Attività principali dell'istituzione
Il museo Civico Archeologico, sistemato 2000 nell'ala nord del Castello della Rancia fu tra i primi ad essere istituiti nelle Marche nel 1882. È dedicato al fondatore Aristide Gentiloni Silverj, che donò i materiali degli scavi da lui stesso effettuati negli anni 1879-82 e della sua raccoltà privata formata negli stessi anni. La sua raccoltà archeologica è cospicua sia per numero che per qualità dei reperti: ammonta a circa milleseicento pezzi pertinenti ad età diverse e varia da oggetti probabilmente utilizzati come ornamento dalle donne del tempo che già avevano inventato qualcosa di molto simile ai nostri orecchini, collane e spille, a materiali di ceramica, litici e bronzei, i corredi delle sepolture e molto altro.
L'itinerario può essere suddiviso in due settori: uno riservato ai materiali preistorici e preromani delle necropoli picene, il secondo dedicato alle testimonianze di epoca romana e tardo antica.
La sezione preistorica presenta materiali litici e bronzei databili dal paleolitico all'età di bronzo, come un'amigdala in selce rossa del paleolitico inferiore, la serie di punte di freccia del neolitico, alcune asce di pietra verde levigata e di bronzo.
La seconda parte dell'esposizione, che ha il fulcro nella struttura a semicerchio che avvolge la statua femminile di età Flavia, è dedicato ai materiali rinvenuti a Tolentino e dintorni.
La statua, in marmo bianco, ha una particolarità: la figura insiste sulla gamba sinistra ed ha la flessa appena appoggiata. Questa tecnica veniva applicata per dare un'idea di movimento ed è considerata una novità per l'epoca in ambito scultoreo.
Sia per l'acconciatura che per i caratteri del volto può essere riferita alla figlia di Tito, Giulia, e datata al I secolo d.C.
E' stata sistemata presso il Museo Civico Archeologico, per volere di Aristide Gentiloni Silverj, nel 1890.