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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

L'esemplare complesso di archeologia industriale fu inaugurato nel 1908, su progetto dell'ingegnere Alessandro Peretti, in sostituzione del macello di Jappelli costruito nel 1821 che fu adibito poi ad Istituto d'Arte.

Nel 1904 infatti, in un periodo particolarmente prolifico per le grandi iniziative urbane promosse dall'amministrazione comunale, venne redatto il progetto per un nuovo macello da Alessandro Peretti, ingegnere capo dell'ufficio dei Lavori Pubblici di Padova.

Le dimensioni del complesso vennero calibrate in relazione agli 80.000 abitanti del comune e alla necessità di sostituire il macello, progettato da Giuseppe Jappelli, divenuto rapidamente insufficiente per le nuove esigenze della città.

Per garantire "la salubrità della zona" il Genio Civile impose una sopraelevazione di m. 1,5 dell'area tramite interramento; un sistema di trasporto a carrello su rotaie consentiva di recuperare la terra per la sopraelevazione dai terrapieni delle mura della zona Pontecorvo.

Il complesso del macello, che occupa in totale una superficie di circa 17.000 mq, è compreso tra il canale di S. Massimo a nord, la cinta muraria ad est e sud e via Alvise Cornaro ad ovest.

L'ingresso principale era formato da un portico colonnato e all'interno tutti gli edifici erano disposti ai lati di un asse centrale. Questa particolare e innovativa planimetria venne progettata su modello del mattatoio realizzato in Germania da Offenbach.

L'originaria funzione del Macello venne sospesa all'inizio degli anni '70 e nel 1984 la sala macellazione bovini, che rappresenta la sala principale del complesso, fu restaurata in conformità della struttura originaria e adibita a spazio espositivo. Viene anche chiamata "cattedrale" per la caratteristica della sua forma a tre "navate".

L'ingresso principale costituito da un portico a colonne, era destinato alla prima visita e alla pesa degli animali; oggi, nell'edificio a destra del porticato, prima sede degli uffici e dell'abitazione del direttore, è ospitato il Planetario.

Informazioni sullo stato della conservazione

Ad oggi sono utilizzati alcuni edifici oggetto di completo restauro in anni recenti e si presentano ad oggi in buono stato conservativo.

I restanti fabbricati che si mostrano in pessimo stato conservativo con evidenti ed ampie mancanze dell’intonaco esterno ed interno, numerose aree ricoperte da vegetazione infestante, biodeteriogeni e strutture di copertura in pessimo stato, con crolli di intere porzioni in alcuni casi, che hanno permesso l’entrata di copiosa acqua piovana.

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

  • Alcune aree dell'Ex Macello saranno a titolo gratuito.

  • Il prezzo del biglietto della Cittadella della Scienza deve ancora essere previsto.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 6.000.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Il progetto di riqualificazione e restauro dell’Ex-Macello sito in Via Cornaro a Padova è stato pensato e sviluppato per riqualificare gli edifici e riconvertirli in strutture museali, al fine di ospitare una innovativa “Cittadella della Scienza”, ovvero il primo Science Centre del Nord Italia, sul modello dei grandi musei internazionali.

Il progetto intende offrire alla città di Padova una struttura che promuova la cultura scientifica, tramite la riqualificazione di un’area storica, caratterizzata quale archeologia industriale, e la realizzazione di spazi dedicati alla scoperta, alla conoscenza e alla sperimentazione, con il fine ultimo di creare condivisione delle esperienze.

Ad oggi sono utilizzati alcuni edifici oggetto di completo restauro in anni recenti e si presentano ad oggi in buono stato conservativo.

I restanti fabbricati che si mostrano in pessimo stato conservativo con evidenti ed ampie mancanze dell’intonaco esterno ed interno, numerose aree ricoperte da vegetazione infestante, biodeteriogeni e strutture di copertura in pessimo stato, con crolli di intere porzioni in alcuni casi, che hanno permesso l’entrata di copiosa acqua piovana.

Gli intervento previsti saranno i seguenti:

-Bonifica e pulizia preventiva degli ambiti coperti e scoperti con aggiornamento e completamento della rilevazione planoaltimetrica dei siti;

-Conservazione e valorizzazione per quanto possibile, in accordo con la competente Soprintendenza, dei corpi di fabbrica.

Il sistema paesaggistico del verde, unito alla riviera del Canale S. Massimo e le mura cinquecentesche, sarà progettato nel dettaglio valorizzando tutte le essenze autoctone ed eliminando la vegetazione con patologie gravi e/o irreversibili e/o di scarso o nullo valore, secondo quanto verrà riscontrato dalla specifica analisi botanica e in accordo con la competente Soprintendenza.

Per quanto concerne gli spazi esterni si prevede, la riproposizione dei viali individuati nel vincolo paesaggistico.

Ove si prevede l’installazione all’esterno di macchinari impiantistici, come quelli per il trattamento aria, si prevederà idonea mitigazione visiva ed acustica mediante barriere verdi arbustive o fonoassorbenti in materiali naturali, quale il legno, e questi verranno collocati in aree lontane dal passaggio dei visitatori.

Tutti gli esterni, gli edifici e le previste attività saranno completamente privi di barriere architettoniche ed accessibili alle persone con difficoltà motorie secondo quanto previsto dal D.M. 236/89.