Attività principali dell'istituzione
L’area archeologica delle Grotte di Catullo conserva al suo interno i resti della villa romana più ampia e meglio conservata dell’Italia settentrionale. Si trova in una eccezionale posizione panoramica, all’estremità della penisola di Sirmione.
La denominazione “grotte” risale alla fine del XV secolo e veniva utilizzata per identificare i vani crollati e coperti da vegetazione che ricordavano l’interno di cavità naturali. Il riferimento a Catullo si deve ai versi del poeta latino che celebrava Sirmione come gioiello tra tutte le isole e le penisole dei mari e dei laghi, sebbene l’appartenenza della villa al poeta rimanga mera suggestione.
I primi scavi risalgono alla metà dell’Ottocento, ma solo grazie a indagini più recenti sono state precisate le origini: la villa fu costruita seguendo un progetto unitario in età augustea (ultimi decenni del I secolo a.C. - inizi I secolo d.C.) e fu abbandonata nel corso del III secolo d.C.
I resti archeologici della villa coprono un’area complessiva di circa due ettari e sono circondati da uno storico uliveto di circa 1500 piante. Edificio privato di carattere signorile, la villa ha pianta di forma rettangolare, con due avancorpi sui lati brevi. Si sviluppa su tre piani, di cui l’inferiore realizzato attraverso ingenti sbancamenti del sottosuolo roccioso, sostenuti da possenti strutture di sostegno (sostruzioni) percorribili come veri e propri porticati, in parte a vista.
Dall’area archeologica, la vista spazia sul lago e le sue sponde: nei giorni particolarmente limpidi si possono ammirare le antistanti sponde, bresciana e veronese, del Garda.
A partire dal 2015 le Grotte di Catullo hanno avviato, insieme agli altri due musei gardesani gestiti dalla Direzione regionale Musei Lombardia, il Castello Scaligero di Sirmione e la Villa Romana di Desenzano del Garda, un folto programma via via sempre più ricco di attività e iniziative, finalizzate ad ampliare le possibilità di fruizione dei luoghi culturali. Sono stati organizzati concerti, spettacoli, letture di poesie, esposizioni, incontri, progetti didattici… un vasto ventaglio di iniziative che hanno permesso di far conoscere questi luoghi a pubblici variegati, ma che hanno soprattutto il merito di aver permesso a musei, monumenti e aree archeologiche di essere luoghi viventi e attori culturali, e non solo testimonianze del passato. Grazie a strumenti come l’Abbonamento per i tre siti, infine, i musei del Garda puntano a creare un legame forte con il territorio e i suoi abitanti, abbinando alla proposta di abbonamento un programma di visite ed esperienze che consente di conoscere ed esplorare in maniera sempre diversa il patrimonio culturale dei Musei.