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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

L’Istituto Centrale per la Grafica è un organismo museale di rilevanza internazionale nato per conservare, tutelare e promuovere un patrimonio di opere che documentano l’opera grafica dalla sua genesi, il disegno, alla matrice incisa, al risultato finale della tiratura a stampa. Nato nel 1975 dall’unione di due preesistenti istituzioni, il Gabinetto Nazionale delle Stampe e la Calcografia Nazionale, si trova nella splendida cornice della fontana di Trevi, dove sono conservate le collezioni di disegni, stampe, matrici, video d’artista e fotografie, a cui si affiancano i laboratori specializzati sui manufatti cartacei e metallici, oltre a una stamperia di secolare esperienza.

La Calcografia Nazionale conta un patrimonio di poco meno di 2.800 disegni e circa 45.000 stampe, interessanti anche sotto il profilo tecnico: i disegni sono preparatori per l’incisione delle matrici e le stampe documentano i diversi stati dell’incisione. L’unicità della raccolta è rappresentata da questo insieme organico di fogli che documentano il completo ciclo creativo e produttivo della stampa, distinguendosi dalle tradizionali collezioni di grafica, formate dalla scelta operata nel mercato. La Calcografia nasce nel 1738, quando papa Clemente XII acquista il ricco fondo di matrici incise della celebre Stamperia De Rossi a piazza Navona. È una straordinaria ‘fabbrica delle immagini’, un moderno, efficace strumento di propaganda politica per diffondere l’immagine del sovrano pontefice e della corte papale, della Città Eterna e dei suoi monumenti antichi e moderni. Quando Roma è proclamata capitale del Regno d’Italia, la Calcografia da Camerale diventa Regia e poi Nazionale.

Proprio in ragione del suo essere il prodotto dell’attività di stampa e della vendita agli amanti dell’arte grafica, romani o forestieri del Grand Tour, la maggior parte delle stampe appartenenti alla raccolta della Calcografia è tradizionalmente conservata nei “campionari”. Si tratta di grandi volumi composti per offrire agli acquirenti la possibilità di scegliere quali fogli acquistare tra le centinaia di migliaia stampate dalle matrici dell’istituto.

Nel Novecento i campionari della Calcografia hanno assunto l'attuale configurazione, volumi di grande formato rilegati in tela bianca. Nel corso degli anni, per la frequente, continua consultazione, la rilegatura dei volumi si è fortemente deteriorata e deformata, compromettendo seriamente la conservazione delle stampe in essi contenute. In particolare, il I volume dei campionari risulta molto stressato dalla consultazione, in uno stato tale da pregiudicarne la fruibilità nonché la migliore conservazione delle stampe in esso raccolte. Si tratta, nello specifico, di 50 stampe di diversi formati, di traduzione da opere di Michelangelo, Annibale Carracci, Paolo Veronese, Giuseppe Cades, Antonio Canova, Vincenzo Camuccini, Michele Cammarano, selezione significativa della cultura figurativa rinascimentale, classicista e storicista dal XVI al XIX secolo.

Informazioni sullo stato della conservazione

Il volume nel complesso versa in un mediocre stato di conservazione. I principali danni, sia sul blocco carte che sulla legatura, sono di tipo meccanico, causati principalmente dal grande formato e dal peso del volume, che rendono difficoltosa sia la sua movimentazione che la consultazione delle stampe.

Per quanto riguarda la legatura i piatti, realizzati con pesanti e robusti piani in cartone dello spessore di 5 mm, sono notevolmente imbarcati trasversalmente e verso l’interno, provocando diverse lacerazioni lungo le cerniere e difficoltà nell’apertura e nella movimentazione del volume. La tela che costituisce la coperta presenta depositi incoerenti e macchie di varia natura ed entità, inoltre è notevolmente abrasa, lacerata e lacunosa in più punti.

