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Raccolta realizzata a seguito della Risoluzione n. 136/2017 dell'Agenzia delle Entrate

Attività principali dell'istituzione

Il Museo Egizio, fondato nel 1824 dal re di Sardegna Carlo Felice di Savoia, è il più antico museo dedicato alla civiltà faraonica. Grazie alla sua straordinaria raccolta di reperti, è considerato una delle principali istituzioni culturali e scientifiche nell’ambito delle antichità egizie al di fuori della culla di tale civiltà. Il 6 ottobre 2004 è nata  ufficialmente la Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino che rappresenta il primo esperimento di costituzione, da parte dello Stato italiano, di uno strumento di gestione museale a partecipazione pubblico-privata.La Fondazione è stata istituita dal Ministero della Cultura – che ha conferito in uso per 30 anni le collezioni museali – unitamente alla Regione Piemonte, all’allora Provincia di Torino (oggi Città Metropolitana), alla Città di Torino, alla Compagnia di San Paolo e alla Fondazione CRT.
Attualmente lo spazio museale è di circa 10.000 mq distribuiti su 5 piani, 15 sale e presenta 12.000 oggetti esposti, oltre ad uno spazio di 600 mq destinato alle mostre temporanee e un laboratorio di restauro visibile al pubblico. Sono presenti ricostruzioni di significativi contesti archeologici e supporti multimediali per valorizzare la documentazione storica dedicata alle maggiori scoperte
archeologiche del Museo Egizio, come la Tomba di Kha.
La Fondazione persegue le finalità della valorizzazione e della gestione dei beni culturali ricevuti o acquisiti a qualsiasi titolo, e delle attività museali, nonché delle connesse attività di promozione e comunicazione e di formazione; svolge e promuove studi e ricerche nei propri ambiti di attività, assicurandone la diffusione presso la comunità scientifica e il pubblic La Fondazione svolge e promuove studi e ricerche nei propri ambiti di attività, assicurandone la diffusione presso la comunità scientifica e il pubblico (art. II Statuto). 

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 18.260.000,00 €

DESCRIZIONE INTERVENTO

Per consentire l’ampliamento e il rinnovamento degli spazi del Museo Egizio e la conseguente riorganizzazione delle aree del Museo in vista delle celebrazioni del bicentenario nel 2024, il progetto intende realizzare una copertura della corte interna del Palazzo del Collegio dei Nobili. Connubio tra architettura barocca e contemporanea, il progetto contribuirà a rinnovare l’immagine del Museo Egizio e di Torino mostrando la possibilità di integrare tradizione e innovazione.

La realizzazione della copertura consentirà di trasferire nella corte i servizi al pubblico, quali bookshop, caffetteria e biglietteria, creando così uno spazio di aggregazione polifunzionale. Dalla nuova corte, inoltre, sarà possibile accedere liberamente al Tempio di Ellesija, donato dall’ Egitto allo stato italiano come ringraziamento per la sua partecipazione alla missione UNESCO nel salvataggio dei templi nubiani. Inoltre, la copertura del cortile interno valorizzerà ulteriormente il Giardino Egizio, all’interno della corte, creando così un ottimo connubio tra natura, verde e spazi ibridi e polifunzionali. Nel suo complesso, il progetto consentirà alla città di fruire di un’agorà, ideata concettualmente come una piazza coperta, a pochi passi dalla vicina piazza Carignano, accessibile da cittadini e turisti.


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 1.000.000,00 €

DESCRIZIONE INTERVENTO

Il bicentenario del Museo Egizio sarà l’occasione per celebrare le discipline archeologiche ed egittologiche, mettendo Torino e l’Italia al centro del dibattito scientifico e culturale internazionale. Il 2024, pietra miliare nella storia dell’istituzione, vuole essere punto di partenza per la vita di un’istituzione museale profondamente rinnovata, riprogettando gli spazi espositivi con il supporto di tecnologie innovative per dare ancora più centralità ai reperti e favorire la comprensione del contesto da cui provengono.

L’obiettivo è aprire un nuovo spazio permanente dedicato alla ricerca scientifica e alle analisi effettuate sulla collezione. Il nuovo spazio consentirà di raccontare al pubblico il lavoro scientifico svolto dal Dipartimento Collezione e Ricerca del Museo Egizio, gettando una nuova luce non solo sulla nostra conoscenza della collezione, ma soprattutto sul loro significato per la civiltà egizia. Il progetto ha l’obiettivo di ampliare la nostra conoscenza del passato e andare oltre la tradizionale idea di museo, creando un ambiente capace di unire visibile e invisibile, dove reperti con più di 5.000 anni di storia sono esposti fisicamente insieme al contesto – ricostruito digitalmente – che li ha prodotti.


