Descrizione relativa all’oggetto
Descrizione di carattere storico artistico relativo al bene
Il Teatro Piermarini nasce dall’idea di Luigi Fedeli di Sarnano che volle costruire un teatro nella sua casa, al civico 35 di via della Fiera, l’attuale Corso Cavour. Il progetto venne affidato all’architetto Pietro Ghinelli che poi venne sostituito da Giuseppe Loccatelli di Tolentino che bloccò i lavori contestando la solidità di varie parti della struttura.
La soluzione venne trovata da tre noti architetti romani Giulio Camporesi, Pietro Holler e Clemente Folchi che rafforzarono la struttura con dei pilastri. Un altro marchigiano, Serafino Marazzetti decorò la sala, mentre il bolognese Domenico Ferri si occupò delle quinte e delle scene di corredo del palcoscenico. Raffaele Fogliardi di Ascoli Piceno dipinse e il sipario con muse e geni sotto ad Apollo, il dio della musica e delle arti, a cui è dedicato il teatro.
Il Teatro Apollo venne inaugurato il primo settembre 1827 con la "Semiramide" di Rossini.
Tra restauri ed aperture, il 12 settembre 1891 il teatro venne dedicato al Piermarini (celebre architetto folignate noto per aver progettato opere di valore tra cui il Teatro alla Scala di Milano). Dopo tanti spettacoli, il 16 maggio del 1944, il teatro Piermarini venne distrutto da un bombardamento. Il Teatro originario si estendeva in quella che è oggi Piazza Giuseppe Piermarini, ma gli ingenti danni riportati hanno consentito solo il recupero di una parte del prospetto reso possibile da un intervento di riqualificazione eseguito solo nel 2004.
In particolare, rivestono un considerevole interesse le eleganti finestre a lesene scanalate e rastremate con capitello composito. La parte superiore del prospetto è quanto rimane del preesistente palazzo gentilizio della famiglia Gregori il sui stemma è ancora visibile sui capitelli di due finestre.
Informazioni sullo stato dell'oggetto
Gli spazi dell'Ex Teatro Apollo-Piermarini sono al momento privi di arredamento e/o supposto fini e ciò ne penalizza l’utilizzo visto che ogni attività va di volta in volta studiata e realizzata con soluzioni messe in opera dai singoli organizzatori che non sempre sanno avere la cura adeguata degli spazi. L'impianto di illuminazione dell’ ambiente di tipo a neon, è inadeguato al valore artistico dell'edificio e non si adatta alle esposizioni e alle attività che vi vengono svolte . Le pareti interne necessitano di interventi di ripristino intonaco, stuccature e tinteggiatura. Il pavimento risulta disomogeneo nel colore e usurato nei punti in cui in precedenza poggiavano complementi di arredo. Parte del soffitto è ricoperta da pannelli quadrati di cartongesso in netto contrasto con il carattere storico dell'Ex Teatro.