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L’Ente dichiara che il bene oggetto di erogazioni liberali è di interesse culturale ai sensi dell’art. 10 del D.Lgs. 22 gennaio 2004 N.42 e s.m.i. (Codice dei beni culturali e del paesaggio).

Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

Il Castello Carrarese, situato nella parte Sud-est del Comune di Padova, venne realizzato, su preesistenti strutture di epoca comunale e ezzeliniana, tra il 1374 e il 1378 dall'architetto Nicolò della Bellanda per volontà del Signore di Padova, Francesco I il Vecchio. Venne edificato dopo la sconfitta militare e diplomatica che Padova aveva subito in seguito alla Guerra dei confini con Venezia, e costituiva un ulteriore elemento della strategia militare dei Carraresi, le cui ambizioni espansive portarono la Signoria a costruire, nella seconda metà del XIV secolo, uno Stato cuscinetto, di un notevole rilievo territoriale, che si espanse da Brescia al Friuli, inglobando Rovigo, Vicenza, Treviso, Feltre, Udine.

La struttura, come sottolineato da Sante Bortolami, si venne a configurare come un Castello della Città e per la Città. Defunzionalizzato dopo l'annessione di Padova a Venezia nel 1405, subì negli anni un costante degrado e conobbe una molteplicità di usi: fu granaio della Città, per poi essere trasformato da Napoleone e dagli Austriaci in struttura carceraria. Nel 1866, dopo l'annessione della Città di Padova entrò a far parte del sistema carcerario del Regno d'Italia e venne trasformato in Casa di Pena. Una funzione che si protrasse fino alla seconda metà degli anni Ottanta, quando l'Amministrazione carceraria realizzò la nuova sede di Due Palazzi. Dopo la dismissione le strutture del Castello, in parte adibite anche a laboratori per la costruzione di bici e motorini della Rizzato, e a falegnameria, conobbero un degrado tanto grave quanto costante e progressivo. L'incendio che interessò, agli inizi degli anni Novanta, le coperture del lato Sud determinò, a causa del mancato intervento di ripristino, l'intero collasso delle coperture. Analogamente le altre parti della struttura, mai sottoposte ai dovuti interventi di restauro, degradarono costantemente generando il collasso sia della copertura della Chiesa, realizzata nel 1831 e collegata al complesso, sia della copertura della Torre prospiciente Piazza Castello.

Informazioni sullo stato della conservazione

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Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

ATTUALMENTE CHIUSO AL PUBBLICO

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 5.500.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

AL’ala est è composta da tre piani fuori terra, ciascuno costituito da caratteri costruttivi differenti.

Le scale di accesso ai piani superiori si trovano agli estremi cioè a sud e a nord, saranno restaurate, consolidate e adeguate alle attuali normative di sicurezza e prevenzione incendi.

Il Piano Terra è composto da un portico verso la corte interna (lato ovest) ;

ll Piano Primo è costituito da un corridoio sul lato ovest, oggi interrotto da locali un tempo destinati a bagni, di cui è prevista la demolizione, per ridare continuità ai percorsi di collegamento. La demolizione dovrà essere eseguita con molta attenzione, dato che sono stati rinvenuti affreschi di notevole interesse.

ll Piano Secondo, rispecchia la distribuzione del piano primo

l corpi accessori dell’ala est (ex cucine - Sala 24) sono spazi ad un unico piano, in parte ad una quota più altarispetto all’area esterna adiacente, realizzati con muri in pietra e mattoni con copertura, inalcuni casia volta.

Interventi Previsti (Stato di Progetto)

L’intervento sull’ala Est dovrà necessariamente rientrare in un’ottica di riqualificazione complessiva del Castello che prevede una ridefinizione deipercorsi urbani di accesso e di attraversamento dell'area.

