Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
il Castello Visconteo di Pagazzano ha avuto diverse fasi costruttive che ne hanno determinato la confrmazione attuale, trasformandosi nel tempo da architettura fortificata a dimora signorile. Il nucleo originario della costruzione fortificata, costituita dal mastio, dalla torre e dal vicino palatium, è stata edificata nel XIV secolo mentre la sua conformazione a pianta quadrata con mura a scarpa, torrette angolari difensive, mastio centrale e fossato adacquato, risale con tutta probabilità al periodo tra il 1450 e il 1475. In questo periodo nascono infatti nella zona numerose costruzioni dai caratteri architettonici simili. E' molto probabile inoltre che si fosse resa necessaria una sistemazione dell'antico insediamento, gravemente danneggiato da anni di battaglie. I segni di questa ristrutturazione quattrocentesca sono particolarmente visibili nella struttura del mastio: alla struttura originale risulta infatti essere addossato un corpo più recente, allineato con le mura della fortezza. Verso la fine del XII secolo Pagazzano viene ceduto in feudo ai milanesi da Federico Barbarossa. In seguito, la contesa tra Torriani e Visconti per il dominio del Ducato di Milano, portò Pagazzano, insieme a Brignano, ad essere a lungo contesa tra le due fazioni, fino al definitivo predominio dei Visconti. Con la morte di Giovanni Visconti, tutti i territori della Signoria vennero spartiti tra i 3 figlli: Matteo, Galeazzo e Bernabò. A quest'ultimo spettarono i territori della Gera d'Adda (tratto di pianura compreso tra l'Adda e il Brembo), tra cui Pagazzano. Questo periodo segnò la fase di maggiore svlluppo della vita di corte presso il Castello. A questro periodo sembrano risalire anche i soggiorni del Petrarca presso il Castello. Proprio la prsenza dell'illustre ospite avrebbe risparmiato il Castelli di Pagazzano dalla distruzione, diversamente da quanto avveniva frequentemente nella zona, per cercare di bloccare le ribellioni locali contro i Visconti. In una lettera del 1364 lo stesso Bernabò scrive infatti a Matteo Maggi, suo castellano, di risparmiare il castello e di metterlo a disposizione del Petrarca. Bernabò muore nel 1385 incaercerato nella sua Fortezza di Trezzo d'Adda per opera del nipote GianGaleazzo, che ne usurpa il trono. Il dominio di Pagazzano passa da questo prima ai Suardi ed in seguito agli Zamboni di Cremona. Le mire espansionistiche della Serenissima e del Ducato di Milano fanno si che Pagazzano, per la sua importanza strategica, si trovi per lungo tempo al centro di numerose lotte di potere. Nel 1428 la Serenissima definisce i confini meridionali dei suoi possedimenti, estendendoil proprio dominio fino all'antico Fosso Bergamasco, costruito nel XII secolo, attribuendo tutt quello che rimaneva a sud di questo compreso Pagazzano, al Ducato di Milano. Tale suddivisione fu comunque causa di numerose lotte che durarono fino al 1509; con la sconfitta della Serenissima ad Agnadello infatti Pagazzano entra a far parte definitivamente del Ducato di Milano mentre Bergamo resta alla Serenissima.
Nel 1512 francesi e venziani cercano di ostacolare l'espansione degli spagnoli verso nord ma falliscono. Gli spagnoli occupano il Ducato fino al 1515, anno in cui vengono sconfitti dai francesi di Francesco I. Dopo un breve periodo però gli spagnoli riconquistano tutta la Lombardia, tranne Bergamo e Brescia che continuano ad appartenere alla Serenissima. Nel 1551 il Castello passa all'arciprete di Pagazzano Gian Galeazzo Visconti che, nel 1553 compie una nuova trasformazione del complesso eliminando gli elementi fortificati del fronte meridionale. Vengono abbattute le torrette angolari e la nmerlatura sul lato sud delle mura e viene edificato un palazzetto per scopi abitativi corredato da un giardino, nell'angolo sud-ovest. Il palazzo viene edificato su un livello rialzato rispetto al resto della fortificazione, con l'ingresso principale affacciato all'interno della corte. La protezione del Castello viene comunque garantita dal fronte settentrionale che conserva il proprio carattere militare. In questo periodo è infatti ancora presente un rivellino estero a protezione del ponte levatoio e del mastio. Il Castello mantiene nel tempo la funzione di centro amministrativo dei vasti possedimenti terrieri che lo circondano, tanto che nel XVII secolo si realizza la sistemazione del granaio e delle zone ad esso collegate nonchè delle stalle e delle rimesse. Tali locali, costruiti a servizio del palazzetto, sono divisi da questo da un muro al centro del cortile interno. Nel 1610 viene costruita una nuova rimessa lungo il fronte nord addossata al mastio, nella quale viene posizionato il grande torchio ligneo per il vino.
