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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

il “fabbricato viaggiatori” dell’ex
stazione ferroviaria di Barge. L’immobile, situato a est del centro abitato del
paese, costituiva, con il deposito merci e la rimessa locomotiva, lo scalo
ferroviario posto a capolinea della tratta Bricherasio - Barge. Gli edifici
risalgono alla fine dell’Ottocento; allora l’area era un terreno agricolo con
poche costruzioni. Una di queste era la chiesetta di Santa Maria Elisabetta,
eretta a conclusione di Viale Principe Umberto, l’attuale Viale Stazione. La
piccola costruzione venne demolita e ricostruita poco lontano al fine di
permettere la realizzazione del piazzale della stazione, ancora presente oggi e
destinato a parcheggio e a spazio verde piantumato.
Il fabbricato viaggiatori prospetta su quest’area ed è costituito da due piani
fuori terra aventi pianta rettangolare e da uno interrato con dimensioni
planimetriche ridotte rispetto al resto dell’edificio. Il lato ovest, prospiciente la
piazza, è dotato di un unico ingresso posto al centro dell’edificio, che dà
l’accesso al vestibolo della stazione. L’atrio comunica direttamente con altri
locali, un tempo destinati a ufficio del capo stazione, a biglietteria, a deposito
bagagli e a sala d’aspetto. La banchina, situata sul lato opposto rispetto alla
piazza, era coperta da una tettoia formata da una struttura metallica incastrata
a mensola nella muratura. Attualmente è solo più presente la struttura
portante, fortemente ossidata dall’esposizione agli agenti atmosferici; non vi è
più traccia del manto di copertura. Completa la distribuzione dei locali al piano
terreno un magazzino-lampisteria, con ingresso dall’esterno, sul lato nord del
fabbricato. Il primo piano, accessibile dalla scala posta a destra dell’atrio, era
destinato ad abitazione del capostazione e degli altri impiegati.
L’area, in epoca recente, è stata oggetto di trasformazioni rilevanti. Il
fabbricato magazzino è stato destinato alla Protezione Civile/ Gruppo Ana, la
rimessa locomotiva è stata oggetto di un intervento di restauro finalizzato a
ricavare uno spazio espositivo e i terreni occupati dai binari sono stati destinati
alla costruzione dell’Istituto alberghiero.

Informazioni sullo stato della conservazione

Recentemente, al fine di preservare l’immobile dall’avanzare dello stato di
degrado, si è provveduto al rifacimento della copertura. Infiltrazioni di acqua
dal tetto hanno danneggiato parte del solaio di sottotetto con la
controsoffittatura in cannicciato intonacato. L’intervento ha consentito di
arrestare un lento, ma progressivo degrado di tutto l’immobile. Un ulteriore progetto
si propone di proseguire l’opera iniziata, completando il restauro delle
facciate, provvedendo alla messa in sicurezza o alla rimozione della pensilina
metallica, sostituendo i serramenti e operando alcuni interventi all’interno del
fabbricato, finalizzati anch’essi ad arrestare il degrado e ad eliminare i problemi
legati alla sicurezza.

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

Al momento il fabbricato non risulta fruibile

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 210.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Il Comune di Barge con l’intervento di riqualificazione dell’ex Officina, intende intraprendere un percorso di rigenerazione dell’immobile dell’ex Stazione ferroviaria e di parte dell’area circostante. La volontà non è soltanto quella di rendere nuovamente fruibile un bene, ma anche e soprattutto di avviare un'operazione di rinascita di occasioni di scambio di Cultura e anche di economia circolare.

L’ex Stazione di Barge, esattamente come al momento della sua costruzione avvenuta nel 1883, diviene centro nevralgico tra il pinerolese e il saluzzese, o meglio tra Torino e Cuneo. La ferrovia, su committenza privata, nasce proprio dall’esigenza di trasportare merce, in particolare la Pietra di Luserna e la frutta. Oggi, in ragione di una crisi economica persistente e di nuove logiche di mercato, le materie prime provengono da oltre confine. Ciò che permane è l’infrastruttura, che in un processo di conversione alla ciclovia, senza una sua valorizzazione e promozione, diviene una cattedrale nel deserto.

Ecco allora che è essenziale, quindi, trasformare quegli spazi in luoghi in cui si possano concentrare interventi per una memoria storica e culturale locale, per un’economia circolare e per un’offerta turistica slow.

La Stazione della Ripartenza si inserisce in un progetto più ampio, in cui vi è la volontà di avviare un processo di costituzione di un soggetto giuridico come la Fondazione di cooperativa in cui una serie di soggetti pubblici e non, andranno ad operare in sinergia per il mantenimento, anche a carattere economico, del bene. Tale operazione verrà svolta sotto la supervisione e la collaborazione della Confcooperative, che ha già espresso parere positivo in merito. L’iniziativa prende ad esempio già alcuni casi virtuosi e di successo come la Stazione Breo di Mondovì che ha visto il recupero dell’immobile con opera in concerto tra enti locali e Rfi.   

Nondimeno, prima di arrivare a tale conclusione il Comune di Barge ha intenzione di avviare una prima parte di riqualificazione strutturale del bene e una programmazione biennale di accompagnamento allo stesso attraverso quattro azioni specifiche: rigenerazione, cultura, economia e turismo.

L’ex stazione si presenta in uno stato precario con un necessario intervento di rigenerazione architettonica dell’immobile, sia esterna che interna. Al fine di affrontare tale evenienza, il Comune di Barge ha già provveduto ad intervenire tramite una progettazione del proprio Ufficio Tecnico che ha avviato un iter anche con la Soprintendenza. Oltre a ciò, l’ente ha già avviato una prima richiesta di fondi presso il Ministero degli Interni, il quale si è già espresso positivamente per un intervento strutturale sulle facciate esterne. Tuttavia, questo non basta: è richiesto un contributo per un restauro interno dell’immobile ma soprattutto un intervento economico che sappia sostenere una proposta chiara e definita che sappia valorizzare il bene, oggi privo di un’identità.