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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

“Le origini del complesso edilizio risalgono al 1563 quando fù costruito il convento dei padri di San Gerolamo da Fiesole”.

L’ordine di San Girolamo (o Gerolamo) è un istituto religioso maschile di diritto pontificio. Gli inizi dell’ordine risalgono al movimento eremitico avviato verso il 1350 da Tommaso da Siena, tale movimento si diffuse in Italia e soprattutto in Spagna.

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Dieci anni dopo l’edificio e la chiesetta, con le sue suppellettili, vennero messe in vendita dallo Stato Veneto, precisamente il 12 aprile 1660 ed il complesso venne acquistato dalla coppia adriese Giobbe Bocchi e Antonia Penolazzi (sorella del vescovo Stefano, figli di Francesco e di Verona Bocchi) il 10 giugno 1662. In tal modo poterono rispettare le volontà del fratello vescovo defunto che prevedevano l’obbligo di dire un certo numero di messe nella stessa chiesa in suo ricordo, con i soldi lasciati dallo stesso. Però Francesco Antonio Bocchi cita una pergamena con data dell’acquisto anticipata di un anno, l’8 agosto 1661.

Successivamente, in data finora sconosciuta, il conventino viene alienato e convertito a civile abitazione, ma la chiesa rimase di proprietà della famiglia Bocchi fino alla fine del XIX secolo.

Nel 1670 la Chiesa di S. Andrea venne visitata dal vescovo di Adria Tomaso Retano (1667-1677), in questa occasione venne notato un altare di legno dorato con la statua del Salvatore e una pala che risaliva all’origine dell’oratorio e altre due tele.

Nel tempo la chiesa subirà diversi piccoli restauri, come quello del 1746 (contratto stipulato il 29 giugno) fatto fare da Agostino Bocchi per 1934 ducati, in cui si posizionarono dei nuovi scalini ed un prospetto con pilastrini per l’altare. Nel 1852 Benvenuto Bocchi cedette l’Oratorio in uso perpetuo alla Casa di Ricovero. Il 16 settembre 1888 il prof. Girolamo Bocchi, figlio di Francesco Antonio che era deceduto l’11 maggio dello stesso anno, scrisse alla Casa di Ricovero per sapere se ci fossero dei documenti sull’usufrutto dell’oratorio. La risposta fu negativa, ma si ritrovarono due lettere del 3 e 4 settembre 1864 di Francesco Antonio, in cui si citava l’ “uso perpetuo” dell’oratorio.

Quattro anni dopo, 4 gennaio 1892, giunse alla casa di riposo una lettera dell’ avv. Nicolò Cordella di Adria, in cui si avvisava che il prof. Girolamo Bocchi, dovendosi trasferire fuori Adria, autorizzava lo stesso avvocato a seguire le pratiche di donazione definitiva dell’oratorio di San Andrea alla Pia Casa di Ricovero, allegando una lettera del Bocchi del 27 dicembre 1891, in cui esprimerà la sua volontà.

Tra i vari inventari degli oggetti contenuti nella chiesa, che si trovano nell’archivio del Centro Servizi Anziani, ve ne è uno molto dettagliato fatto da Benvenuto Bocchi, purtroppo non datato, ma sicuramente del 1852, anno della cessione in “uso perpetuo”. 

Dal Libro “La pia Casa di Ricovero le sue origini” di Alessandro Ceccotto

Informazioni sullo stato della conservazione

Lo stato di conservazione della Chiesa di Sant'Andrea è caratterizzato da rilevanti infiltrazioni provenienti dalla copertura con danneggiamento al controsoffitto decorato, pitture e stucchi; altresì ingente è il danneggiamento al rivestimento lapideo inferiore con soprastante intonaco dovuto all’umidità di risalita. L’apparato iconografico insieme all’altare e balaustra in marmo, ingresso con confessionali ed il pavimento in marmo risultano in buone condizioni di conservazione.

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

La chiesa di Sant’Andrea è chiusa al pubblico ma accessibile su richiesta presso gli uffici amministrativi del Centro Servizi Anziani.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 126.065,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Il progetto ha lo scopo di ripristinare uno spazio liturgico che consentiva un importante momento di preghiera, singola e collettiva, ed un momento di condivisione e socializzazione tra gli Ospiti della Struttura e i cittadini di Adria che in molti partecipavano alle funzioni religiose.

Il progetto ha quindi lo scopo di ripristinare la funzionalità della Chiesa di Sant’Andrea attraverso la sistemazione delle seguenti problematiche:

-Ripassatura della copertura al fine di risolvere definitivamente le infiltrazioni che hanno danneggiato il controsoffitto;

-Realizzazione barriera chimica ed esecuzione intonaco traspirante per una idonea altezza per la risoluzione del fenomeno di umidità di risalita;

-Tinteggiatura e restauro decorazioni e stucchi nell’assoluto rispetto delle colorazioni esistenti.