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 400.000,00 €

DESCRIZIONE INTERVENTO

Il tempio rupestre di Ellesiya è uno dei più importanti monumenti della collezione del Museo Egizio. Originariamente scavato in una ripida collina di arenaria che fronteggia il Nilo nei pressi della città di Aniba, il principale insediamento del sud Nubia. 224 km a sud di Aswan, il tempio nasce sotto il regno del Faraone Thutmose III nel 1454 a.C. ed è rappresentativo del suo potere politico e religioso, così come della dominanza culturale, esercitato nella Nubia. La costruzione della cosiddetta Alta Diga (“Sadd el-Ali”) di Aswan negli anni Settanta del Novecento mette in serio pericolo ogni insediamento umano, storico e contemporaneo, situato nel suo bacino. Nell’ambito della campagna internazionale UNESCO per il salvataggio dei monumenti Nubiani, il Tempio di Ellesiya è scavato e rimosso dal suo contesto originario e ricostruito presso il Museo Egizio a Torino. In segno di riconoscenza nei confronti dell’impegno profuso dall’Italia nella campagna di salvataggio, il governo egiziano dona il tempio a quello italiano, con l’intento di renderlo accessibile alla collettività.

Il Progetto Museo Egizio 2024 si propone di restituire al Tempio di Ellesiya la piena accessibilità per il pubblico, per valorizzarne il ruolo di testimonianza dell’uomo e dell’ambiente nei confronti della comunità scientifica e dei pubblici. Il punto di partenza sarà la copertura del cortile interno del Museo che consentirà di ridefinire i flussi museali e di rendere l’accesso alla sala che accoglie il tempio libero e gratuito, svincolandolo dal percorso di visita per cui è richiesto il biglietto di ingresso. L’allestimento stesso della galleria sarà completamente ridisegnato e integrato da strumenti transmediali per arricchire l’esperienza di visita e valorizzare la rilevanza del Tempio di Ellesiya nel panorama cittadino e non solo.


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

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FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 418.000,00 €

DESCRIZIONE INTERVENTO

La corte d’ingresso al Museo Egizio e il roof garden, situato sopra la sala Alla ricerca della vita inaugurata nel 2021, sono due spazi museali attualmente poco valorizzati e utilizzati dal pubblico. Inoltre, ad eccezione dell’area caffetteria, il pubblico può beneficiare di un numero ridotto di spazi ricreativi e di ristoro lungo il percorso museale.

Il progetto Giardino Egizio intende ricreare negli spazi della corte – che sarà oggetto di un progetto architettonico/strutturale di copertura, il cui avvio è previsto nel 2023 - e del roof garden un giardino permanente, popolato di specie vegetali tipiche dell’ambiente nilotico e scientificamente coerenti con la collezione museale, selezionate con un focus temporale sul Nuovo Regno. Il giardino comprenderà numerose specie botaniche di alberi, palme, fiori, arbusti e piante acquatiche, utilizzando i lucernai della corte come specchi d’acqua che, per l’occasione, saranno abbassati al livello del suolo. L’allestimento sarà distribuito in modo da consentire al pubblico di passeggiare tra la vegetazione, il quale, oltre a godere di un’area verde, avrà la possibilità di approfondire i contenuti scientifici legati alle specie vegetali: i marcatori forniranno brevi descrizioni delle specie botaniche, e saranno disponibili dei contenuti di approfondimento sul tema del giardino egizio. L’area del roof garden, accessibile dal percorso museale, sarà allestita in continuità con il giardino egizio della corte interna, sul quale offrirà una visuale privilegiata. Dotata di sedute, offrirà ai visitatori uno spazio verde di svago durante la visita.

A corredo, sarà sviluppato inoltre un progetto multimediale, che prevede la realizzazione di videoproiezioni sonore nella corte del Museo Egizio. Questo progetto, che valorizza lo spazio anche in orario serale, costituirà un ulteriore elemento attrattore per cittadini e turisti. Il giardino egizio nella corte interna sarà liberamente accessibile, visitabile senza biglietto d’ingresso al Museo. La corte coperta diventerà un’agorà, un luogo di incontro e di primo contatto con la cultura materiale custodita dal Museo. Il progetto Giardino Egizio donerà alla città di Torino e alla collettività un nuovo spazio verde nel cuore del centro cittadino, uno spazio vissuto e vivo che muta al ruotare delle stagioni data la selezione stagionale delle essenze.


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 1.200.000,00 €

DESCRIZIONE INTERVENTO

La Galleria dei Re, nota tradizionalmente come lo “Statuario” del Museo Egizio, raccoglie sculture di grandi dimensioni di faraoni e divinità. Si tratta di un complesso omogeneo dal punto di vista storico, geografico e collezionistico, interamente composto di statue prelevate nel grande tempio di Karnak a Tebe nel secondo decennio dell’Ottocento dallo scultore Jean Jacques Rifaud, agente del collezionista Bernardino Drovetti. Le statue sono tutte databili al Nuovo Regno (1539-1076 a.C.). Entro il 2024, anno del 200° anniversario del Museo Egizio, le due sale che compongono la Galleria saranno completamente rinnovate.

L’obiettivo generale è quello di aprire lo spazio, fare entrare la luce e ridisporre le statue perché siano fruite meglio e siano oggetto di una comunicazione rinnovata. Tale disposizione rifletterà da un lato considerazioni di ordine cronologico, dall’altro l’individuazione di specifici temi. Grande attenzione sarà portata al contesto archeologico originale delle sculture, sulle quali si hanno informazioni di provenienza più dettagliate che per il resto della collezione Drovetti. Questo potrà essere evocato con soluzioni grafiche e video tecnologicamente aggiornate.