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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

La cornice, lignea e dorata, con motivo a foglia d'acanto, appartiene al dipinto “Ritratto di Enrico de Brandis” di Enrico Ursella, misura 102x120cm, ed è del 1925. "Enrico de Brandis è ritratto con abito scuro, camicia bianca e cravatta rossa, seduto su una sedia. Distoglie lo sguardo da alcune carte che tiene in mano. Lo studio ha una carta da parati a righe verticali e si intravede sulla sinistra un tavolino rotondo in mogano, con sopra una scatola di fiammiferi e un posacenere. Dietro di lui, una robusta cassettiera con diversi cassettini e alcune fotografie incorniciate appoggiate sul ripiano. 

L'opera è stata pubblicata per la prima volta in "Quadreria de Brandis". Nel saggio introduttivo al volume, il Bergamini scrive: "ritratti [...] novecenteschi (del buiese Enrico Ursella, ad esempio, nome ben noto agli studiosi e al pubblico per quella felicità di segno e quell'amabile senso del quotidiano che rendevano i suoi dipinti estremamente gradevoli)". Enrico de Brandis (1868-1949) si unì in matrimonio con Antonietta Ciconi Beltrame (1870-1964) nel 1899."

La cornice lignea e dorata, intagliata con tipici motivi barocchi, appartiene al dipinto “Madonna con Bambino” di Gregorio Lazzarini; misura 44x52cm, ed è del XVII sec.

"Maria segnata dai colori del cielo e della terra, rosso e azzurro, è dipinta in un mezzobusto di tre quarti, con lo sguardo rivolto verso l'esterno. Vicinissimo al suo volto tiene il Bambino, avvolto in un panno, sembra quasi volerlo presentare all'osservatore, verso cui è rivolto anche lo sguardo di Gesù Bambino.Pubblicata per la prima volta in "Quadreria de Brandis", l'opera presenta tutte le caratteristiche della pittura del veneziano Gregorio Lazzarini, improntata su una forte progettualità accademica, di dominio sulla forma, resa con un colore liscio, compatto, porcellanato, come è il caso dei volti raffigurati in quest'opera."

Informazioni sullo stato della conservazione

La cornice dell'opera di Ursella a livello strutturale presenta gravi criticità; a seguito di una caduta si sono rotti tre angoli (superiore destro e sinistro, inferiore destro) che ne compromettono la funzionalità, inoltre, a seguito dell’urto, è andata perduta gran parte della modanatura, realizzata in pasta inglese, della fascia inferiore, oltre ad altre cadute di preparazione e doratura sulle altre fasce
della cornice.

La cornice del Lazzerini, conservata nella mansarda di Villa de Brandis, a causa di una caduta, è rotta in molteplici parti, numerosi sono i sollevamenti, le cadute di preparazione e di doratura originali, risultano mancanti alcuni elementi decorativi.

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

Le opere appartengono alla Quadreria de Brandis conservata in Villa de Brandis, casa museo aperta al pubblico per visite guidate gratuite in alcune occasioni durante l'anno.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA CHIUSA


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Lavori in corso

IMPORTO 7.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Il progetto si propone di intervenire su due cornici che, a seguito di cadute hanno, a livello strutturale, criticità tanto gravi da comprometterne la funzionalità. L’intervento di restauro mira al recupero della fruibilità delle opere e alla corretta lettura estetica dei dipinti.

          Visto l’analogo stato di conservazione delle cornici il restauro si svilupperà secondo una similare metodologia d’intervento; le operazioni caratterizzanti il restauro saranno svolte sotto il controllo della Soprintendenza per i Beni Culturali del Friuli Venezia Giulia. 

          Propedeutico all’intervento sarà l’esecuzione dei test di solubilità al fine di  eseguire la rimozione dello sporco di deposito “superficiale”, lavorando con un ph idoneo, all'interno di un intervallo di sicurezza, con soluzioni supportanti ad altissima viscosità dedicate a superfici estremamente sensibili all’acqua.

          Il consolidamento della doratura e della preparazione verrà effettuato con il polimero termoplastico Aquazol 500, in soluzione dal 10% al 25% in acqua, con l’aggiunta del 10% di alcool etilico per ottenere una migliore veicolazione.

          Il consolidamento strutturale sarà effettuato invece con la resina acrilica Paralloid B72 sciolta in acetone, in percentuale crescente dal 5% al 15%.

          Seguirà la verifica strutturale e l’ancoraggio di tutte le parti malferme.

          La ricomposizione della cornice ovale sarà fatta anche mediante l’utilizzo di spine o di tasselli di legno (farfalle).

Il legno utilizzato, anche per le tassellare, sarà stagionato e della medesima specie dell’originale.

          In seguito verranno portate a legno le lacune, pulite, sgrassate ed infine stuccate con un amalgama di gesso e colla animale.

          Le lacune saranno reintegrate con colori reversibili per il restauro, la doratura sarà reintegrata.

          Come protezione finale sarà utilizzata la resina sintetica Regalez 1094 diluita in Shellsol D40.                       

          L’intervento si completerà con la relazione tecnica del restauro corredata da un ampia documentazione fotografica.