L'ipotesi è di realizzare due nuove passerelle che permettano l’attraversamento pedonaleverso Riviera Tiso da Camposampiero e verso Riviera Paleocapa,asservendo unflussodiattraversamentosud-norded est-ovest,così da rendere la “piazza” del Castello fulcro di un nuovo modo di attraversare la città, (a piedi e in bicicletta),accorciando ledistanzeegodendo discorcieprospettiveassolutamenteinedite.

ll Piano Terra sarà caratterizzato da più funzioni:

- spazi urbani e commerciali: la piazza del Castello Carraresi sarà luogo di ritrovo e aggregazione che potrà vivere di vita propria grazie anche agli spazi commerciali accessibili direttamente dall’esterno;

- spazi museali: al piano terra è previsto uno spazio per l'accoglienza, biglietteria, bookshop, guardaroba e sevizi igienici;

Piano Primo

- spazi museale: lo spazio espositivo, caratterizzato da un susseguirsi di stanze collegate da un corridoio e spazi di servizio a tale funzione

Piano Secondo

ll secondo piano si svilupperà analogamente al primo, una parte dedicata ad esposizione ed unapartealaboratori.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI

Gli interventi necessari per il restauro e la valorizzazione sono i seguenti:

1. Demolizione superfetazioni

2. Opere strutturali di consolidamento strutture verticali e orizzontali

3. Esecuzione di consolidamenti e risarcitura della muratura interna.

4. Restauro dei due corpi scala;

5. Restauro e/o nuova fornitura infissi.

6. Restauro Affreschi;

7. Realizzazione impianti elettrici, meccanici, climatizzazione e prevenzione incendi;

8. Restauro-rifacimento pavimenti

9. Installazione impianti climatizzazione e prevenzione incendi;

10. Revisione, restauro e stilatura dei giunti della muratura esterna;


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 5.400.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Sintesi della relazione analitica dell'intervento:

Si è scelto di enfatizzare la patina del tempo sulle murature, evitando un restauro troppo invasivo e lasciando emergere le tracce che la storia ha lasciato, in modo tale che sia l'edificio stesso a raccontarsi. A tal fine saranno mantenuti alcuni oggetti a memoria dell'epoca industriale e carceraria.

RESTAURI

Tutti i restauri delle superfici architettoniche andranno preceduti da analisi stratigrafica delle superfici e da relazione tecnico-metodologica redatta da un restauratore qualificato che dovrà essere approvata dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio, a norma di quanto previsto dall'art. 29 del Dlgs 42/2004.

Facciate esterne

Gli interventi sul paramento murario delle facciate nord e sud prevedono di rimettere in luce la tessitura originaria tramite la demolizione di intonaci di recente applicazione e la pulizia generale di tutti gli elementi che la compongono (laterizi, pietre, inferriate metalliche).

Tutte le inferriate di epoca recente saranno rimosse, quelle originali saranno pulite e restaurate.

Piano terra

si è scelto di realizzare un pavimento sopraelevato nella grande sala espositiva e nell'ingresso.

La nuova quota di pavimento verrà leggermente abbassata rispetto allo stato di fatto per mettere in luce i basamenti in pietra dei portali d'ingresso.

Tutti gli scavi andranno eseguiti con assistenza archeologica.

Tutte le pareti interne saranno pulite e ove necessario si procederà con scarnitura e ripresa della stilatura dei giunti; gli intonaci di recente applicazione che dovessero presentare distacchi saranno demoliti mentre si è scelto di mantenere gli intonaci aggrappati alla muratura, anche se cementizi, per evitare lesioni al paramento sottostante. Per lo stesso motivo anche le piastrelle non verranno demolite e contribuiranno a raccontare la storia dell'edificio.

Gli architravi delle forature sul muro trecentesco a sud saranno consolidati con nuove travi lignee;

il rivestimento storico in cannucciato intonacato sarà replicato applicando una lastra di fibrogesso alle strutture portanti.

A soffitto, visto il forte stato di degrado, si è decisa la realizzazione di un nuovo controsoffitto in cartongesso.

Piano primo

Gli interventi necessari all'adeguamento del piano alla nuova destinazione d'uso ( inserimento del vano scala e dei servizi igienici) si inseriranno all'interno dei vani esistenti, con partizioni in strutture leggere di cartongesso.

gli intonaci presenti sulla quasi totalità delle superfici verranno demoliti perché fortemente degradati. Il restauro farà particolare attenzione al recupero di tutti quegli elementi che rievocano la storia del castello.

Piano secondo

La copertura al secondo livello rimarrà a vista ad eccezione dell'estremo vano ad ovest che sarà controsoffittato. La ventilazione dei locali sarà garantita con tubazioni microforate a vista in copertura, la climatizzazione invece sarà realizzata con mobiletti fancoil a pavimento.