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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

La Chiesa di San Giuseppe nasce come cappella privata all'interno del complesso architettonico di Villa Salvioni.

La Famiglia dei nobili Salvioni proveniva dalla provincia Milanese, e possedeva a San Paolo d'Argon circa 1000 pertiche di terra comprendenti una cascina di villeggiatura, la chiesetta e molto terreno agricolo.

La chiesa era collegata alla villa Salvioni e al suo podere quasi interamente circondato da un muro di cinta in pietra alto tre metri tra Via Marconi, Via delle Piante, Via Giovanni XXIII e Via Nazionale, parzialmente visibile ancora oggi. Oggi, è l’unico edificio sopravvissuto all’incendio che distrusse la casa padronale decine di anni fa.

La Chiesa fu costruita a inizio Settecento, nell'archivio della Curia Vescovile di Bergamo è conservata una nota del 1711 di autorizzazione a costruire un oratorio privato, quasi sicuramente di quello di S. Giuseppe.

A conferma di ciò abbiamo una nota del 1781 del Parroco, in occasione della visita del vescovo Dolfin, in cui si annota "l'oratorio di San Giuseppe era di proprietà della famiglia Salvoni".

Dalle annotazioni delle visite pastorali sappiamo che già nel 1858 la chiesa presentava segni di degrado e problemi strutturali, tanto che si disponeva di "riparare il tetto dalle infiltrazioni d'acqua; proteggere i muri dall'umidità e ripristinare gli intonaci".

Nel 1874 viene concessa la celebrazione delle Sante Messe e della Santa Eucarestia nell'oratorio Salvioni.

Nel 1882 si annota che la proprietà dell'oratorio è della Sig.ra Teresa Parenti erede dei nobili Salvioni, e viene descritto l'oratorio in stile classico, con ancora qualche segno di deterioramento.

Nel 1920 si annota che la chiesa ha nuovamente bisogno di riparazioni e convenienti restauri.

Nel 1953 la proprietà dei Salvioni venne ceduta a Cortesi. I Cortesi commissionarono a Davide Compagnoni la ridecorazione della chiesa, eseguita nel 1965.

La chiesa di San Giuseppe è diventata proprietà comunale nel 2005.

Nel 2021 sono stati eseguiti interventi di sistemazione della copertura con totale rifacimento della struttura lignea che era completamente marcescente, ed interventi sulle facciate esterne.

Nel 2024 hanno avuto inizio gli interventi di restauro interno della Chiesa, che verteva in uno stato di degrado e abbandono da diversi anni. I restauri, conclusi ad Aprile 2025, sono stati in parte finanziati da Fondazione Cariplo grazie al Bando SOS Patrimonio.

L'altare, finemente decorato, presenta in alto una tela raffigurante il Padre Eterno e lo Spirito Santo mentre la pala d'altare originaria è andata perduta.

Nei ricordi della popolazione le pareti interne della navata ospitavano la serie dei quadri rappresentativi la Via Crucis, mentre sopra il tabernacolo c'era una tela raffigurante la Vergine Maria. Alcune fotografie storiche, invece, testimoniano la presenza di una tela raffigurante il transito di San Giuseppe. Dopo i restauri, è stata posizionato un affresco raffigurante la Crocifissione.

 

Informazioni sullo stato della conservazione

L’immobile si presentava chiuso al pubblico a causa della pericolosità e della precarietà in cui verte il manufatto, manifestata con consistenti distacchi di materiale e caduta dall’alto di porzioni di decorazione e frammenti di intonaco ed evidenti dissesti strutturali.

A lungo la Chiesina è rimasta abbandonata, priva di manutenzione e chiusa al pubblico, rischiando che tale patrimonio venisse dimenticato e, se lasciato a se stesso, danneggiato in modo irrecuperabile.

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

Sono in fase di valutazione gli orari e i giorni di apertura al pubblico per visite e/o funzioni religiose

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 120.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Dall’inizio del cantiere vengono eseguite le seguenti lavorazioni:

- Tracciamento della linea di delimitazione degli intinaci cementizi al piede della muratura, ponendo molta attenzione a preservare gli intonaci originali a base calce;

- Demolizione degli intonaci cementizi ammalorati

- Montaggio dei ponteggi di servizio interni per permettere le lavorazioni in quota

- Rimozione della tela e deposito della stessa presso l’archivio Comunale;

- Descialbo e pulitura delle superfici della volta, partendo dalla zona absidale, rimuovendo lo strato di finitura più recente, con recupero della finitura a calce bianca e liscia sottostante.

- Rimozione di vecchie stuccature e apertura delle fessurazioni principali

- Realizzazione di nuovo corpo d’intonaco al piede della muratura con ciclo antisale e successiva rasatura delle superfici verticali con B40 ditta mgn

- Realizzazione stuccature e nuovi corpi di intonaco sulle lacune e successiva rasaturadelle superfici

Durante la fase di cantiere:

- Inserimento di cunei lignei appositamente trattati al fine di irrigidire i punti deboli degli archi deformati;

- Rimozione della trave lignea in chiave di volta e riempimento con mattoni;

- Rimozione di n.2 travi marcescenti delle finestre laterali e posa di nuove travi in legno massiccio, successivo tamponamento con mattoni e ripristino intonaci;

- Iniezioni per consolidamento dei voltini delle n.2 finestre restanti;

- Ripristino muratura in controfacciata in corrispondenza della trave lignea;

Infine, vengono studiate le cromie originali della chiesa, attraverso mappatura e campionatura delle stesse.

Il restauro delle superfici e dell'apparato decorativo permettono di recuperare le tinte originali con colori tenui  tipicamente settecenteschi; le puliture ed i descialbi ridanno plasticità agli elementi decorativi e valorizzano maggiormente l'altare.

Con la Soprintendenza, è stato concordato di eseguire una velatura finale delle superfici verticali con tinta avorio, in analogia con la tinta riscontrata sull’altare maggiore.

Vengono restaurati tutti i serramenti in ferro-vetro della chiesa, con sostituzione di tutti i vetri in quanto la maggior parte risulta mancante o danneggiata; vengono eseguite tutte le sigillature a scopo idraulico al fine di impedire infiltrazioni d'acqua.

Infine, viene restaurato il portone d'ingresso esistente in larice, compresa la revisione di tutta la ferramenta. Viene realizzato un nuovo impianto di illuminazione con posizionamento dei nuovi corpiilluminanti e dei collegamenti al di sopra del cornicione.  Viene riposizionata la tela al di sopra dell’altare, ed viene collocata una nuova pala d’altare essendo quella  originale andata perduta.