DESCRIZIONE INTERVENTO
L’area di Poggio Renzo, posta a circa 1,5 Km a nordovest dal moderno abitato di Chiusi, rappresenta una delle più importante necropoli chiusine, afferenti al Polo Museale della Toscana – Museo Nazionale Etrusco di Chiusi, utilizzata senza soluzione di continuità dal IX al II sec. a.C., con tombe a pozzetto, ziro, a fossa e a camera tra le quali la celeberrima tomba dipinta della Scimmia, la tomba dell’Iscrizione o la tomba ellenistica della Pellegrina.
Nella edizione del 1848 della sua celebre guida The Cities and Cemeteries of Etruria, George Dennis menziona la c.d. Tomba dell'Iscrizione, negli anni attorno alla metà dell'800 la necropoli venne intensamente esplorata da Alessandro François, cui si deve il rinvenimento di alcuni ipogei dipinti di età tardo arcaica, tra cui la Tomba della Scimmia, scoperta il 14 febbraio del 1846. La Società Colombaria e la Soprintendenza tra fine ottocento e metà del 900 hanno condotto a Poggio Renzo numerose ricerche che hanno portato al rinvenimento di un numero elevate di sepolture a camera, a ziro e a pozzetto, i cui corredi sono oggi esposti presso il Museo Nazionale Etrusco di Chiusi.
La segnalazione, nel febbraio 2016, del Gruppo Archeologico Città di Chiusi, di una cavità aperta nei pressi della Tomba del Leone ha portato all’indagine di 5 nuove sepolture a camera e a fossa databili tra la seconda metà del VII sec. a.C. e la metà del V sec. a.C. che hanno consentito di documentare una variegata casistica di situazioni riconducibili a una pluralità di rituali ed interventi umani antichi.
L’indagine archeologica è stata diretta dalla allora Soprintendenza Archeologia della Toscana, in stretta collaborazione con il Comune della Città di Chiusi e il locale Gruppo Archeologico, ed effettuata sul campo dalla Coop Clanis.
Le tombe rinvenute nel 2016, seppure temporaneamente sottratte alle intemperie, necessitano oggi di lavori di protezione anche ai fini della pubblica fruizione, interventi che saranno effettuati in stretta sinergia e collaborazione tra Polo Museale della Toscana, SABAP – Si, Comune della Città di Chiusi, Gruppo Archeologico “Città di Chiusi”.
I risultati della indagine, le sepolture e i materiali di corredo, già restaurati presso il Laboratorio di Restauro del Museo Nazionale Etrusco di Chiusi, potranno essere presentati al pubblico attraverso conferenze, visite guidate, convegni, comunicati stampa pubblicazioni e/o esposizioni.
NOTE Intervento archiviato