Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
I manufatti e le attrezzature oggetto del progetto di restauro, per il quale si richiedono i fondi previsti dal Bando Restauro 2024, provengono dallo stabile di proprietà comunale denominato "Favria di Cupa", situato nel borgo di Navarons, nel Comune di Meduno (PN). Questo edificio, risalente al XVII secolo, è vincolato dalla Soprintendenza dei Beni Architettonici e Culturali ai sensi del D.Lgs. 42/2004, in quanto bene pubblico con più di settant’anni. L'immobile, attualmente in corso di ristrutturazione, sarà destinato a spazio espositivo dedicato alle arti fabbrili.
I beni contenuti nello stabile, ora temporaneamente trasferiti presso un altro edificio comunale, sono distinti in quattro categorie:
- Apparati fissi
- Fornaci in muratura:
- Fornace con vasca di raffreddamento.
- Fornace con camino.
Entrambe sono elementi funzionali alle lavorazioni fabbrili, strutturalmente integrati all’edificio e di natura vincolata. - Apparati fabbrili parzialmente fissi:
- Volano con mola e tornio: composto da un volano in legno azionato a pedale, con mole azionate tramite cinghia. Include un trapano a colonna fissato su ceppo d’albero e un’incudine su supporto analogo.
- Mantice con ruota e leve: dotato di un volano in legno azionato a pedale, che alimenta un braciere tramite trasmissione a cinghia.
- Banco da lavoro: tavolo in legno con doppia morsa parallela, addossato alla parete perimetrale del fabbricato e corredato di mensole per attrezzi.
- Elementi di arredo mobili
- Mensole porta utensili: due mensole pensili, parzialmente ancorate alla parete della fornace-camino.
- Armadietto a muro: struttura con mensole interne e doppia anta, parzialmente incassata nella parete perimetrale.
- Infissi in legno
- Due finestre in legno con scuri a due battenti.
- Una porta d’ingresso, anch’essa a due battenti.
- Utensili manuali
Una vasta collezione di strumenti in ferro e legno, utilizzati per la lavorazione artigianale e la creazione di utensili da lavoro manuale.
Informazioni sullo stato della conservazione
Al momento dello sgombero, i beni presentavano le seguenti condizioni:
- Fornaci in muratura
Le due fornaci risultavano riempite in maniera casuale con attrezzature e materiali eterogenei, tra cui terra, carbone, polvere e scarti di lavorazione. Questi materiali erano distribuiti sia sul piano delle fornaci sia sotto l’arcata sottostante, in diretto contatto con la pavimentazione in terra battuta dell’edificio. - Apparati fabbrili parzialmente fissi
I tre apparati fabbrili (volano con mola e tornio, mantice con ruota e leve, banco da lavoro) erano ricoperti da spessi strati di polvere e mostravano vari segni di degrado:
- Mantice: catene spezzate e parti compromesse.
- Volano e mola: elementi lignei disallineati e malfunzionanti.
- Banco da lavoro: rotture strutturali e cedimenti evidenti.
- Elementi di arredo mobili
I due elementi di arredo mobili (mensole porta utensili e armadietto a muro) erano anch’essi coperti da abbondante polvere e utilizzati come supporto o contenitore per materiali eterogenei, tra cui scatole di latta, bottiglie, pentolini e vari utensili. - Infissi in legno
Gli infissi in legno (due finestre con scuri e una porta d’ingresso) erano in condizioni di degrado avanzato, con polvere abbondante, segni di usura evidente e tutti i vetri rotti. - Utensili manuali
Gli utensili manuali erano in cattive condizioni conservative, compromessi dall’elevata umidità dell’ambiente e dalla polvere accumulata nel tempo. Inoltre, il loro posizionamento risultava disordinato, con attrezzi sparsi in modo casuale all’interno del fabbricato.
Interventi preliminari
Ogni bene, o gruppo di beni con caratteristiche analoghe, è stato censito e documentato con una descrizione dettagliata e supportato da un’adeguata documentazione fotografica. Successivamente, i beni sono stati trasferiti in un altro immobile comunale e sistemati temporaneamente in quattro stanze, all’interno di casse o armadietti predisposti per garantirne una conservazione adeguata.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
L’amministrazione comunale intende recuperare l’antica officina fabbrile per trasformarla in una cellula museale dedicata agli antichi mestieri, inserita nel contesto del sistema ecomuseale “Lis Aganis”. Questo intervento, in sinergia con il recupero del sentiero dei Garibaldini che conduce alla grotta di Dodesmala, contribuirà a creare una narrazione storica più articolata. L’obiettivo è duplice: da un lato, promuovere il recupero e la valorizzazione dell’identità locale; dall’altro, arricchire l’offerta per il turismo culturale e scolastico.
Una volta completati i lavori di restauro conservativo e di miglioramento energetico dello stabile denominato "Favria", il museo sarà accessibile al pubblico secondo le seguenti modalità:
- Visite guidate su appuntamento: disponibili in qualsiasi fascia oraria, previa prenotazione.
- Visione dall’esterno: il museo sarà sempre visibile attraverso la porta e le finestre della facciata principale, consentendo una fruizione continua anche al di fuori degli orari di visita programmati.