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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

Una serie di dodici tele, risalente alla fine del Settecento e recentemente attribuita all’ornatore bolognese Francesco Bottazzi, è oggi ricoverata presso i depositi del Museo di Palazzo Trinci ma originariamente trovava posto entro apposite quadrature alle pareti della Sala Centrale, sita al piano nobile di Palazzo Candiotti, insieme a mosaici su fondo dorato, fasce verticali, trofei di armi e strumenti musicali. In questo ambiente si raggiunse il massimo sviluppo decorativo del palazzo; Prendendo a modello la Sala degli Imperatori, nel Casino di Villa Borghese a Roma, realizzata dal pittore Domenico Corvi sempre sul finire del settecento, il pittore Francesco Bottazzi seppe armonizzare perfettamente il partito delle pareti, composto da dipinti raffiguranti vedute paesaggistiche con rovine classiche di gusto tardo rococò, con la complessa scena di gusto neoclassico realizzata sulla volta dal pittore locale Francesco Pizzoni, in una «combinazione » di tempere su muro e di olii su tela. Il pittore bolognese Francesco Bottazzi era un ornatista allievo del Bibbiena e attivo a Foligno in quegli anni: sua è la decorazione della volta della sagrestia dei canonici nel Duomo di S. Feliciano (1768), dove l’adozione della quadratura ricorda la decorazione di Palazzo Brunetti – Candiotti. Il suo operato in Foligno testimonia la propria capacità di legare la tradizione quadristica del Bibbiena con i nuovi orientamenti introdotti dal pittore Francesco Pizzoni, mutuati dal suo maestro Domenico Corvi. Il palazzo ha conservato in parte il suo arredo originario, allestito contemporaneamente al complesso ciclo pittorico e scenografico che decorava le sale del piano nobile e del piano secondo e ispirato a temi mitologici e profani desunti dal repertorio decorativo rococò, dal Vecchio e Nuovo Testamento, come avveniva di consueto nelle decorazioni coeve dei palazzi. Palazzo Brunetti Candiotti è il risultato di una complessa ristrutturazione di una casa-torre tipica delle abitazioni nobiliari cinquecentesche, appartenuta alla nobile famiglia degli Scafali e acquistata dai Brunetti intorno al 1760. Il nuovo fabbricato costituì uno dei più importanti complessi architettonici privati nella Foligno del Settecento. I lavori di progettazione dell’edificio furono affidati all’Arch. locale Filippo Neri, brillante esponente dell’architettura neoclassica a Foligno. Verso la fine del 1700 il palazzo passò di proprietà alla famiglia Candiotti. Nel 1944 il Comune di Foligno, proprietario del Bene dal 1918, decise di trasferire gran parte delle opere nei depositi del Museo di Palazzo Trinci al fine di preservare e tutelare la ricca decorazione parietale. Attualmente il Palazzo ospita il Museo della Quintana e la sede dell’Ente Giostra della Quintana al piano nobile mentre gli ambienti del secondo piano vengono abitualmente concessi per eventi culturali.

Informazioni sullo stato della conservazione

La serie è composta da sei dipinti di formato rettangolare orizzontale con dimensioni 84 x 135 cm e sei di formato rettangolare verticale con dimensioni 142 x 107,5 cm. La serie verticale è dipinta a tempera su un unico pezzo di tela, probabilmente di canapa mentre la serie orizzontale vede l’impiego di due teli di tessuto più sottile, probabilmente di lino, cuciti l’uno con l’altro per aumentare la superficie pittorica. I dipinti erano originariamente fissati direttamente al muro mediante una chiodatura lungo i margini e, non necessitando di tensionatura su telaio, riquadrati entro cornici in legno modanato e dorato. Si deve ad un successivo intervento di restauro l’attuale sistema di fissaggio delle tele sulla cornice e l’impressione sulla superficie pittorica delle fasce di tessuto incollate sul verso, al fine di rinforzare il supporto ed eliminare il fissaggio al muro. Le colle troppo forti hanno causato la deformazione della superficie pittorica, la formazione di piaghe e raggrinzimenti della tela. Lo stato di conservazione delle dodici tele è pressappoco omogeneo, si ravvisano sollevamenti degli strati pittorici e della pellicola pittorica, in alcuni casi addirittura la caduta della stessa, strappi e lacerazioni del supporto.

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

Dopo il restauro, le dodici tele potranno essere fruibili nella sala centrale del piano nobile di Palazzo Candiotti durante gli orari di apertura del Museo della Quintana:

- dal martedì al venerdì, dalle ore 16,00 alle ore 19,00,

- Sabato e domenica dalle ore 10,00 alle ore 13,00 e dalle ore 16,00 alle ore 19,00.

L’ingresso è gratuito

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 42.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

L’intervento di restauro prevede la rimozione del tessuto applicato sul verso delle tele per poi poter ripristinare la coesione e l’adesione degli strati preparatori e pittorici mediante un consolidamento coevo ed adesivo sulla superficie. L’utilizzo di consolidanti e adesivi termoplastici consentirà di evitare ulteriori deformazioni dei supporti o distacchi della pellicola pittorica e permetterà una nuova foderatura. Una volta effettuata la stuccatura delle mancanze e la pulitura della superficie pittorica, si procederà con la reintegrazione di eventuali lacune con appositi colori ad acquerello. Infine un accurato restauro conservativo ed estetico delle cornici si potrà procedere ad un nuovo montaggio tramite chiodature delle tele dal verso della struttura e al tanto auspicato ricollocamento sulle pareti della sala centrale del piano nobile di Palazzo Candiotti.