Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
La sala della Mostra, nota anche come loggia dei Frutti, è l’ambiente di dimensioni maggiori tra quelli che costituiscono il piano nobile della palazzina della Rustica, parte del complesso architettonico di Palazzo Ducale. La palazzina fu edificata su progetto di Giulio Romano a partire dal 1538-1539 e prende il proprio nome dalla presenza del bugnato rustico che, insieme alle colonne tortili, ne caratterizza la facciata verso il cortile della Cavallerizza. L’edificio sorse come un nucleo autonomo e fronteggia l’appartamento di Troia sul lato opposto del cortile. La decorazione interna degli ambienti, avviata al tempo di Giulio Romano soltanto al piano terra, si deve per la maggior parte all’intervento di Giovan Battista Bertani. A partire dal 1558, quest’ultimo progettò l’impianto decorativo delle singole stanze e coordinò una squadra di pittori e stuccatori, tra i quali si distinguono Fermo Ghisoni e Lorenzo Costa il Giovane. Un consistente nucleo di disegni di mano di Bertani consente di ricostruire alcuni brani della decorazione perduti a seguito delle modifiche che interessarono la palazzina nel corso dell’Ottocento. Due testimonianze letterarie cinquecentesche, il poemetto intitolato l’Edificatione di Mantova di Raffaello Toscano e una descrizione dello scienziato bolognese Ulisse Aldrovandi, forniscono una puntuale descrizione delle stanze della palazzina. Numerosi furono gli ospiti della corte dei Gonzaga che risedettero in questi ambienti, usati come foresteria dalla seconda metà del Cinquecento e per tutto il Seicento. La sala della Mostra presenta una volta a botte leggermente ribassata decorata da dipinti murali e stucchi tra 1561 e 1573 circa. I festoni di frutta e altri elementi vegetali che decorano le fasce in stucco della volta hanno dato origine all’altra denominazione di “loggia dei Frutti”, con cui la sala è altrimenti nota. Sulla volta si succedono riquadri alternati a nicchie: nei primi sono dipinti episodi connessi alle origine mitiche della città di Mantova e momenti legati alla costruzione di importanti opere urbane della stessa; nelle nicchie sono invece raffigurati personaggi storici e mitici connessi a Mantova, tra i quali si possono ricordare il poeta Sordello da Goito, Pinamonte Bonacolsi o l’indovina Manto. Il tema della fondazione della città sarà ripetuto nell’ottavo decennio del secolo nella monumentale sala di Manto di Palazzo Ducale, sempre su committenza del duca Guglielmo Gonzaga. La critica ha individuato alcuni disegni preparatori della decorazione eseguiti da Giovan Battista Bertani e riconosciuto nei riquadri dipinti la mano dei due pittori Lorenzo Costa il Giovane e Fermo Ghisoni.
Informazioni sullo stato della conservazione
La sala della Mostra è stata sottoposta ad alcuni interventi di restauro nel Novecento, di cui l’ultimo risalente agli anni Ottanta. Scopo dell’intervento conservativo attuale è quello di porre in sicurezza tutte le superfici, sia intonaci che stucchi modellati sulla volta e sulla parte sommitale delle due testate. Si sono infatti notati punti di distacco, con pericolo di caduta di elementi: priorità assoluta avrà il controllo dello stato di adesione degli stucchi e la messa in sicurezza di eventuali lacerti in pericolo di caduta. Una revisione cromatica generale sarà finalizzata ad abbassare le interferenze visive più evidenti come stuccature o lacune bianche.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
La sala della Mostra tornerà ad essere fruibile da parte dei visitatori del Museo in quanto parte degli ambienti che, da settembre 2024, ospiteranno parte della Collezione di Monete e Medaglie di Mantova e dei Gonzaga di proprietà della Banca Monte Paschi di Siena, concessa in comodato gratuito a Palazzo Ducale. L’importante collezione, strettamente connessa alla storia di Mantova e del ducato gonzaghesco, sarà presentata attraverso una selezione di oggetti, integrata da previste rotazioni dei materiali: l’allestimento riguarderà, oltre alla sala della Mostra, la sala delle Quattro Colonne e, in misura minore, l’attiguo cavedio e la Stanza di Nettuno. Fulcro degli ambienti destinati a questa iniziativa sarà proprio la sala della Mostra che, nella tematica espressa nel suo apparato decorativo, costituisce il punto di contatto ideale tra contenitore e contenuto: la messa in sicurezza di intonaci e stucchi dipinti si configura quindi come passaggio obbligato in vista della riapertura dell’ambiente dopo un lungo periodo di esclusione dal percorso di visita del Palazzo. Gli orari di visita della sala della Mostra e degli annessi ambienti del piano nobile della Rustica coincidono con quelli di apertura del Museo: da martedì a domenica, dalle 8.15 alle 19.15 (ultimo ingresso 18.20).