Dopo la morte di Bernabò Visconti nel 1657 il Castello diventa proprietà dei marchesi Bigli di Milano. A loro si deve una nuova fase di ammodernamento dell'intera struttura, soprattutto dal punto di vista decorativo. Probabilmente anche l'ingresso del palazzetto d'abitazione viene modificato assumendo l'aspetto attuale con il loggiato e la scalinata di accesso a ventaglio.
Nel 1707 tutta la Gera d'Adda e gli altri territori del Ducato di Milano passano sotto il dominio austriaco e vengono censiti dalle autorità nei periodi 1718-1733 (prima fase) e 1749-1760 (seconda fase). Dallo studio di tali mappe è possibile osservare le modifiche che sono state apportate al Castello nel corso degli anni. Nella mappa del 1721 sono presenti alcune parti che non si trovano nella mappa successiva del 1856, tra cui il rivellino esterno ed un edificio parallelo al fronte nord, presente nel cortile delle rimesse.
Nel corso del settecento vengono effettuati anche alcuni lavori di manutenzione della struttura, tra cui la costruzione della nuova vasca del torchio (sulla quale è incisa la data del 1736), la sostituzione delle strutture metalliche del ponte levatoio e la sistemazione delle scuderie.
Nel XIX secolo viene utilizzato come sede di un'azienda agricola e viene adattato a questa funzione con alcune modifiche. In questa fase vengono infatti costruiti ulteriori spazi porticati lungo il muro di divisione tra il cortile est e quello ovest e vengono adibiti ad abitazione i locali presenti nell'angolo nord est della fortificazione.
la proprietà passa nel 1828 dai Bigli ai Crivelli che ne restano proprietari fino al 1968. In seguito subentrano altri privati fino al 2000, anno in cui il Comune di Pagazzano ne acquisisce la proprietà piena.
Informazioni sullo stato della conservazione
Il Castello Visconteo, dopo l'acquisizione al patrimonio comunale avvenuta nel 2000, è stato fatto oggetto di una serie di interventi urgenti di messa in sicurezza, di restauro conservativo e di riuso funzionale.
A partire dal 2001 sono stati intrapresi una serie di interventi: sono stati infatti restaurati tutti i tetti, le cortine murarie perimetrali, il fossato, i rustici, gli spazi del torchio, il mastio, il camminamento esterno.
I restauri eseguiti hanno consentito un riuso funzionale del Castello a fruizione pubblica : dalla Biblioteca Civica ai Musei per finire agli spazi polifunzionali utilizzati per convegni, meetings, mostre temporanee, concerti, ecc.
Restano ad oggi da restaurare il Palazzetto nobiliare - con tutti gli affreschi stratificati, la Casa del Fattore con i sotterranei e la parte nord est.
Tra i beni immobili da restaurare ve ne sono alcuni riconducibili ad "opere minori" : il muro che divide la corte d'onore da quella rustica, la scalinata a ventaglio in granito rosa di Baveno del Palazzetto e la ponticella pedonale lignea di accesso.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
Il Castello Visconteo di Pagazzano a seguito dei restauri conservativi attuati nella parte rustica, negli spazi del torchio e del mastio, ospita la Biblioteca Civica, il Museo Acheologico delle Grandi Opere, il Museo storico multimediale "Pagazzano e i Castelli di confine".
Altre parti del Castello - Palazzetto nobiliare, sotterranei, locali del Torchio, Mastio, corti, camminamenti, ecc. - sono fruibili attraverso visite guidate sia ordinarie - la prima e terza domenica di ogni mese, da Marzo a Novembre - che su prenotazione in tutti i giorni dell'anno.
Gli orari di apertura al pubblico del Castello per visite guidate ordinarie, la prima e terza domenica di ogni mese, da Marzo a Novembre, è dalle ore 10.00 alle ore 12.00 e dalle ore 14.00 alle ore 18.30.
Gli orari di visita guidata del Castello su prenotazione in altri giorni è in funzione del percorso di visita guidata scelta e delle eventuali attività collaterali (es. Laboratori didattici).
Gli orari di apertura al publbico della Biblioteca Civica sono - da lunedì a venerdì - dalle ore 15.00 alle ore 18.00 ed il sabato mattina dalle ore 9.30 alle ore 12.30.