Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
La storia dell’ex Asilo di Castelnuovo d’Avane – o Castelnuovo dei Sabbioni – è profondamente intrecciata con le vicende della miniera e del Borgo stesso. Si tratta dell’edificio più antico del paese, le cui origini risalgono al XV secolo. Dimora della marchesa Luisa Strozzi e proprietà del celebre Ferdinando Panciatichi Ximenes d'Aragona, l’edificio fu successivamente acquisito dalla Società Mineraria del Valdarno e destinato a ospitare un asilo dal 1931. Qui trovavano accoglienza i bambini poveri, per lo più figli di minatori, invalidi di guerra e orfani, ma anche i più abbienti potevano accedere pagando una quota.
L’asilo, dotato di cappella, refettorio, spogliatoio, aule e un grande cortile con giostra, rappresentava un punto di riferimento per la comunità. Tuttavia, la tragedia del 4 luglio 1944 lasciò un segno indelebile nella sua storia. Quel giorno, i nazisti della divisione Hermann Göring irruppero nel borgo per rastrellare gli uomini. Salirono a piedi lungo le stradine ripide, sfondarono porte e rastrellarono contadini, minatori, artigiani e sfollati, compreso il parroco don Ferrante Bagiardi, che invano si offrì per salvare i compaesani. Tra le vittime c’era anche il seminarista Ivo, avvertito da Suor Maria Maddalena Delfino ma deciso a consegnarsi per non lasciare soli i suoi concittadini.
I prigionieri furono condotti sotto la chiesa, dove oggi sorge il Sacrario, e lì, tra le 9 e le 10 del mattino, furono falciati dalle raffiche di una mitragliatrice MG 42. Settantadue uomini persero la vita; solo due riuscirono a fuggire.
Nonostante i danni subiti durante la Seconda Guerra Mondiale, l’asilo mantenne la sua funzione educativa fino agli anni ’70. Oggi, la storica giostra, simbolo dell’infanzia vissuta dai bambini del borgo, è stata trasferita nella nuova scuola di Castelnuovo, dove continua a rappresentare un legame tra passato e presente.
Nel 1995, con l’abbandono del borgo a seguito dell’esaurimento delle attività minerarie, Castelnuovo divenne il set cinematografico del film Ivo il Tardivo di Alessandro Benvenuti. Piazza Cesare Battisti fu decorata con i simboli dell’enigmista, personaggio legato alla trama del film.
L’ex Asilo è oggi parte della “Strada della Memoria,” un percorso culturale che celebra gli edifici legati agli eventi del 4 luglio 1944. Tra questi figurano l’Auditorium (ex Chiesa di San Donato) e la futura Casa della Memoria, ospitata all’interno di Palazzo Zannuccoli (parte del Polo Museale di Castelnuovo d’Avane).
Il borgo di Castelnuovo d’Avane, infatti, è al centro di un ambizioso progetto di rigenerazione sostenuto dal PNRR – Bando Borghi Linea A. L’obiettivo è duplice: preservare la memoria storica del luogo e trasformarlo in un centro pulsante di creatività e dialogo, capace di ispirare le generazioni presenti e future.
Informazioni sullo stato della conservazione
Lo stato di conservazione dell'ex Asilo è compromesso, caratterizzato dalla presenza di piante infestanti che minano la stabilità delle strutture, superfici murarie degradate da intonaci non originali e depositi superficiali, oltre a elementi decorativi e lapidei deteriorati. L’edificio mostra segni evidenti di degrado sia estetico che strutturale, richiedendo interventi mirati per il recupero e la valorizzazione del suo valore storico e architettonico.
Il progetto mira a ridare vita all’edificio storico, mantenendo la sua funzione culturale e di aggregazione per la comunità, nel rispetto delle sue caratteristiche storiche e architettoniche. La riqualificazione strutturale e il restauro degli elementi storici permetteranno di preservare la memoria del luogo, pur adeguandolo alle necessità moderne, creando uno spazio vivo e accessibile per le generazioni future.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
L’edificio è attualmente chiuso per i lavori di riqualificazione relativi al recupero dell’intero Borgo di Castelnuovo d’Avane.