I contenuti pubblicati sono a cura dell’Ente beneficiario delle erogazioni liberali il quale dichiara che i dati trasmessi sono conformi all’ art. 1 – Art Bonus - Decreto Legge 31 maggio 2014, n. 83 e s.m.i.

Attività principali dell'istituzione

La Sezione Archivio di Deposito conserva la documentazione prodotta dal Comune di Almese dal 1926 al 2016 e procede all’organizzazione del sistema di gestione e conservazione documentale dell’Ente, al censimento della documentazione conservata presso gli archivi di settore, alla gestione dei versamenti all’archivio di deposito e alla selezione conservativa dei documenti. L’Ente procede inoltre alla schedatura e all’inventariazione della documentazione conservata presso i locali dell’archivio, per la predisposizione degli strumenti di consultazione, e assiste gli utenti interni ed esterni nella fruizione dei fondi documentali.

E' in atto un lavoro importante di conservazione e riordino dei documenti afferenti all’Archivio di Deposito e Storico Comunale nelle categorie indicate dalla Circolare Astengo. Una volta terminato, il materiale è sistemato presso i locali dell’Archivio Comune al fine di garantirne la più rapida ed efficiente fruizione da parte del personale comunale, la libera consultazione da parte di studenti, ricercatori, studiosi e cultori della materia che ne facciano richiesta, nonché la futura valorizzazione in coincidenza di mostre, seminari, pubblicazioni e iniziative similari.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Lavori in corso

IMPORTO 37.917,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Essendo i documenti afferenti all’Archivio di Deposito del Comune stoccati in 5 locali diversi, è in atto un lavoro importante di riorganizzazione. Il nucleo più consistente della documentazione si trovava nel magazzino adibito ad Archivio al piano seminterrato dell’edificio antistante il Palazzo Civico. Lo stato conservativo dei documenti è discreto, fatta eccezione per le carte depositate sui pavimenti, per quelle conservate nel locale caldaia del P.zo Civico e per alcune delle pratiche custodite presso il magazzino antistante il Municipio compromesse da danni da usura, umidità e da una spessa patina di sporco superficiale. Si provvede al trasferimento del materiale presso il seminterrato già adibito ad Archivio e alla schedatura delle unità archivistiche mediante l’ausilio dell’applicativo informatico Guarini Archivi 2.2.0., con schedatura di dettaglio rispondente agli standard internazionali ISAD-G e ISAAR e improntata al rispetto dell’organizzazione originaria sulla scorta delle segnature rinvenute sui documenti, in linea con il titolario di classificazione adottato presso il Comune. Le operazioni di riordino sono condotte dapprima in modo virtuale a video e poi in modo fisico. In questa fase si provvede alla meticolosa spolveratura di tutta la documentazione in quanto fortemente intaccata da depositi di polvere e sporco superficiale. La spolveratura è eseguita con l’ausilio di aspirapolvere a velocità regolabile utilizzato a bassa intensità per evitare danni alle carte e nei casi più compromessi mediante pennello a setola morbida. Al contempo si provvede alla rimozione di spilli e altri elementi metallici arrugginiti nonché degli spaghi, degli elastici e delle cartelline di plastica utilizzati in passato per il condizionamento del materiale documentario. Di pari passo si provvede al condizionamento delle carte sostituendo i faldoni ormai compromessi con contenitori in migliori condizioni. A ogni unità archivistica è assegnata una segnatura numerica progressiva secondo il sistema della “corda aperta”, trattandosi di atti afferenti a un soggetto produttore in attività. Invece per la documentazione relativa ai restanti Fondi aggregati è adottata una segnatura “a corda chiusa”, trattando di enti ormai estinti. La segnatura di corda è apposta con etichette adesive indicanti la denominazione del Fondo Archivistico e le relative diciture di categoria, classe, sotto-classe, o serie e sotto-serie. I documenti sono collocati in spazi dove arredi, impianti di sicurezza e rivestimenti ne garantiscono la corretta e duratura conservazione limitando così il rischio di danni fisici (muffe, variazione del colore delle carte) e alienazioni improprie. In particolare la documentazione è disposta in scaffali proporzionati alla quantità dei pezzi da contenere in modo da consentire l’alloggio dei faldoni senza accatastare il materiale o costringerlo in posizioni precarie o improprie per consentire la più agevole presa del materiale da parte dei consultatori.