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Attività principali dell'istituzione

Il Palazzo Ducale di Urbania fu eretto alla fine del ‘400 è un palazzo monumentale di circa 6.000 mq dovuto alla committenza dei Montefeltro-Della Rovere, che domina il fiume Metauro e il centro storico della Città, oggi ambita meta turistica e importante sito di riferimento culturale per l’intera vallata. La visita al palazzo permette di scoprire una delle principali residenze dei duchi di Urbino, ed istituti culturali di lunga storia ed eccellenza. Infatti, al primo piano è collocato il Museo Civico, la Biblioteca con i suoi quasi 40.000 volumi di cui 9.000 antichi e l’Archivio Storico. Il piano terra è dominato dal Cortile d'Onore e nei sotterranei troviamo il MUSAA Museo Demoetnoantropologico di Storia dell’Agricoltura e dell’Artigiananto.

IL MUSEO CIVICO DI URBANIA Il Museo Civico ospita dipinti, raccolte di ceramiche e terrecotte, incisioni, tra cui la meravigliosa stampa del Trionfo di Carlo V, e disegni di artisti quali Raffaellino del Colle e Federico Barocci. Son conservati preziosi volumi raccolti da Francesco Maria II Della Rovere nella sua Libraria Nuova, tra le biblioteche a stampa più raffinate e complete dell’epoca e i due famosi globi uno terrestre (1541), l’altro celeste (1551), del fiammingo Gerhard Kremer detto Mercatore, inventore del sistema moderno delle carte nautiche.Percorrendo le sale del palazzo troviamo la sezione dedicata alla ceramica, dove centinaia di terrecotte raccontano la storia della ceramica prima a Casteldurante poi a Urbania fino ad oggi. La città di Urbania, già Casteldurante fino al 1636, è stata nel corso dei secoli caratterizzata, complice la presenza sia del fiume Metauro sia di eccellenti botteghe artigiane, dalla produzione ceramica, divenuta nel tempo suo segno identitario. Negli ultimi decenni le collezioni si sono arricchite di una vasta raccolta di ceramiche d'uso.La sezione archeologica realizzata in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica, Belle arti e Paesaggio delle Marche Nord e con l’Università Alma Mater Studiorum di Bologna, polo di Ravenna, racconta in modo dinamico ed in continua trasformazione, la recentissima scoperta dei tumuli preromani rinvenuti a Urbania nel 2019.

LA BIBLIOTECA CIVICA fu fondata dall’ultimo Duca di Urbino Francesco Maria II Della Rovere nel 1607con lo scopo di collocare la sua “Libraria”. Il Duca morì senza eredi nel 1631. Nel 1667, per ordine di Papa Alessandro VII, i 15.000 volumi della biblioteca ducale di Casteldurante vennero trasferiti a Roma, all’Università Sapienza. In seguito la famiglia dei Conti Ubaldini e il Vescovo Honorato Degli Onorati donarono le proprie librerie alla città per formare una nuova biblioteca, che si è conservata fino ad oggi. Attualmente la biblioteca conta più di 55.000 volumi di cui 9.000 antichi.La biblioteca moderna è punto di riferimento per studiosi, ragazzi e scuole.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 30.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Percorrendo le sale del Museo Civico del palazzo troviamo la sezione dedicata alla ceramica, dove centinaia di terrecotte raccontano la storia della ceramica prima a Casteldurante poi a Urbania fino ad oggi. La città di Urbania, già Casteldurante fino al 1636, è stata nel corso dei secoli caratterizzata, complice la presenza sia del fiume Metauro sia di eccellenti botteghe artigiane, dalla produzione ceramica, divenuta nel tempo suo segno identitario. 

Nella cittadina, nel Cinquecento, ardevano oltre 40 forni per una committenza che riguardava tutte le corti europee. All’epoca erano censiti ben 150 maiolicari, tra cui foggiatori e pittori di eccezionale bravura, nell’ornamento e nelle figure.