Per quanto riguarda lo stato di conservazione del blocco carte, i danni principali sono di natura chimica e meccanica. 

Nella prima casistica si evidenziano tracce diffuse di foxing e macchie di ossidazione, concentrate soprattutto nelle aree non inchiostrate; foto-ossidazione dei margini della quasi totalità delle carte; imbrunimento dello specchio di stampa visibile dal verso delle opere e infine macchie causate dal diffuso utilizzo di nastri adesivi per il risarcimento delle lacerazioni presenti.

Fra i danni meccanici si segnalano invece lacune e lacerazioni di piccole e medie dimensioni, diffuse soprattutto lungo i margini e gli angoli delle carte, strappi di maggiore entità che coinvolgono anche l’immagine, spesso riparati con nastro adesivo non idoneo, e lacerazioni e pieghe nette in corrispondenza dell’impronta lasciata dalla matrice sul foglio. Le carte, di grammatura medio-alta, presentano inoltre ondulazioni diffuse soprattutto in prossimità delle brachette, pieghe principalmente lungo i margini, e lievi abrasioni superficiali. 

Fra i danni di altra natura, sono infine presenti in maniera diffusa su tutte le carte incrostazioni di varia natura, macchie, gore e infine, sul verso della maggior parte delle stampe, tracce di inchiostro più o meno intense, migrate per contatto dalla stampa successiva.

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

La raccolta della Calcografia ICG, consultabile previo appuntamento (ic-gr@cultura.gov.it), è oggetto di visite guidate aperte agli studiosi, studenti e amanti della grafica d’arte. È frequentemente esposta nelle mostre organizzate dall’Istituto, o nelle mostre sul territorio nazionale ed estero che le richiedono in prestito.

ic-gr.collezionicalcografia@cultura.gov.it

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 10.000,00 €

DESCRIZIONE INTERVENTO

Lo studio di una diversa configurazione del volume I dei campionari della Calcografia si propone come progetto pilota, da applicare in prospettiva agli altri 232 volumi che compongono la raccolta.

Il progetto ha il duplice scopo di rendere la movimentazione dei volumi più agevole e dall’altra di migliorare la fruizione delle stampe conservate al loro interno, attraverso una contestuale revisione sia dei materiali costituenti la legatura che dell’attuale sistema di ancoraggio delle stampe alla struttura.

Nella progettazione dell’intervento si è dunque tenuto conto, nel rispetto in senso filologico dell’ordinamento della collezione, non solo delle necessità di conservazione delle stampe, ma anche dell’esigenza di migliorarne la loro fruizione. Per tale ragione, per l’adesione delle opere al blocco carte si è cercata la soluzione che rispondesse meglio alle caratteristiche di reversibilità, permettendo, in caso di necessità, di distaccarle e ricollocarle senza causare danni e stress ai supporti.

Nel dettaglio, l’intervento prevede innanzitutto il distacco delle stampe dalle attuali brachette, realizzate e adese con materiali non idonei alla lunga conservazione. Dopodiché si procederà alla pulitura a secco di tutte le opere, alla rimozione dei precedenti interventi di restauro e dei nastri adesivi qualora presenti, alla deacidificazione e ossido-riduzione dei supporti dove necessario, al risarcimento delle lacune e sutura delle lacerazioni, e infine al prolungamento di tutte le stampe con brachette in carta giapponese, utilizzando adesivi reversibili e compatibili con i materiali oggetto di intervento.

Sulla legatura si procederà alla realizzazione di una nuova cucitura e di una coperta ex-novo, in quanto il pessimo stato di conservazione dell’attuale coperta non ne permetterà il recupero totale. Con lo scopo di migliorare la movimentazione del volume e incrementare la consultazione delle opere da parte degli studiosi, si procederà alla sostituzione dei materiali costituenti i piatti con nuovo cartone a struttura alveolare a nido d'ape, che si caratterizza per la sua leggerezza e allo stesso tempo robustezza.