Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
La Pala di Santa Lucia de’ Magnoli (1445-1447 circa), giunta agli Uffizi nel 1862 dall’originaria collocazione presso l’omonima chiesa fiorentina in Via dei Bardi, è uno tra i rari capolavori superstiti di Domenico Veneziano. La sua opera fu cruciale per la sintesi che realizzò a Firenze intorno alla metà del 400 tra eleganza tardogotica e rigore spaziale rinascimentale, concezione lineare e uso della luce che impregna i colori e accentua la naturalezza delle figure. Il dipinto, che si caratterizza proprio per una luminosità mattutina e diffusa, per la delicatezza della scelta cromatica, per la resa quasi fiamminga dei dettagli e insieme per la solida volumetria delle figure inserite in una prospettiva a tre punti di fuga, rappresenta una innovativa Sacra Conversazione (Madonna con Bambino tra i Santi Francesco, Giovanni Battista, Zanobi e Lucia) ambientata di fronte a un loggiato rinascimentale aperto su un giardino del quale sono visibili alcuni alberi di arancio. Sul primo gradino della struttura su cui poggia il trono della Vergine è riportata la firma del pittore, “OPUS DOMINICI DE VENETIIS HO[C] MATER DEI MISERERE MEI DATUM EST”.
La predella composta da cinque pannelli con storie dei santi raffigurati nello scomparto principale è divisa tra la National Gallery di Washington, il Fritzwilliam Museum di Cambridge e gli Staatlichen Museen di Berlino.
Informazioni sullo stato della conservazione
Le condizioni conservative del dipinto - una tempera su tavola intelata - risentono in primo luogo dall’assetto del supporto ligneo, che necessita della revisione di un precedente intervento eseguito negli anni Ottanta. Sul fronte sono infatti avvertibili almeno tre marcature derivanti da una tendenza all’imbarcamento delle assi che determina un cedimento delle fibre con conseguente possibile fessurazione. Sul retro questo fenomeno è collegato a un distacco dal supporto della traversatura applicata in occasione del precedente restauro citato, che quindi non segue più la curvatura del dipinto.
Per quanto riguarda invece la pellicola pittorica, oltre agli effetti della richiamata situazione del supporto, essa presenta nel complesso una buona coesione con gli strati preparatori anche grazie alla presenza della tela che ha determinato una crettatura regolare frutto dell’assestamento del colore sulle fibre. Si leggono tuttavia gli effetti di precedenti puliture, verniciature e patinature che hanno probabilmente in parte alterato l’assetto originario e la presenza di qualche piccola integrazione. L’intervento dovrà quindi prevedere un’attenta pulitura previa verifica dei precedenti trattamenti e il recupero dell’unitarietà cromatica e luminosa.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
Al termine del restauro l'opera tornerà nella Sala 8 degli Uffizi, accessibile al pubblico da martedì a domenica con orario di apertura 8-15-18.50, chiusura tutti i lunedì, 1 gennaio, 25 dicembre.