Non a caso è in questo ambito che nasce e cresce Cipriano Piccolpasso, autore de Li tre libri dell’arte del vasaio, un’opera fondamentale per la conoscenza dell’arte ceramica metaurense del Rinascimento.

Il trattato manoscritto, ora conservato al Victoria & Albert Museum di Londra, fu concepito diviso in tre parti indicate da Piccolpasso come libri, dove nel primo si disserta della forma, nel secondo del colore e nel terzo del disegno.

Trovate in mostra esempi di decori descritti da Piccolpasso come ad esempio le cerquate. Non solo, anche istoriati, belle e raffaellesche. Incontriaamo le antiche ceramiche di Casteldurante poi Urbania esposte nei più importanti musei del mondo, un per tutti, il Louvre di Parigi.

In mostra anche le ceramiche popolari dall’Italia e dal mondo dalle collezioni di Nadia Maurri Poggi e Massimo Dolcini. La raccolta di ceramiche d’uso donata da Nadia Maurri Poggi, è una rilevante testimonianza, divisa per regioni, di manufatti di uso quotidiano provenienti da tutta Italia, un vasto e vario documento di vita della società preindustriale. Mentre quelle raccolte dal designer Massimo Dolcini provengono da diverse parti del mondo.

La mostra di maioliche anctiche di proprietà comunale, è arrichita ciclicamente da alcuni prestiti come quelli nelle immagini. Nelle Gallerie d'arte e nel mercato dell'arte più in genrale, si possono trovano a opere affini, è pertanto interesse poterne acquistare alcune da inserire nelle raccolte pubbliche della città.


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 20.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

IL CORTEO TRIONFALE DI CARLO V DI Nicolaus Hogenberg è un'acquaforte, 36,0 x 29,6 cm, del secolo XXVI, conservata nel Museo Civico di Palazzo Ducale.

Uno dei tesori del Palazzo Ducale di Urbania, è una stampa completa della straordinaria acquaforte di Nicolaus Hogenberg nella quale sono raffigurati e identificati tutti gli alti dignitari e gli ecclesiastici presenti allo storico corteo di Carlo V e Clemente VII avvenuto dopo l'incoronazione imperiale, a Bologna il 24 febbraio del 1530. L'opera nella sua interezza è costituita da quaranta acqueforti separate, unite lateralmente in modo da creare un fregio continuo, lungo 12 metri e alto 36 cm, che evoca con grande effetto le dimensioni e la magnificenza di quella sfilata a cavallo. Oggi di questa preziosa opera esistono non più di dieci esemplari. Quella di Urbania, era stata acquisita da Francesco Maria I della Rovere, uno dei personaggi principali partecipanti al corteo del 1530 e, per tale motivo, raffigurato nell'incisione: Francesco Maria I, ritratto sul suo destriero, tiene in mano la spada di Stato del Sacro Romano Impero. Il suo capo girato non lascia vedere il volto; la scelta di tale raffigurazione in profil perdu, oltre all'assenza di barba nel soggetto, sembra indicare che Hogenberg non disponesse di un'immagine recente o, comunque, particolareggiata del duca. Per quanto riguarda lo stile, l'acquaforte fu eseguita in un momento transitorio, particolarmente felice, dell'arte tedesca. Le centinaia di figure (più di 500) sono ormai libere da ogni rude arcaismo gotico e non hanno ancora subito l’abitudine manieristica di un'anatomia esagerata e di pose imitate.Gli eventi che portarono a questa incoronazione di Bologna, sono notoriamente considerati fra i capitoli più critici della storia della penisola italiana dopo il tragico sacco di Roma avvenuto nel 1527. 

La collezione di Ubaldini composta da 722 disegni e 332 stampe venne donata alla Comunità di Urbania nel XVII secolo dai Conti Ubaldini a risarcimento dell'impoverimento della città causato dalla devoluzione del ducato Montefeltro/Della Rovere allo Stato della Chiesa del 1631 e al suo successivo inevitabile impoveriemnto. Una donazione che raccoglie preziosi fogli di artisti conosciuti come Federico Barocci, Giovanni Francesco Guerrieri e Domenico Peruzzini.