tipo “cera microcristallina C80”. L’applicazione a pennello sarà seguita dalla lucidatura con un panno di lana, per garantire la giusta rifrazione della luce e l’eventuale eccedenza del prodotto.

La cornice verrà quindi trasportata alla sede di origine e, contemporaneamente col dipinto su tela, riposizionata nella nicchia che contiene entrambi.